Lunedì 20 febbraio 2017 alle ore 18,30 nel Salone degli Stemmi dell’Episcopio di Matera è in programma la presentazione del libro di don Ennio Tardioli “Il rappresentante Pontificio all’ONU: la novità nella continuità”.
A distanza di circa 40 anni, con la Risoluzione 58/314 del 1° luglio 2004, la Santa Sede ha formalizzato la sua presenza all’ONU, in qualità di Stato osservatore qualificato. Questa sua modalità di partecipazione è solo per motivi di opportunità. La Santa Sede infatti desidera rimanere neutrale nelle questioni politiche, militari e commerciali, poiché in caso contrario si arrogherebbe competenze che non avrebbero nulla a che fare con la sua natura spirituale.
Per dare luce a questi argomenti, non molto conosciuti, don Ennio Tardioli, Cancelliere dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, ha scritto il libro “Il Rappresentante pontificio all’ONU: la novità nella continuità”. La presentazione del volume si terrà lunedì 13 gennaio alle ore 18,30 presso il Salone degli Stemmi dell’Arcivescovado.
Saranno presenti all’incontro:
per la presentazione del libro Ignazio Ingrao, vaticanista del Tg1;
per interventi vari: Maria Luisa Coppola, past presidente del Serra International Italia; Antonio Cardinale, governatore del Serra Distretto 73 di Puglia e Basilicata; Emanuele Pirato, della Fondazione Beato Junipero Serra; l’autore del libro don Ennio Tardioli, cancelliere dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina;
per moderare i lavori Vito Salinaro, giornalista quotidiano Avvenire;
per le conclusioni mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina.
Questo lavoro nasce come idea nel 2009, quando ricorrevano i quarant’anni del Motu proprio Sollicitudo omnium Ecclesiarum del 24 giugno 1969, con cui il Beato Paolo VI volle ridefinire il ruolo dei Legati pontifici, per renderlo più attuale alla luce della ecclesiologia nata dal Concilio Vaticano II. L’argomento trattato condensa varie discipline dalla storia della Chiesa al diritto canonico, internazionale, pubblico ecclesiastico e diplomatico. Inoltre, mostra dei risvolti nel diritto concordatario ed affonda le sue radici nella ecclesiologia conciliare.
Uno degli strumenti che la Chiesa ha per intervenire nella realtà internazionale è la diplomazia e quella vaticana è espressione della Santa Sede, suprema autorità della Chiesa cattolica. E’ noto a tutti che l’ONU svolge un ruolo insostituibile all’interno della Comunità internazionale e la Santa Sede è presente in questo Organismo con la sua attività diplomatica, firmando accordi e trattati. La presenza della Chiesa è motivata dalla necessità di garantire il libero esercizio dell’attività della stessa Chiesa cattolica, nell’osservanza delle norme internazionali, per testimoniare l’impegno a favore della pace, del progresso morale e civile e le buone relazioni tra gli Stati.
L’argomento è stato affrontato utilizzando la Costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988 di Papa Giovanni Paolo II. Essa è in fase di modifica per espressa volontà di Papa Francesco, il quale, insieme ad una Commissione di 9 cardinali da lui personalmente scelti, sta affrontando la riforma della Curia Romana, per renderla più adeguata ai tempi correnti. Papa Francesco parla di una diplomazia rinnovata, mediante Diplomatici nuovi che rompano la logica dell’individualismo, della competizione sleale e del desiderio di primeggiare, per ridare alla vita internazionale il senso della comunità.