L’autorità Nazionale Anticorruzione ha comunicato con nota inviata all’amministrazione comunale il 22 febbraio, che il Consiglio riunito il 15 febbraio scorso, ha disposto la definizione del procedimento sanzionatorio nei confronti degli assessori con la diffida a produrre entro 45 giorni documentazione adeguata a dimostrare l’avvenuto adeguamento del Piano Anticorruzione che prevede la mappatura dei procedimenti a rischio e le conseguenti azioni di riduzione del rischio.
La decisione è scaturita dalle note inviate il 16 e 23 gennaio scorsi, con cui è stata dimostrata l’attenzione dell’Amministrazione comunale alle problematiche della prevenzione della corruzione ed inoltre dell’avvenuta adozione, il 30 gennaio 2017, da parte della Giunta, del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2017-2019. Il testo comprende anche la griglia degli adempimenti in materia di trasparenza e mappatura dei provvedimenti, nonché l’istituzione di una cabina di regia, in via del tutto sperimentale e innovativa.
Questi passaggi hanno consentito di corrispondere alla diffida dell’Anac in data odierna.
“Ancora una volta il polverone polemico sollevato da un inarrestabile sciacallaggio politico, si è dissolto nell’aria”. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ha commento l’esito del procedimento, aggiungendo: “Il Governo cittadino di Matera è uscito indenne e senza condanne, dimostrando la sua lineare e trasparente azione amministrativa”.
in data 5 gennaio 2017, Prot. Gen. n. 1170 del 10.01.2017, è pervenuta comunicazione da parte dell’Autorità Nazionale anticorruzione concernente l’avvio di un procedimento sanzionatorio ex art. 19 comma 5 del d.l.24 giugno 2014 n. 90 nei confronti del Comune di Matera; che l’Autorità ha richiesto l’adozione di una serie di atti conseguenziali urgenti necessari al rispetto delle prescrizioni contenute nei PNA nel tempo succedutisi”;
Quello che precede, tratto a stralcio del testo della delibera di Giunta n. 10 del 21.1.2017, è la prova della infrazione elevata al Comune dall’ANAC, a seguito di una ispezione durata una settimana da parte di due funzionari.
Quindi sostenere che “è tutto a posto” non appare condivisibile anzi, non lo era affatto stante anche le “pezze” che i dirigenti hanno dovuto mettere per coprire le manchevoli pubblicazioni di atti e dati relativi anche all’ultimo anno.
Una informazione più puntuale e meno strillata risponderebbe a un comportamento deontologicamente più corretto.
Quindi nessuna vittoria può cantarsi da parte dell’amministrazione ma solo, anche questa volta, la comprova dell’affannosa ricerca della pezza a colori per sopperire alle carenze organizzative che a distanza di quasi due anni ancora esistono nella macchina da guerra che il nuovo nocchiero aveva detto voler trasformare quella che aveva definito “macerie Umane” (sic!).