Aiuti alle famiglie con bambini fino ai tre anni. Un avviso pubblico, adottato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, sosterrà con buoni-servizio le spese affrontate dalle famiglie per fruire dei servizi socioeducativi destinati alla prima infanzia nell’anno scolastico 2016/2017. I fondi disponibili ammontano a un milione di euro, a valere sulle risorse del Po Fse Basilicata 2014-2020.
Destinatari dell’avviso sono i nuclei familiari, i genitori o i tutori del bambino o dei bambini dai 0 ai 36 mesi, con residenza in Basilicata. Il contributo sosterrà i costi per l’iscrizione e la frequenza degli asili nido, comprensivi anche di sezioni primavera, o di altri servizi educativi e scolastici, asili aziendali e micronidi. Tra le strutture per l’infanzia comprese nell’avviso, ci sono anche i servizi educativi integrativi al nido, quali i centri per bambini e genitori, gli spazi gioco e i servizi in contesto domiciliare. E, ancora, gli spazi ricreativi, le aree destinate al gioco che hanno caratteristiche di occasionalità ed estemporaneità quali baby parking, e quelle negli ipermercati e nei villaggi turistici.
Il valore dei Buoni servizio si calcolerà sulla base del reddito familiare Isee ma, in ogni caso, l’ammontare complessivo del contributo non potrà superare la soglia massima dei 3.500 euro annui.
Le domande per richiedere i buoni vanno inviate esclusivamente on line, scaricando il modello che sarà reso disponibile telematicamente nella sezione “Avvisi e bandi” del portale istituzionale della Regione (www.regione.basilicata.it), a partire dalla data di pubblicazione dell’avviso sul Bollettino Ufficiale.
“Alcune ricerche – hanno commentato il presidente della Regione, Marcello Pittella, e l’assessore Flavia Franconi – ci dicono che nel Mezzogiorno i servizi per la prima infanzia sono in percentuale inferiori alla media italiana. In Basilicata, vogliamo puntare su una cultura del benessere del bambino che vada oltre l’aspetto della salute, per coinvolgere anche il processo di crescita e di formazione, in cui sono particolarmente rilevanti i primi tre anni di vita. Attraverso i buoni servizio intendiamo favorire l’inserimento del bambino in una struttura dedicata, con personale qualificato, aiutando le famiglie a conciliare i vari impegni quotidiani e le donne a reinserirsi nel mondo del lavoro”.