Il programma “Reddito minimo di inserimento” necessita di una riforma strutturale del sistema di sostegno, pertanto non può essere affrontato a livello regionale. E’ quanto emerso durante l’audizione in quarta Commissione consiliare (Politica sociale) deldirigentegeneraledeldipartimentoPresidenzadella Giuntaregionale, VitoMarsico.
Circa le proposte di legge presentate dai consiglieri regionali Romaniello (Gm), Galante (Ri) e Pietrantuono (Psi), Perrino e Leggieri (M5s), Marsico ha evidenziato la necessità di proseguire con la sperimentazione attualmente in corso che garantisce una maggiore flessibilità e adattamento alla diverse condizioni della platea. Ha inoltre comunicato che, in seguito al confronto con i sindacati, si sta procedendo, dopo la verifica del permanere della condizione dichiarata dai richiedenti,alla definizione della graduatoria finale.
I proponenti delle pdl, Romaniello e Perrino, hanno sollecitato l’avvio di questa fase di sperimentazione prendendo atto che la stessa offre una prima risposta agli obiettivi contenuti nelle proposte di legge, rimarcando la necessità che uno strumento come quello del reddito d’inserimento/minimo non può essere legato a risorse incerte quali le royalties ma dovrebbe essere finanziato dalla fiscalità generale. Marsico ha condiviso la necessità che sull’argomento sia prestata la massima attenzione da parte di tutti e che vi sia un utile e costruttivo confronto fra l’Esecutivo e il Consiglio regionale.
Hanno preso parte ai lavori, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gm), Mario Polese e Achille Spada (Pd), Michele Napoli (Pdl-Fi), Gianni Perrino (M5s).
Feb 23