Giovanni Scarola, consigliere comunale e Presidente della Commissione Gestione del Territorio e Urbanistica al Comune di Matera, in una nota esprime alcune riflessioni dopo il convegno promosso nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi per il “caso di piazza Visitazione a Matera” dall’associazione Adriano Olivetti. Di seguito la nota integrale.
Scarola: “Piazza della Visitazione: oggi tutti urbanisti …con il suolo di altri”
Si rinnova il dibattito su Piazza della Visitazione, ma sono lontani i tempi dei concorsi del 1993 e del 2008, in cui si condividevano le nuove idee con la Città e si recepivano quelle che la Città sapeva esprimere. Oggi si tratta di approvare sic et sempliciterla proposta già bella e confezionata di un piano particolareggiato del perimetro che contiene la mai nata Piazza della Visitazione. E con quale modalità?Attraverso una proposta di deliberazione con cui si approverebbe “il piano particolareggiato come indirizzo generale”. Da ridere, se non ci fosse da piangere. Può mai un piano “particolareggiato” essere un “indirizzo generale”? A noi pare un ossimoro e chiediamo scusa se non sappiamo apprezzare le figure retoriche applicate alle procedure amministrative come qualche erudito esponente della maggioranza chi ci governa. Riteniamo solo che una Città della Cultura non possa ignorare le fondamentali norme legislative e amministrative che regolano i processi di approvazione di un Piano particolareggiato, ma forse attraverso l’affidamento dell’incarico e con processi amministrativi creativi si crede di poter bypassare le procedure normativamente previste. Ma la Legge Urbanistica, pur essendo stata promulgata nel lontano 1942, è sempre lì, è stata a volte modificata ma è ancora vigente. Il piano particolareggiato, Sindaco De Ruggieri mi rivolgo a lei certo della sua sensibilità al tema, è uno strumento attuativo mediante il quale gli strumenti direttori (il PRG, per intenderci) trovano attuazione. In termini più semplici noi tecnici, che non siamo professori o alte professionalità lautamente pagate, definiamo il piano particolareggiato un piano di secondo livello. Ma il primo livello dov’è? A meno che non si pensi di progettare la città con il PUM, che però non rientra in nessuno dei livelli citati, essendo un piano non obbligatorio, destinato a rimenare un esercizio accademico se non attuato. Quando si progetta la Città ci si si può certamente dare uno sguardo al PUM, per consultare cosa prevede sulla mobilità, ma conla consapevolezza che resta uno strumento orientativo e conoscitivo, privo di efficacia obbligatoria. Il PUM disegna rotonde al posto dei semafori per migliorare la viabilità, inverte i sensi di marcia , mette divieti di accesso e indica nuove bretelle per la mobilità e scade con il passare del tempo per deflazione o incrementi dei flussi che come sappiamo sono direttamente proporzionali alla vita economica delle città. Per tornare all’oggetto (Piazza della Visitazione) e affinchè la stessa si trasformi in un altro soggetto da recitare in vista del 2019, occorre che tutti depongano le armi: via la sindrome da incarico, via il virus della gestione dei servizi , via le varie scuole di pensiero tecnico, via la sindrome del politico che si sente migliore degli altri. Agli atti abbiamo dal ’93, come ben rappresentato dall’arch. Acito nell’incontro-dibattito di ieri, numerosi studi ed idee, fino agli esiti del concorso del 2008 promosso dal sindaco avv. Buccico, ultimo momento propositivo. A palazzo Lanfranchi era ben in vista e tutti abbiamo avuto modo di leggere la proposta progettuale del gruppo vincitore del concorso degli anni 80, guidato dagli arch. Aymonino e Panella e dall’ing. Piergiorgio Corazza. La partecipazione vuole che oggi si faccia sintesi di queste idee per trasformarle in un vero piano particolareggiato (munito degli elaborati previsti per legge). Anche sul Concorso Internazionale del 1980 sui Sassi la commissione non assegnò il primo premio ma l’amministrazione operò una sintesi delle idee. Un esempio ? tutte le proposte si dotano di un’area importante per il parcheggio delle auto. E tutte le proposte su Piazza della Visitazione utilizzano il dislivello naturale tra via cappelluti e via aldo moro (lato che guarda il Palazzo di Giustizia) per realizzare una piastra coperta che da sola raddoppia la capacità attuale dei parcheggi. Andiamo oltre. I volumi ? Da sempre i Comuni si patrimonializzano utilizzando l’unico vero potere delegato dallo Stato, quello di stipulare convenzioni nell’ambito dell’approvazione dei piani. Questo esercizio nella città di Matera è stato abbandonato dalla fine degli anni 80. E dal Piano di Piazza della Visitazione deve scaturire quel minimo di valore a favore della Città. Che sia poi un volume piramidale o destrutturato alla LLavador lo deciderà l’architetto esecutore, ma questo contenitore all’interno deve raccogliere le funzioni del 2019 e accogliere nel punto di mezzo tra la città nuova e il centro storico la nuova alba del 1 gennaio 2019. Definiamo allora i contenuti della Piazza e da questi facciamo discendere il piano particolareggiato, che è il progetto tecnico a valle.
E il terminal Bus? Aspettiamo notizie dei 4.000.000,00 versati dal Comune alle Fal per la riqualificazione del terminal fal a serra rifusa. Ieri il Sindaco ha annunciato l’appalto dei lavori da parte delle FAL. Ma i patti con le FAL , a fronte dell’utilizzo dei Fondi FSC del Comune di Matera quali sono ?E se si realizza lì il Terminal Bus ha senso replicarlo in Piazza della Visitazione, dove potrebbe essere localizzata solo l’area di sosta e transito?
In ultimo il vero problema della progettazione della Piazza. Tutta l’area fino all’inizio di via rosselli è di proprietà del Demanio ed affidato alle FAL. Via Rosselli invece, fino alla nuova rotonda/fontana all’inizio di via Annunziatella, fu espropriata dal Comune di Matera negli anni 80 all’epoca dell’interramento dei binari. Assieme alle aree anche alcuni fabbricati furono espropriati ma, pur essendo stata effettuata la trascrizione del passaggio di proprietà in favore del Comune nel 2014, i canoni di locazione che essi fruttano non vanno a rimpinguare le mai sufficienti entrate correnti del Comune. Ma questo l’ho già denunciato in consiglio comunale esattamente un anno fa. Affidare la progettazione e portare all’attenzione del Consiglio Comunale un piano particolareggiato senza aver definito i rapporti con il “proprietario dell’area”, e quindi senza aver acquisito il titolo di disponibilità, dimostra che l’azione dell’amministrazione è finalizzata alla mera spesa dell’incarico al progettista, non a produrre effetti concreti. E tra il Demanio e il Comune ci sono le Fal, che sono a tutti gli effetti il soggetto che ha la disponibilità dell’area, salvo che il Comune si impegni a portare con la Regione e il Demanio per un nuovo accordo do utilizzo.
Giovanni Scarola, consigliere comunale e Presidente della Commissione Gestione del Territorio e Urbanistica al Comune di Matera
e lasciali parlare, non costa nulla. Non li deludere dicendo che P.zza della Visitazione non è la nostra e che quindi su piazza della Visitazione non possiamo decidere nulla. Sono specializzati a parlare del sesso degli angeli. A proposito con i 3,7 meuro del parcheggio di Serra Rifusa come è andata a finire io sono fermo a questo:con riferimento all’affidamento della progettazione e dell’esecuzione dell’intervento di”Potenziamento e riqualificazione Metropolitana”, dagli approfondimenti eseguiti risulta che il bando di gara è stato trasmesso in data 18.4.2016 e successivamente pubblicato sulla GURI in data 20.04.2016 e sulla GUUE in data 22.04.2016, dunque a cavallo dell’entrata in vigore del nuovo codice appalti d.lgs. 50/2016 pubblicato in data 19.04.16. A valle dei contatti intercorsi con la stazione appaltante, si è in attesa di essere aggiornati circa l’esito delle interlocuzione dalla stessa avviate con l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Come il mittente della lettera era in attesa -9/6/16-di essere aggiornato lo sono anche io e non certo dagli uffici di Matera o da taluni uffici di Potenza , di quelli facenti capo al Dipartimento di Benedetto, perchè da quelle parti è sempre tuttapposto; non mi va, al momento, di prendere la tastiera e scrive a Roma. Forse lo farò prima o poi