Non si può correre il rischio di relegare nell’archivio dei progetti mai realizzati la proposta di istituzione di una zona franca energetica in Basilicata. Un progetto che prevede una fiscalità di vantaggio per le aziende che operano sul territorio – in particolare si tratterebbe di benefici sui costi energetici – già approvata da più di 100 comuni lucani.
Confindustria Basilicata torna così a prendere posizione sulla proposta portata avanti dall’Associazione “Insieme Basilicata”, e in particolare dall’ex assessore regionale, Aldo Berlinguer, e lo fa a qualche ora dall’incontro in programma a Taranto per l’istituzione di una zona economica speciale interregionale e alla della riunione di Anci Basilicata che si terrà domani a Matera per portare avanti, in questa direzione, un’iniziativa a livello nazionale.
“Si tratta di un progetto largamente condiviso dalla gran parte degli amministratori locali – ha dichiarato il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso – che porterebbe indiscussi vantaggi competitivi legati all’importante polo estrattivo regionale. Realmente a misura di imprese e famiglie, soprattutto in una regione con un contesto socio economico deficitario per infrastrutture materiali e immateriali, con un tessuto produttivo rappresentato per circa il 90 per cento da Pmi che faticano a concorrere su un mercato globale in cui sono presenti imprese che vivono contesti maggiormente vantaggiosi”.
Attualmente i progetti di istituzioni di Zone economiche speciali al Sud – regioni geografica dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione nazionale – sono solo tre: Taranto, Gioia Tauro e Campania. “E’ importante, perciò – ha concluso Lorusso – che la Basilicata, ora, faccia sentire la sua voce a Roma affinché la Valbasento possa essere collegata al progetto come retroporto di Taranto e non si lasci sfuggire questa occasione. Auspichiamo quindi uno sforzo istituzionale congiunto di natura sovra regionale, per dare speranze a tante imprese e giovani imprenditori che chiedono motivi concreti per venire o restare in Basilicata”.