E’ stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Matera la relazione consuntiva dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il direttore dell’Ispettorato Territoriale di Potenza-Matera Stefano Olivieri Pennesi, i responsabili del servizi Ispezione del lavoro di Potenza e Matera, Angelo Romaniello e Gregorio Stella, i comandanti dei Nuclei Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, Maresciallo Rocco D’Angelo e Maresciallo Leonardo Labarile e l’addetto stampa Bruno Di Cuia.
L’analisi della rappresentazione dei dati dell’attività di vigilanza sul lavoro, nella Regione Basilicata nell’anno 2016, conferma una diffusa e costante presenza del personale ispettivo su tutto il territorio regionale. La crisi economica ha reso opportuno un più attento presidio del territorio, attraverso la programmazione e l’effettuazione di vigilanze mirate a contrastare in particolare il ricorso al lavoro sommerso.
In tale contesto,in aggiunta al “tradizionale” ruolo della vigilanza, si è confermata l’importanza dell’impegnocontestuale del personale ispettivo in attività di prevenzione e promozione della legalità, ex art. 8, D.Lgs. n. 124/2004, quale indispensabile complemento dell’azione repressiva che, di per sé da sola non è in grado di fornire risposte esaustive in termini di garanzia di tutela dei lavoratori.
L’impegno del personale ispettivo ha quale finalità fondamentale la realizzazione di una corretta regolazione del mercato del lavoro, attraverso la repressione degli illeciti e l’attività di prevenzione e promozione, che di contro porterebbe a dannose distorsioni nel tessuto imprenditoriale del territorio, ancor più nell’attuale momento di crisi economica,allorquandoil mancato rispetto delle leggi in materia di sicurezza e diritti del lavoratore sancite da norme legislative, consente a un’impresa di ridurre illegittimamente i costi di produzione con conseguente acquisizioni di posizioni di vantaggio proponendosi in tal modo sul mercato in manifesta concorrenza slealecon le imprese osservanti delle regole.
RISULTATI COMPLESSIVI VIGILANZA ISPEZIONE DEL LAVORO 2016
PROFILI QUANTITATIVI
I dati rappresentarti nel prospetto si riferiscono ai risultati dell’azione di vigilanza sul lavoro complessivamente svolta nel corso dell’anno 2016, dagli Ispettori del Lavoro e dai militari dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavorooperanti presso la ex DirezioneTerritoriale del Lavoro della Basilicata oggi Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza-Matera, ed in occasioni specifiche congiuntamente con il personale ispettivo di INPS o INAIL.
Dall’analisi dei datisi rileva che il totale degli accessi ispettivi, pari a n.7032è sensibilmente più alto rispetto all’obiettivo di n. 4160, programmato ed assegnato per la regione Basilicata dalla Direzione Generale dell’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, con evidente incremento del 40% rispetto al programmato. Anche in raffronto al numero di accessi ispettivi nell’anno 2015, pari a n.6572, si apprezza un incremento del 7%.
Il presidio costante del territorio regionale, già operato negli anni precedenti, ha consentito di apprezzare, come vedremo nei dati illustrati di seguito, un radicamento sempre maggiore di legalità tra gli operatori economici-imprenditoriali della regione.
Questa scelta è in linea con la strategia di intervento portata avanti già da qualche anno, mirata non tanto a realizzare un incremento numerico degli accessi ispettivi, quanto a concentrare le verifiche verso obiettivi particolarmente significativi, individuati sulla base di una specifica programmazione che ha tenuto conto delle peculiarità economico-imprenditoriali delle diverse aree geografiche della regione.
L’esame complessivo dei dati relativi all’attività di vigilanza anche per l’anno 2016 porta a confermare significativi successi nel contrasto a fenomeni di irregolarità insistenti nel territorio regionale. In linea con i documenti di programmazione, gli accertamenti ispettivi sono stati mirati al contrasto del lavoro sommerso e delle più significative forme di elusione della normativa vigente. La conoscenza del territorio ha permesso di predisporre azioni ispettive mirate ai fenomeni illeciti di maggiore rilevanza, quali il ricorso al caporalato.
Proprio nell’attività di contrasto al caporalato sono stati effettuati n.351controlli con verifiche di n.1924 posizioni lavorative che hanno rivelato n.144 lavoratori irregolari di cui n.95 totalmente in nero e n.5 clandestini, con il conseguente deferimento (notizia di reato) all’Autorità Giudiziaria di n.23 datori di lavoro, in aggiunta a sanzioni amministrative irrogate per un importo pari a € 286.965,00.
PROFILI QUALITATIVI
Sotto il profilo qualitativo, i risultati dell’attività vigilanza confermano la validità della strategia di azione adottata orientata a criteri selettivi, abbinato ad un incremento numerico delle ispezioni.
L’esame dei dati dell’anno 2016 pur rilevando ancora una elevata percentuale di aziende irregolari, quasi un’azienda su due è stata trovata in situazione di irregolarità, si apprezza una sensibile diminuzione rispetto all’anno 2015.
Infatti il tasso di irregolarità delle aziende ispezionate riscontrato si è attestato nell’anno 2016 al 42,28%,a fronte del precedente 50,15% dell’anno 2015, denotandoche una persistente incisiva azione di contrasto delle violazioni sostanziali ha determinato una loro sensibile flessione. Le verifiche hanno riscontrato n.2678 aziende irregolari con un numerolavoratori irregolari paria2724, di cui lavoratori totalmente in nero pari a946.
Alcune delle violazioni accertate sono correlate all’utilizzo di prestazioni di lavoro accessorio nell’ambito dell’esecuzione di contratti di appalto, con conseguente riqualificazione in rapporti di lavoro subordinatoche ha coinvolton.17 lavoratori, di cui n.15 riguardanti verifiche avviate ante D.Lgs. n.81/2015, quando il divieto di impiego di prestatori di lavoro accessorio costituiva principio non codificato e ricavato in via interpretativa (circ. del MLPS n. 4/2013). Tali violazioni, sono state rilevate per lo più nell’industria, specificatamente nel settore dei divani e del mobile imbottito.
A seguito delle modifiche introdotte dal D.lgs. n. 185/2016, è stata poi programmata una vigilanza speciale sull’utilizzazione dei voucher, al fine di verificare la corretta attuazione delle nuove norme, la c.d. “tracciabilità”.
L’attività è stata effettuata muovendo da un attento screening delle comunicazioni preventive inviate all’indirizzo di posta elettronica dedicata ed istituita dal Ministero per ogni sede territoriale, orientando gli accertamenti verso le imprese e i settori in cui si è riscontrato un maggiore ricorso all’impiego di tale strumento occupazionale. Il numero delle comunicazioni pervenute sono state di20.047 alla data del 31 dicembre 2016, che nella stragrande maggioranza dei casi attenevano anche a comunicazioni multiple, per più lavoratori e/opiù ore, più periodi anche giornalieri, settimanale, mensili.
Nell’ambito del quadro generale degli illeciti rilevati a seguito dell’attività di vigilanza oltre alle già citate campagne contro il caporalato, particolare evidenza deve darsi alla vigilanzain materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (c.d. Vigilanza Tecnica) che ha determinato la contestazione di n. 1014 sanzioni contestate,con una altissima incidenza nel settore edilizio pari an.791, di esclusiva competenza.
Sono stati adottati provvedimenti di sospensione imprenditoriale in presenza di lavoro sommerso in percentuale superiore al 20%, nonché per reiterate violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sono stati adottati n.84 provvedimenti di sospensione, quasi totalmente riferiti all’occupazione di lavoratori totalmente in nero. Più del 50% di questi provvedimenti hanno interessato aziende operanti nel settore edilizio.
Significativa l’attività di vigilanza nel settore degli autotrasporti. Sono stati effettuati circa800 controlli,che hanno rilevato un aumento delle violazioni che riguardano principalmente l’osservanza degli orari di lavoro (orario massimo di giuda complessiva con pausa obbligatoria e/o presenza del secondo autista)
Le violazioni amministrative riscontrate hanno determinato sanzioni accertate per un importo di circa € 1.615.000,00ed introitate per un importo paria € 1.075.251,00 di queste a seguito di ordinanza ingiunzione per un importo pari a € 439.597,00.
L’utilizzo degli istituti della conciliazione monocratica e della diffida accertativa, si confermano strumenti per la tutela sostanziale dei diritti patrimoniali del lavoratore, risultando una procedura rapida e priva di costi.
A fronte di n.1187 R.I. (richieste di intervento) pervenute da parte dei lavoratori presso gli appositi punti di ascolto presieduti da unità del servizio ispettivo presenti nelle due sedi di Matera e Potenza,nel 21 % dei casi l’attivazione della conciliazione monocratica ha consentito di tentare la composizione delle contrapposte posizioni di datore e lavoratore, entrambe le parti invitate a comparire per tentare una possibile mediazione conciliativa. A fronte di n.224 conciliazioniesperite, n.168 hanno avuto esito positivocon il raggiungimento di un accordo tra le parti.La diffida accertativa emessa per crediti patrimoniali del lavoratore nei confronti del datore di lavoro, ha determinato l’emissione del titolo esecutivo di convalida per n.367 diffide emesse. Ancora a seguito del provvedimento di convalida i datori di lavoro hanno attivato 44 conciliazioni conclusesi con esito positivo.
Appare utile rilevare che nell’anno 2016 sono state convalidate n.198 dimissioni volontarie di lavoratrici madri. La maggioranza del fenomeno ha interessato lavoratrici madri dipendenti da piccole aziende con numero complessivo di dipendenti fino a 15 unità, pari al 71% del totale delle dimissioni.
Sono altresì pervenute n.80 richieste di certificazione esaminate dalle apposite Commissioni di Certificazione istituite presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro nelle sedi di Matera e Potenza, in attuazione dell’art.76, lett.b) del D.Lgs.n.276/2003.