“Ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare al Ministro della salute, in merito a quanto sta accendo alla diga del Pertusillo, un invaso realizzato con lo scopo di rispondere a plurime esigenze, quali lo sfruttamento idroelettrico, l’irrigazione di un vasto territorio tra Basilicata e Puglia, nonché l’approvvigionamento idrico di vaste zone della Puglia, della Campania e di una buona parte della Basilicata” . Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (DI). “Non è la prima volta che si verificano anomalie, come l’ anomalo cambio di colore delle acque del bacino, che hanno acquisito un colore scuro. Questa volta si è verificato all’indomani dello sversamento di idrocarburi da uno dei serbatoi di stoccaggio del greggio stabilizzato presenti nell’impianto del Centro Oli di Viggiano. Si tratta di accadimenti che hanno fatto riesplodere il dibattito sullo stato di salute e sulla qualità dell’acqua del bacino del Pertusillo e sulla delicatezza e complessità della presenza dell’industria petrolifera sul territorio regionale. Da tempo le associazioni ambientaliste denunciano fenomeni, che si ripetono ciclicamente, di eutrofizzazione e di elevate concentrazione di idrocarburi nelle acque, con contestuale emissione di cattivi odori, seri danni ai frutteti e moria di pesci. Alla luce di tutto ciò ho chiesto ai due Ministri quali iniziative, per quanto di competenza, intendano adottare per accertare l’effettivo livello dei controlli messi in atto dagli enti regionali preposti e il reale stato qualitativo dell’acqua dell’invaso del Pertusillo e quali iniziative intenda assumere il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare al fine di prevenire il rischio di danno ambientale, anche valutando la predisposizione di strumenti normativi volti alla revisione della disciplina normativa vigente”.
Movimento 5 Stelle di Puglia e Basilicata: azioni congiunte sulle rispettive istituzioni regionali al fine di chiarire la situazione del Pertusillo in tempi brevissimi.
Il recente episodio assurto alle cronache della stampa locale, riguardante la colorazione anomala delle acque della diga del Pertusillo, è molto preoccupante ed ha spinto alcuni a parlare addirittura di disastro ambientale. Sicuramente quello che sta accadendo all’invaso non è un fatto normale e i timori sono del tutto legittimi e giustificati.
La storia di questo invaso insegna che non possiamo sottovalutare quanto sta accadendo in questi giorni perché negli anni sono molti gli studi, le rilevazioni ed i controlli che si sono susseguiti e che hanno dato luogo a forti dubbi sulla qualità delle acque in esso contenute. Si tratta di una vecchia storia che negli ultimi mesi è tornata alla ribalta, non solo per la forte pressione esercitata dal Movimento 5 Stelle sulle istituzioni, relativamente alla annosa questione petrolifera che interessa la Basilicata, ma anche per una più generale politica di controllo e salvaguardia del bene acqua che i consiglieri pugliesi e lucani hanno chiesto di portare avanti, consapevoli che la vera risorsa di cui disponiamo e che deve essere salvaguardata è proprio quella magnifica e vitale sostanza incolore ed inodore che si conserva tra il suolo ed il sottosuolo.
Una risorsa che merita maggiore rispetto, attenzione e controlli, ma che purtroppo è stata a lungo penalizzata dalle politiche scellerate perseguite dalla Regione Basilicata e dal Governo centrale.
La diga del Pertusillo, è bene ricordarlo, è un invaso strategico perché la sua acqua serve anche la popolazione pugliese e quindi la sua salvaguardia è, senza tema di smentita, materia di interesse generale.
In questo momento è necessario capire cosa si nasconde nelle acque del Pertusillo, capirlo in tempi strettissimi. Solo dopo aver fatto questo primo passo, si potranno valutare tutte le azioni da mettere in campo.
L’appello che ci sentiamo di lanciare è quello di fare in fretta, ma soprattutto di mettere in campo tutti gli strumenti di cui le due Regioni dispongono per garantire la salute pubblica e l’ambiente e scongiurare il peggio.
Abbiamo il dovere di dare risposte in tempi rapidi perché i cittadini devono essere messi al corrente di eventuali rischi. Allo stesso tempo, abbiamo il dovere di capire cosa sta accadendo per attivare tutte le procedure previste nel caso in cui dovesse essere confermato quello che noi ci auguriamo che non sia.