Un confronto sul ddl del Governo in materia di demanio per la balneazione, in attuazione della direttiva Bolkestein, si è svolto a Nova Siri tra l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Nicola Benedetto, il funzionario dell’ufficio demanio marittimo della Regione Basilicata arch. Chiarella e i rappresentanti delle imprese balneari della Basilicata, tra i quali il neo eletto Presidente del Gac (Gruppo azione costiera) Nicola Mastromarino. Alla riunione hanno preso parte anche alcuni sindaci dei comuni della costa metapontina.
La riunione è stata voluta proprio dall’assessore Benedetto dopo la sua partecipazione al Tavolo interregionale del Demanio marittimo tenutosi a Roma lo scorso 16 febbraio. Incontrare gli operatori locali, ha sostenuto l’assessore, mi è sembrato doveroso per un confronto in merito al Disegno di legge sulla riforma del demanio marittimo che lo scorso 27 gennaio è stato approvato dal Consiglio dei ministri.
Con il contributo del rappresentante dell’ufficio demanio si è discusso nel merito del ddl, individuando le novità favorevoli introdotte, quali il riconoscimento della professionalità e del valore delle aziende ma si sono evidenziate anche le incertezze e i dubbi su alcuni punti come quello della pianificazione e della poca chiarezza sul periodo transitorio della durata di 30 anni.
Dall’incontro è emerso che tutti gli operatori si trovano concordi nel tutelare le aziende balneari che oggi operano in regime di concessioni demaniali marittime anche se sulle modalità per il raggiungimento dell’obbiettivo si sono registrati opinioni differenti: c’è chi vorrebbe una proroga senza alcuna procedura selettiva e chi invece è disposto ad una selezione ma con il riconoscimento di alcuni vantaggi quali l’anzianità delle aziende, gli investimenti fatti e soprattutto di quelli che andrebbe a sostenere. Gli operatori, in particolare, hanno lamentato che in Basilicata gli investimenti sul demanio fino ad oggi non sono stati possibili sia per l’incertezza normativa nazionale ma anche per la mancanza della strumentazione urbanistica regionale, e questo ha determinato per le imprese lucane una condizione molto discriminatoria e penalizzante rispetto ad altre Regioni.
L’assessore ha inoltre espresso la propria posizione e il suo personale convincimento che uscire dalla direttiva Bolkestein, e quindi evitare l’evidenza pubblica per il rinnovo e/o proroga delle concessioni, è cosa molto difficile. A riguardo però l’assessore ha invitato l’assemblea a riflettere e considerare la vicenda come una opportunità per stimolare la categoria a migliorare la qualità dei servizi alla luce del trend favorevole del turismo lucano legato alla nomina di Matera a capitale della cultura 2019. A riguardo dunque l’assessore ha ricordato che il Tavolo interregionale del Demanio si è concluso con la richiesta di un incontro urgente con il Governo per definire la portata del disegno di legge delega approvato recentemente dall’esecutivo e soprattutto riempire di contenuti i decreti attuativi. Le Regioni – ha riferito – si sono assunte la piena responsabilità del tema, non volendo delegare completamente al Governo l’iter legislativo della redazione dei decreti attuativi. Ora la palla passa al Parlamento per definire con precisione i vari criteri per l’elaborazione dei decreti legislativi che daranno forma alla legge e che dovranno
essere adottati entro sei mesi dall’entrata in vigore della stessa legge. Ci sono – ha detto l’assessore – vuoti da colmare. A partire ad esempio dalla durata del periodo transitorio, punto fondamentale su cui va trovata un’intesa con l’esecutivo. Un processo che le Regioni intendono costruire per iniziare a definire la reale portata delle linee guida e specificare meglio alcune questioni che vanno maggiormente dettagliate. L’obiettivo è fare in fretta per dare “certezze agli operatori, una disciplina organica”, che riequilibri anche il regime dei canoni, in particolare quelli pertinenziali, e capace di “incentivare gli investimenti”.
Feb 27