La 24^ giornata del campionato di Lega Pro è amara per le ambiziose Lecce e Matera: i salentini si arrendono di misura sul campo della Casertana, i biancoazzurri cedono senza colpo ferire a Catania per 2-0. Due sconfitte determinanti per cedere il primato assoluto del girone C al Foggia, vittorioso in casa sul Messina. Ma se Lecce e Matera restano ad un punto dalla vetta è la Juve Stabia a scivolare a -6 con la seconda sconfitta consecutiva rimediata a Siracusa. Rivivi le sfide con il punto a cura di Pippo Franzò.
CATANIA – MATERA 2 – 0 Al Massimino la formazione etnea vince il posticipo contro il Matera per 2 a 0 con rete del nuovo acquisto Pozzebon e un’autorete di Armellino. Il Catania si presenta in campo con i nuovi acquisti, e gioca una partita esemplare sia in fase difensiva dove ha giganteggiato Bergamelli, sia in avanti con la coppia Pozzebon – Tavares. Il Matera con l’assenza di Infantino, infortunato di nuovo, è costretto a modificare tatticamente il reparto avanzato con Negro in un ruolo a lui non congeniale. Parte bene il Catania che si presenta con un 3-4-1-2, e con Mazzarani nel suo ruolo naturale di trequartista alle spalle delle punte. Dal primo minuto i rossi azzurri con Pozzebon si fanno vedere dalle parti di Tozzo ma il tiro va alto sopra la traversa. Il Matera fa girare la palla anche se il campo un po’ gibboso non gli permette di chiudere bene le triangolazioni. Al quarto d’ora buona occasione per i lucani che con Mattera, ma non riesce a finalizzare a rete, palla di poco fuori. Il Catania sfrutta la fascia destra con Di Grazia, che al 25’ supera Meola e mette a centro area un pallone per la testa di Pozzebon che in piena libertà deposita in rete. Il Catania spinge ancora in avanti anche con Tavares che inquadra la porta ma non sorprende il numero uno del Matera. I ragazzi di Auteri giocano ordinati e precisi ma di fronte hanno un Catania che non lascia nessun varco aperto, e l’assenza di Infantino. Il Catania fa leva su una difesa precisa, ordinata e tempestiva su ogni pallone, dove Bergamelli è un autentico baluardo. Si chiude il primo tempo con il Catania in vantaggio. Nella ripresa si gioca molto a centrocampo con qualche affondo da entrambe le squadre. Al 59’ il Catania raddoppia: batte un corner Di Grazia ma un’infelice deviazione di Armellino batte il proprio portiere. Il Matera cerca di reagire ma un riesce a pungere in avanti. Il tecnico etneo riesce a bloccare le fasce esterne avversarie, proprio da dove partono le azioni offensive del Matera. Al 73’ Mattera prende il palo su azione di corner, Salandria qualche minuto dopo tira alto. Si arriva al termine della gara, dopo i tre minuti di recupero, con il risultato inchiodato sul due a zero. Il Matera esce sconfitto dal Massimino di Catania ma non pregiudica niente ai fini della classifica in quanto si ritrova distaccato di un solo punto dalla vetta, in compagnia del Lecce a quota quarantanove.
FOGGIA – MESSINA 3 – 0 Contro il Messina, i ragazzi di Stroppa approdano alla quarta vittoria consecutiva, e raggiungono la vetta della classifica a quota cinquanta punti. Nonostante il punteggio finale non è stata una gara facile per i pugliesi che hanno dovuto soffrire per quasi un’ora per realizzare la prima rete. Nel primo tempo i siciliani sono riusciti ad imbrigliare bene il Foggia, anzi hanno avuto le azioni più limpide per portarsi in vantaggio con Anastasi, ex Catania, ma Guarna risponde alla grande. Poi qualche altra azione dei peloritani sventata con bravura dal numero uno locale. Nella ripresa i rossoneri partano subito alla ricerca del gol che arriva al 56’ con l’ottimo Mazzeo che su cross di Rubin, anticipa due difensori e batte Berardi. Passano pochi minuti, e l’ex Benevento fornisce a Deli, ex Paganese, un assist perfetto per la realizzazione del secondo gol. Il Foggia padrona del gioco e del campo, riesce a chiudere il Messina nella propria area. Al 76’ arriva il terzo gol su autogol di Palumbo, che nel tentativo di allontanare la sfera dalla propria porta interviene in maniera scomposta e l’arbitro assegna la rete poiché a suo giudizio aveva oltrepassato la linea di porta. I giocatori del Messina si innervosiscono, e a farne le spese è Madonia che si fa espellere. Partita praticamente chiusa, con Mazzeo migliore in campo con dieci reti all’attivo. Il Messina pur giocando una buona gara, almeno nella prima parte della gara, non è riuscita a proporsi bene in avanti. La mancanza di Pozzebon (ceduto al Catania) pesa come un macigno nell’attacco peloritano.
CASERTANA – LECCE 1 – 0 Vince la Casertana con un uomo in meno per più di un tempo. Il Lecce non è riuscito a segnare pur attaccando a tutto spiano nel secondo tempo. I ragazzi di Tedesco dopo la rete, giunta al 24’ con Ciotola che, su lancio preciso da Giorno, supera due avversari e mette la palla alle spalle di Perucchini. La reazione dei giallorossi non si fa attendere, e dopo vari tentativi, al 41’ Caturano manca la rete del pareggio a due metri dalla porta. Subito dopo arriva l’espulsione di Giorno che lascia i falchetti in dieci uomini. Nella ripresa inizia la spinta offensiva dei giallorossi per arrivare al pareggio. Per dare più peso in avanti Padalino toglie un difensore e mette la punta franco-malese Doumbia, poi entra il portoghese Costa Ferreira, e Marconi, un’altra punta. Il Lecce gioca con quattro punte ma non riesce a modificare la spinta offensiva poiché la difesa della Casertana, concertata da un ottimo Raicic riesce a contenere bene le punte del Lecce. I padroni di casa provano a segnare la seconda rete sfruttando il contropiede, e prendono un legno con Colli su punizione alla mezzora. Nei minuti finali Caturano non riesce a mettere dentro in due circostanze poiché Ginestra si supera neutralizzando le minacce. Nei titoli di coda il portiere rossoblù para sulla linea di porta ma, e l’arbitro l’azione continua nonostante le vivaci proteste dell’avversario. Dopo alcuni minuti il direttore di gara fischia la fine dell’incontro. Il Lecce si ferma cosi a sette risultati utili consecutivi, e perde la testa della classifica, mentre per la Casertana tre punti importanti che la proiettano all’interno della griglia dei play-off.
SIRACUSA – JUVE STABIA 3 – 2 Continua il Siracusa a giocare a due marce. Dopo Monopoli, anche in casa contro la Juve Stabia gli azzurri nel primo tempo giocano al di sotto delle loro possibilità, anche se c’è’ l’ombra di una direzione di gara non proprio eccellente per certe decisioni prese da parte dell’arbitro Candeo di Este. Nella prima mezz’ora la Juve Stabia vince per due a zero, con un rigore dato con troppa magnanimità, con doppietta di Paponi (ex Latina), e gli azzurri pur non brillando nel gioco riescono ad accorciare le distanze con una prodezza di Scardina, bel colpo di testa vincente su cross di Sciannamè, a ridosso del secondo gol stabiese, che di fatto riapre la partita. Al 32’ Turati viene atterrato in piena area di rigore dall’estremo difensore ospite ma per l’arbitro è tutto regalare. Nella ripresa entra in campo un Siracusa diverso sotto il profilo del gioco e dell’impegno. Passano appena due minuti e Catania realizza di testa, su passaggio di Toscano, la rete del 2 a 2. Il gioco del Siracusa diventa martellante sotto la porta avversaria, e ancora Catania che qualche minuto dopo prende la traversa a porta vuota. Al 78’ arriva la rete di Spinelli che ribalta il risultato con un bellissimo tiro al volo da fuori area che chiude la sua corsa sotto la traversa alla destra di Russo. Il Siracusa è padrone del campo e controlla la partita fino alla fine senza patemi d’animo. Una bella partita combattuta, che ha visto un Siracusa uscire alla grande contro una forte squadra che lotta per la promozione diretta. Altri tre punti preziosi per gli azzurri si vanno ad aggiungere a quelli conquistati per arrivare al più presto alla salvezza. La Juve Stabia, dalla doppia trasferta in Sicilia, raccoglie zero punti, e vede allontanarsi sempre più la leadership.
FRANCAVILLA – AKRAGAS 2 – 0 Il Francavilla in casa contro l’Akragas vince la sua sesta gara consecutiva, e manda i siciliani in crisi per l’ennesima sconfitta esterna e per una classifica che diventa sempre più precaria. L’Akragas resiste solo un tempo contro il più quotato avversario che in casa è un rullo compressore. Nella prima parte della gara gli ospiti hanno giocato in modo ordinato, limitando al minimo le sfuriate offensive dei ragazzi di Calabro. Da annotare una traversa colpita dal bianco azzurro casalingo Alessandro. Nella ripresa, Abate, per i padroni di casa, va in rete al 54’ con un bel colpo di testa su cross perfetto di Abruzzese. La reazione dei siciliani è contenuta dal Francavilla che gioca bene in ogni settore del campo. A pochi minuti dalla fine arriva il secondo gol con Pastore che realizza da pochi metri dalla porta difesa da Pane. Con questa vittoria il Francavilla conquista il quinto posto da solo, mentre per l’Akragas è crisi profonda di risultati che la fanno sprofondare sempre più in basso nelle sabbie mobile dei play-out.
FIDELIS ANDRIA – TARANTO 2 – 1 La Fidelis Andria si aggiudica il derby contro il Taranto nei minuti finali, grazie ad un guizzo vincente di Aya. Ad inizio gara il Taranto passa inaspettatamente in vantaggio al 14’ con Viola che approfitta di una uscita avventata di Pop. La reazione dei padroni di casa non si fa attendere, infatti, sfiorano più volte il pareggio con Croci, Cianci e Rada che colpisce la traversa. Il gol dell’Andria è nell’aria, ed arriva al 38’ con Tito, che con un forte tiro del limite dell’area, con la collaborazione involontaria di un difensore ionico, la palla è deviata in rete per l’1 a 1. La ripresa si riprende con lo stesso copione finale del primo tempo con la Fidelis Andria a fare gioco e il Taranto a frenare l’offensiva dei biancoazzurri. Nei titoli di coda Aya riesce a trovare il guizzo vincente per i tre punti, e porta cosi a 16 i risultati utili consecutivi, con posizione in classifica interessante: trentaquattro punti ed ottavo posto. Il Taranto precipita nella zona play-out a ventuno punti, e in seguito alla sconfitta l’allenatore Pantaleo De Gennaro si dimette assieme a tutto lo staff tecnico. La società rossoblù il giorno dopo comunica che il sostituto dell’ex Melfi sarà sostituito da Salvatore Ciullo ex Juve Stabia, già operativo per affrontare il prossimo sabato il difficile incontro casalingo contro il Foggia.
FONDI – MELFI 2 – 1 Il Fondi vince in casa contro il Melfi di misura, e manda in crisi la squadra di Bitetto che giunge all’ottava sconfitta consecutiva. La squadra di Pochesci gioca bene nella prima parte dell’incontro, e sciupa banalmente un rigore con Calderini. Nel secondo tempo, iniziato in ritardo per problemi all’illuminazione, gli ospiti cercano di frenare le folate offensive del Fondi ma Obeng si fa espellere e costringe la sua squadra a giocare in inferiorità numerica. Il Fondi in venti minuti concretizza la superiorità del giuoco ed il possesso palla, realizzando due reti. Al 63’ Giannone di sinistro batte Gragianiello, e all’81’ Albadoro chiude l’incontro con la realizzazione della seconda rete, anche se verso la fine, in un affondo del Melfi, Marino nel tentativo di allontanare la sfera segna nella propria porta. Punti importanti per la squadra laziale che adesso si trova in una posizione di classifica interessante. I dirigenti del Melfi dopo un giorno di riflessione per sollevare dalla panchina Bitetto, hanno deciso di accordare fiducia al tecnico barese per un’altra settimana.
VIBONESE – COSENZA 1 – 1 Un pareggio che consente alle due squadre di superare il derby con la divisione dei punti. La Vibonese aveva bisogno di punti, e il tecnico aveva preparato in settimana la gara in modo offensivo ma in campo il Cosenza ha giocato bene ed ha anche sciupato un rigore con Statella. I padroni di casa vanno in vantaggio ad una manciata di minuti dalla fine del primo tempo con Saraniti che non sbaglia il tiro dagli undici metri. Nella ripresa spinge in avanti il Cosenza alla ricerca del pareggio, e lo trova con il nuovo acquisto Calamai ( ex Lumezzane ), riportando la partita in perfetto equilibrio. La divisione dei punti premia il Cosenza che riesce a mantenere il sesto posto in classifica. Per la Vibonese il cammino verso la salvezza si fa sempre più arduo, in quanto ancorata ancora nel fondo della classifica.
PAGANESE – CATANZARO 1 – 2 La Paganese cede in casa ad un Catanzaro mai vittorioso in trasferta. Ad inizio gara sono i giallorossi ad andare in rete con Zanini che di testa buca Liverani. La Paganese si proietta in avanti alla disperata ricerca del pareggio. Al 27’ da una combinazione Mauri-Della Corte, Firenze finalizza l’azione in rete, riuscendo a riportare la gara in perfetto equilibrio. Nella ripresa il Catanzaro spinge di più, e i padroni di casa con molti giovani e alcuni neo-acquisti messi in campo dal tecnico campano, non riescono a contenere gli avversari. All’81’ Icardi indirizza a rete un forte tiro che si spegne alle spalle di Liverani, e garantisce la prima vittoria esterna per i giallorossi in questo campionato. Per il Catanzaro 3 punti che gli permettono di restare in una zona franca della classifica, anche se a pochi punti dei play-out.
REGGINA – MONOPOLI 0 – 0 Allo stadio “ Oreste Granillo “ di Reggio Calabria la Reggina non va oltre lo zero a zero contro il Monopoli. Molte occasioni sciupate dai ragazzi di Zeman fra il primo ed il secondo tempo. Prima Coralli e Knudsen entrambi mancano due facili occasioni nell’arco dei novanta minuti ed infine De Francesco. Il Monopoli pur subendo il gioco amaranto non è stato a guardare, anzi ha avuto le occasioni per pareggiare ma Sala ha negato il gol con parate strepitose. Nel primo tempo è stato tempestivo il suo intervento su Gatto, e nella ripresa si è opposto alla grande su tiro ravvicinato di Genchi. Alla fine un punto per uno premia le due squadre. La Reggina è un gradino più su della griglia play-out, mentre il Monopoli con i sui ventinove punti gioca con una certa tranquillità, e può gestire meglio le gare.