Pe l’Uci, capofila del partenariato SPAI a cui è stato negato l’accesso agli atti, si tratta di una graduatoria illegittima con il dubbio della falsità.
“Non si può far finta di niente” – per Nicola Manfredelli, Presidente dell’UCI di Basilicata, capofila della proposta Leader presentata da un partenariato di oltre quaranta Associazioni e Pro Loco – “ci troviamo di fronte a uno dei peggiori esempi di oscurantismo politico-amministrativo”.
Le dichiarazioni dell’Assessore Braia in merito alla selezione dei progetti Leader, hanno dell’incredibile per la sufficienza e la trascuratezza che esprimono rispetto alle questioni della trasparenza e della correttezza delle procedure pubbliche.
E’ di una gravità unica, senza precedenti in Italia, l’aver voluto negare, adducendo motivazioni risibili, l’accesso agli atti, avanzata fin dal mese di novembre, dal partenariato Spai, per verificare la corrispondenza delle valutazioni e per produrre le controdeduzioni all’iniziale risultato di ex-aequo comunicato dalla commissione esaminatrice.
Con l’entrata in vigore del nuova normativa sulla trasparenza, il cosiddetto “Foia”, definito dal Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, come “la riforma del diritto di sapere”, che consente l’accesso agli atti pubblici perfino per semplice curiosità, soltanto il perseguimento di obiettivi non chiari e limpidi, può giustificare il rischio di un comportamento amministrativo passibile di abuso di potere e di un atteggiamento politico incoerente rispetto agli indirizzi dei propri documenti di programmazione e alle iniziative svolte nella fase di pubblicazione del Bando Leader.
Dalle notizie raccolte in via informale e dalle informazioni circolate dopo la chiusura del termine di presentazione delle candidature, è stato anche fatto riferimento alla eventualità, di cui sia l’Assessore che l’Autorità di Gestione, non potevano non essere a conoscenza, della mancanza dei requisiti previsti dal Bando, da parte di alcune proposte, che in tal caso dovevano, senza tentennamenti ed indugi, essere escluse, evitando di alimentare dubbi e sospetti sulla influenza di raggruppamenti e cartelli, sui provvedimenti adottati dalla Regione per la gestione dei programmi finanziati dall’Unione europea per lo sviluppo dei territori.
D’altronde, a partire dagli interventi sulla ricerca e la formazione, sulle filiere, sulla promozione dello sviluppo, così come nel caso del Bando Leader, a giocarsi la partita risultano pressoché sempre gli stessi soggetti, sia quando operano individualmente, che quando agiscono sotto forma di apposito cartello di accaparramento, alterando, in tal modo il principio della libera concorrenza, sul cui rispetto l’Uci chiederà la verifica da parte degli Ispettori europei.
Per quanto riguarda il provvedimento ufficializzato dall’Assessore Braia, l’Unione Coltivatori come ha già fatto ripetutamente presente alle Autorità regionali e nazionali, ritiene illegittimo e discrezionale l’aver voluto avvantaggiare e/o penalizzare senza possibilità di tutela dei diritti i partecipanti al Bando pubblico, per cui rimane confermata la volontà di avviare tutte le azioni di contenzioso previste e consentite dalle procedure sugli avvisi pubblici.
L’Assessore Braia, mente sapendo di mentire, poiché l’artificiosa costruzione della graduatoria, assegnando pochi decimi di punto in più o in meno sulla base di criteri non noti e soggettivi, è il frutto del metodo della vecchia politica, di cui il Partenariato SPAI non vuole in alcun modo essere corresponsabile, riconfermando il ritiro della propria disponibilità a discutere ed essere coinvolto in qualsiasi tipo di consociativismo e di compromesso al ribasso.
Lo sviluppo rurale è una cosa seria e la Basilicata va sviluppata, non spolpata.