“L’invito che Monsignor Ligorio, arcivescovo di Potenza, rivolge ai giovani da Napoli dal convegno “Chiesa e lavoro” a trovare il lavoro nei campi rimotivando le giovani generazioni al ritorno alla coltivazione della terra e a impiantare nuove colture è un forte e solenne incoraggiamento a proseguire nella nostra attività perché il ricambio generazionale in agricoltura è un passaggio cruciale per l’agricoltura lucana”: a sostenerlo è il presidente dell’Agia-Cia Basilicata RudyMarranchelli per il quale l’erogazione di 12 milioni di euro a favore di 183 nuovi imprenditori under 40 disposta dal Dipartimento Agricoltura dell’assessore Braia è un importante passo in questa direzione.
Lo scarso ricambio generazionale nella nostra regioneè dovuto innanzitutto all’alto costo della terra che specie nel Metapontino può raggiungere anche i 17-22mila euro ad ettaro, dagli alti costi di avviamento, dalla scarsa immagine sociale dell’attività agricola, dalla carenza di formazione e di servizi di consulenza adeguati. Il Progetto Agricoltura, futuro giovane predisposto dall’Agia sulla base della parola d’ordine Passione, Amore, Energia per una nuova stagione dell’agricoltura lucana – sottolinea la nota – contiene proposte semplici e concrete in grado di tradurre in pratica l’incoraggiamento di Mons. Ligorio: un’agenzia per il riordino fondiario per facilitare l’accesso alla proprietà della terra; la costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui l’anziano proprietario, titolare dell’azienda, entra in società con il giovane; misure per facilitare nuove imprese agricole attraverso l’accesso al credito e al mercato, la semplificazione normativa, la fiscalità agevolata, il supporto alla gestione. Per questo – dice il presidente dell’Agia-Cia – puntiamo a seguire l’esperienza della Regione Toscana che ha costituito la ‘Banca della Terra’, una sorta di pubblico registro a cui i giovani agricoltori potranno fare riferimento per affittare o comprare un terreno. Le aziende agricole con giovani al di sotto dei 29 anni (secondo dati rielaborati da indagine Infoimprese-Unioncamere) sono meno di un migliaio di cui circa 600 in provincia di Potenza e 400 nel Materano, e rappresentano una quota superiore al 25% del complesso di imprese giovanili
E’ pertanto necessario – continua Marranchelli – garantire ai giovani adeguati strumenti economici di ingresso e di competitività e misure di semplificazione e senza interventi per il finanziamento delle azioni di sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura con la concessione di mutui a tasso zero sarà sempre più difficile per un giovane diventare imprenditore agricolo. Non ci resta che sperare nel nuovo Psr 2014-2020 e rilanciare il pacchetto integrato giovani in agricoltura che contenga:
• norme Ue per l’incremento dell’aiuto ai giovani per l’acquisto di terreni,
• misure del Prsr per l’affiancamento e/o il passaggio di proprietà dei terreni dagli imprenditori over 65 ai giovani agricoltori;
• impedire che i terreni agricoli che hanno beneficiato della Pac possano aver una destinazione diversa da quella agricola per almeno dieci anni.
• modificare i regolamenti attuativi di Ismea, relativi al “subentro” e al “primo insediamento” rendendoli complementari con i Psr;
• istituire il “tutoraggio” a favore del giovane che subentra nella conduzione ad un over 65.
Per determinare le condizioni di una nuova stagione dell’agricoltura lucana -sottolinea il presidente Marranchelli ringraziando Monsignor Ligorio- abbiamo bisogno oltre alla Banca per la terra la costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui l’anziano proprietario, titolare dell’azienda, entra in società con il giovane, misure per facilitare nuove imprese agricole attraverso l’accesso al credito e al mercato, la semplificazione normativa, la fiscalità agevolata, il supporto alla gestione”.