Con un primo tempo folle il Matera regala al Foggia il big-match della 26^ giornata del campionato di Lega. Sono i satanelli a tenere il passo della capolista Lecce, pronta ad espugnare il campo della Reggina. Rivivi le sfide della 26^ giornata con il punto di Pippo Franzò.
FOGGIA – MATERA 3 – 1 Partita clou della Lega Pro girone C tra Foggia e Matera che si contendono i primi posti per l’accesso diretto alla serie cadetta. Entrambe le formazioni provengono da sconfitte ed hanno bisogno dei tre punti per non perdere terreno con la capolista Lecce. Il Matera di Gaetano Auteri deve riscattare le due sconfitte consecutive, e deve ritrovare gioco e precisione offensiva. Il Foggia viene dall’inopinata sconfitta con il Taranto, e nell’incontro con il Matera cerca il riscatto. Al cospetto di oltre 13.000 spettatori allo Zaccaria, i ragazzi di Stroppa sono riusciti a giocare una delle più belle partite di questo campionato contro un Matera che non riesce a trovare il filo conduttore in queste ultime gare. I rossoneri rifilano tre reti a bianco azzurri lucani nel primo tempo, e chiudono di fatto l’incontro.
La partita si gioca in modo aperto dalle due squadre con repentine capovolgimento di fronte. Al 12’ l’episodio che avrebbe sicuramente cambiato il film dell’incontro se l’arbitro avesse assegnato il rigore netto al 12’ su Negro falciato in piena area da Martinelli. Lo scampato pericolo scuote il Foggia che riesce a sovrastare il Matera più con azioni individuali che con il gioco corale. Stroppa trova Dalì e Mazzeo in giornata di grazia, infatti, con due prodezze personali riescono a portare in doppio vantaggio il Foggia. Il terzo gol arriva da un’autorete sfortunata di Mattera che nel tentativo di allontanare la sfera rinvia in modo scoordinato, mandando la palla nella propria rete. Nei minuti finali del primo tempo il signor Piscopo manda anzitempo negli spogliatoi Armellino per doppia ammonizione. Nella ripresa il Matera scende in campo con un assetto tattico più prudente e riesce, nonostante in inferiorità numerica, ad avere più possesso palla, tanto che al 77’ ottiene il gol con l’onnipresente Iannini. Purtroppo non c’è il tempo per rimettere in piedi la partita che era stata chiusa già nella prima parte della gara. Vince il Foggia perché alla fine ha meritato, perché ha avuto anche giocatori che hanno messo in mostra individualità personali determinanti ai fini del risultato. I satanelli si portano a due punti dal Lecce, e lanciano il guanto di sfida al Lecce per le rimanenti dodici gare. Il Matera scivola per la terza volta consecutiva, perdendo terreno dalla vetta. Sicuramente è un momento no per i ragazzi di Auteri ma crediamo che vadano riviste alcune scelte nel reparto difensivo, e qualche accorgimento tattico nello striminzito pacchetto offensivo, poiché i gol latitano da diverso tempo.
REGGINA – LECCE 1- 2 Il Lecce espugna il Granillo di Reggio Calabria, e si conferma capolista solitaria. Il tecnico dei salentini ha giocato la gara in modo prudente, facendo partire dalla panchina le due punte titolari, cioè Torremino e Caturano. Al posto del capocannoniere è entrato Marconi che è riuscito a sbloccare il risultato al 21’ con un bellissimo gol da trenta metri che sorprende Sala fuori dai pali. La Reggina non riesce a tenere il passo del più quotato avversario, e fatica a tenere le sfuriate offensive del Lecce. Gli amaranto riescono ad ottenere il pareggio con il solito Coralli che calamita una palla in area avversaria al 28’, e batte in diagonale Perucchini, proteso in uscita. Il Lecce spinge in avanti e in diverse occasioni sfiora il raddoppio.
Nei primi minuti della ripresa arriva la seconda rete per i giallorossi per opera di Doumbia che di testa mette in rete un bel cross dalla destra di Pacilli. La reazione della Reggina è inconcludente, e il Lecce, con il pallino del gioco in mano, cerca la terza rete per chiudere la gara. Si arriva nei minuti finali dell’incontro con la squadra di Padalino sempre protesa in avanti e la Reggina a chiudere con affanno gli spazi. Alla fine i tre punti conquistati garantiscono al Lecce ancora il primo posto in perfetta solitudine ma con il Foggia con il fiato sul collo.
VIBONESE – JUVE STABIA 0 – 1 La Juve Stabia strappa i tre punti in casa della Vibonese che servono a tenere i contatti con le altre squadre dell’alta classifica. La Vibonese ha giocato una gara superba, mettendo spesso in crisi la difesa campana. Il nuovo assetto tattico di Campilongo ha permesso alla squadra di giocare alla pari contro i ragazzi di Fontana. La partita è stata maschia e a volte al limite del regolamento, tanto che l’arbitro ha effettuato tre espulsioni ed ammonito dieci giocatori, oltre che negare un rigore ai padroni di casa al 96’. Il signor Mantelli di Brescia è stato contestato a fine gara dai giocatori locali e per lunghi tratti dai tifosi. Nella prima parte della gara la Vibonese gioca in avanti alla ricerca del gol ma colpisce solo una traversa con Silvestri. Nella ripresa la Juve Stabia spinge in avanti e al 77’ su una punizione battuta da Marotta, il difensore argentino Morero in mischia segna la rete del vantaggio. La reazione della Vibonese non si fa attendere, e tiene in apprensione la difesa stabiese. Nei minuti di recupero la squadra di casa reclama un rigore ma l’arbitro lascia correre. A fine gara i giocatori locali contestano l’arbitro e i tifosi ad inneggiare con cori poco edificanti nei confronti dell’arbitro.
FRANCAVILLA – COSENZA 1 – 0 Il Francavilla in casa non lascia punti a nessuno, e nell’incontro con il Cosenza riesce a vincere con il minimo scarto per opera di Ayina che sostituiva lo squalificato Nzola. Il Cosenza nei primi quarantacinque minuti gioca bene, e riesce a contrastare il Francavilla. A Letizia viene annullato un gol per fuori gioco. Nella ripresa al 4’ il sostituto di Nzola riesce ad andare in gol con un perfetto colpo di testa su angolo battuto da Pastore. Il Cosenza spinge in avanti alla ricerca del pareggio ma tutti gli sforzi offensivi dei calabresi vengono vanificati dall’attenta difesa locale. Nei minuti di recupero viene espulso l’attaccante silano Letizia per somma di ammonizioni.
SIRACUSA – MELFI 3 -1 Il Siracusa conquista i tre punti contro il Melfi ma quanta fatica prima di arrivare alla vittoria. La squadra di Leonardo Bitetto proveniva da nove sconfitte consecutive ed ultimo posto in classifica, pertanto la partita di Siracusa era da ultima spiaggia per le sorti del tecnico barese. La squadra lucana ha impostata la gara con un atteggiamento offensivo sin dall’inizio per cercare di sorprendere la retroguardia azzurra. Si è giocato a ritmi alti con molta velocità a discapito della precisione. Il Siracusa si presenta nei pressi dell’area avversaria con continuità, e al 19’ va in gol con Scardina che raccoglie un perfetto cross dalla destra di Valente, e trafigge Gragnaniello. Il Melfi reagisce e impegna Santurro in più di una occasione. Nella ripresa al 4’ da una disattenzione di Pirrello, Marano di testa scavalca il numero uno azzurro e pareggia. I giallo verdi bloccano gli azzurri a centrocampo con una fitta ragnatela di passaggi. Il Siracusa non riesce a trovare la strada della rete. Sottil prova a cambiare alcuni uomini in posti chiave, e l’avvicendamento dei giocatori da ragione al mister. Con il gioco sugli esterni il Siracusa diventa offensivo quanto basta, e all’84’ va in gol con De Silvestro che lanciato in area da De Respinis tira di prima intensione con il portiere in uscita, la palla tocca Gragnianiello ma non muta la sua corsa che finisce in fondo alla rete. 2 a 1 per il Siracusa. La terza rete arriva sempre dopo una fuga sulla sinistra di Azzi che serve De Respinis, appena dentro l’area, che tira di potenza e realizza la terza rete. Altri tre punti per gli azzurri che servono ad arrivare a quota 42 punti per la salvezza, dopo tecnico e giocatori potranno pensare a traguardi più suggestivi mai messi in conto dall’entourage azzurro ad inizio di campionato.
CATANIA – TARANTO 0 – 0 Il cambio del tecnico sulla panchina etnea non da segni di cambiamento, ed il Taranto porta a casa un punto più che meritato. Il Catania pur giocando in avanti non è riuscito a chiudere nei sedici metri, e non è riuscito ad avere un possesso palla prolungato e produttivo. Il Taranto da quando ha cambiato tecnico gioca compatto e riesce bene nella fase difensiva. Pisseri ha avuto il suo da fare, deviando sulla traversa un insidiosissimo tiro di Lo Sacco. Petrone dovrà rivedere l’impostazione tattica e i giocatori da mettere nei ruoli giusti. Troppo poco tempo ha avuto per capire come questo Catania, con gente di categoria superiore e qualche giovane elemento emergente, non riesca a produrre un gioco apprezzabile. Mancano alla fine del campionato una dozzina di gare, e l’obiettivo che la società si era fissato, il sesto posto, può sicuramente essere raggiunto dal nuovo tecnico, abituato con squadre che con lui hanno vinto campionati di serie D e C-2.
FONDI – MONOPOLI 1 -0 Il Fondi vince sul Monopoli nuovo corso con in panchina Bucaro. La squadra di Pochesci ha giocato a ritmi alti per la prima parte dell’incontro, mettendo spesso in difficoltà l’estremo difensore ospite. Nella ripresa al quarto d’ora il Fondi passa in vantaggio con Tiscione, che ben servito in area da Squillace, mette in rete. Nella fase finale sono ancora i padroni di casa a rendersi pericolosi con Giannone che timbra il palo. La squadra laziale con i tre punti conquistati si posiziona in classifica al sesto posto a pari merito con il Cosenza. Il Monopoli rimane fermo a ventinove punti, una zona tranquilla della classifica ma Bucaro è arrivato per risollevare la squadra da una classifica instabile, ed è per questo che il tecnico ex Primavera della Juventus dovrà lavorare.
FIDELS ANDRIA – CASERTANA 0 – 2 La Casertana stende l’Andria in casa, e ferma a diciassette risultati utili consecutivi i pugliesi. La squadra di Tedesco è apparsa in forma sin dai primi minuti di gioco. Nella prima parte della gara i falchetti hanno tenuto il pallino del gioco, e al 17’ Rainone di testa sigla la rete del vantaggio, su perfetto calcio d’angolo. Nella ripresa Favarin cerca di cambiare modulo tattico per perforare la difesa ospite. La gara sembra indirizzata a favore dell’Andria ma l’imprecisione di alcuni giocatori locali, e qualche ottima parata di Ginestra, troncano le velleità dei biancoazzurri, che si devono arrendere in modo definitivo al secondo gol degli ospiti con Corado all’81’ che in contropiede sigla il definitivo 0 a 2.
PAGANESE – MESSINA 2- 0 Il Messina perde a Pagani con un secco 2 a 0, e inanella la sesta sconfitta esterna consecutiva. Nel giorno che la società trova una nuova proprietà in Franco Proto, ex presidente dell’Atletico Catania in serie C, il Messina del vulcanico Lucarelli non riesce ad esprimersi per il meglio fuori le mure amiche. La Paganese di Grassidonia non fa niente di eccezionale ma riesce con un gol per tempo a conquistare i tre punti che la portano in una zona tranquilla della classifica. Il Messina ha mostrato grossi limiti difensivi, e i padroni di casa prima Alcibiade al 30’, e poi all’85’ Firenze vanno in gol, bloccando qualsiasi speranza dei peloritani di riaprire una partita non proprio perfetta.
CATANZARO – AKRAGAS 1 – 0 Il Catanzaro vince con il minimo scarto con in panchina di nuovo Erra, ma l’incontro è stato poco interessante. Se si fosse chiuso con un punteggio di parità nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Il gol di Giovinco, proprio nei minuti finali di gara, scaturito da un errore di Pane ha fatto scattare le proteste dei siciliani poiché segnalavano un fallo di Sirri proprio sul portiere, pertanto il gol era da annullare. L’arbitro, Cipriani di Empoli ha convalidato la rete, e per i ragazzi di Di Napoli è l’ennesima sconfitta che li lascia in classifica nelle sabbie mobili dei play-out. Per il Catanzaro di Erra è un buon inizio ma la quint’ultima posizione in classifica esige una rimonta immediata per uscire dalla griglia dei play-out.