Il dieci novembre scorso Alberto Marsico ha festeggiato il suo ventiquattresimo compleanno. La festa è arrivata nel ritiro campano scelto dal Matera per preparare sia la trasferta di Coppa Italia di mercoledì pomeriggio a Vico Equense, sia la prossima gara di campionato prevista sul campo di Vallo del Cilento contro il Gelbison. Alberto Marsico è ancora molto giovane ma già dalla gestione Ripoli, campionato 2002-2003, è ormai entrato nel cuore della tifoseria biancoazzurra. Dopo aver contribuito a suon di gol e giocate entusiasmanti a due salvezze consecutive, Alberto Marsico ha coronato in estate un sogno: giocare con la maglia della squadra del cuore per un grande traguardo, la promozione nel calcio professionistico. La campagna acquisti del Matera è stata sicuramente eccellente e Alberto Marsico sapeva benissimo in estate che il posto da titolare non era garantito. Alberto Marsico ha lavorato come al solito in punta di piedi e Corino ha premiato i suoi sacrifici utilizzando Marsico sia nelle gare amichevole che in avvio di stagione come un punto di riferimento nella formazione base. La sua ultima partita è stata quella pareggiata in casa contro il Fasano, anticipata al 4 ottobre per la diretta su Rai Sport Più. Poi un infortunio muscolare lo ha tradito ancora una volta e Marsico è rimasto praticamente ai box per cinque gare consecutive in campionato e due di Coppa Italia. Per ritrovare la migliore condizione ha chiesto di farsi curare da Giovanni Paolicelli, il preparatore atletico che conosce meglio il fisico di Marsico, visto che Paolicelli ha fatto parte dello staff tecnico del Matera sino a giugno scorso. Marsico è ormai pronto per tornare in campo e mister Foglia Manzillo potrebbe utilizzarlo anche nella partita di Coppa di mercoledì a Vico Equense. Sarà sicuramente un test importante per verificare i progressi sul piano atletico di un ragazzo che può fare la differenza in qualsiasi momento della gara e ricoprire diversi ruoli dal centrocampo all’attacco.
Avremmo dovuto inserire questa notizia per fare gli auguri a Marsico già lunedì 10 novembre ma il calciatore accetterà sicuramente le nostre scuse pubbliche per questo ritardo di ventiquattro ore circa.
Ai lettori di SassiLive e al nostro Alberto Marsico regaliamo parte di questa intervista realizzata realizzata due anni fa e già pubblicata per la rivista Virtus Magazine.
Che ragazzo è Alberto Marsico fuori dal campo?
Ho conseguito il diploma di cuoco all’istituto alberghiero ma non ho mai pensato di fare questo mesterie, anche se cucino molto bene il timballo di fusilli alla siciliana. Amo il calcio e punto su questo sport ma è bello anche il basket. Lo ammetto, sono testardo mentre gli altri apprezzano molto la mia generosità, sia dentro che fuori dal campo. Come hobby adoro il cinema horror e film thriller e ascolto molto la musica reggae: seguo con attenzione i gruppi materani Patchanka Soleada e Bobo Sind mentre ho apprezzato in passato gli Stato Interessante, che ora hanno cambiato genere. Mi piace anche la musica house ma la vita da calciatore non mi permette di andare sempre in discoteca. Ai libri sinceramente sono allergico ma leggo regolarmente i quotidiani, soprattutto quelli locali.
Da calciatore come hai vissuto l’ultimo scandalo della serie A?
Anche se tifo Juventus non ho sofferto quando è andata in B. Vivo in questo mondo e ne vedo di cotte e di crude. Ero convinto che prima o poi sarebbe uscito tutto allo scoperto. Ma non è cambiato nulla. Il calcio è un business. Girano troppi soldi e sinceramente mi fa schifo. La cosa più scandalosa è guardare in tv calciatori mediocri mentre tanti ragazzi di Matera molto bravi sono stati ignorati dagli osservatori.
Alberto, ci racconti le tappe della tua breve carriera calcistica?
Ho cominciato a 16 anni con la Berretti Materasassi del presidente Ripoli. L’anno successivo ero impegnato già su due fronti, juniores e prima squadra con mister Chiappini: il Materasassi è arrivato quinto e io ho segnato due reti, una in campionato e una in Coppa Italia. Nel 2002-2003 ho fatto parte del gruppo che ha perso la C2 ai play-off, prima sotto la guida di mister Magrini e poi con Beppe Galluzzo: il tecnico calabrese ha creduto nelle mie possibilità e ho chiuso il campionato con tre reti, l’ultima nella sfortunata gara play-off con il Manduria. Una gara vinta sul campo e poi persa a tavolino per il fumogeno lanciato dalla gradinata per festeggiare proprio la mia rete. Nel 2003-2004 è andata ancora peggio con l’incubo della retrocessione nell’ultimo minuto di recupero dello spareggio di Battipaglia. Sulla panchina si sono alternati Danza, Galluzzo e alla fine Tortelli ma nonostante le cinque reti messe a segno resterà per sempre il ricordo più brutto della mia carriera. Nonostante tutto, grazie al mister Galluzzo mi sono ritrovato in C2 a Lamezia, dove ho firmato un triennale: la prima stagione è stata positiva, con 31 presenze in campionato e le convocazioni nella nazionale under 20 di serie C, guidata dal tecnico Veneri. Con la maglia azzurra ho partecipato al trofeo “Mirop Cup” disputando 8 partite in Slovenia, Austria, Croazia e Ungheria e ho avuto la fortuna di conoscere il centro di Coverciano, il top per i calciatori italiani.
Purtroppo è il sogno è svanito molto presto e nell’estate 2005 è cominciato il mio “calvario” per uno stiramento coscia destra durante il ritiro pre-campionato. L’infortunio è stato curato male e così ho deciso di trasferirmi in un centro specializzato di riabilitazione a Bellaria, dove mi sono fermato per due mesi e mezzo. Clinicamente ero guarito eppure mi sono ritrovato con quattro strappi, nessuna partita giocata e un morale a pezzi perché temevo di chiudere così, a 21 anni la mia carriera calcistica. A Lamezia sono stato trattato malissimo e dovevo riscattarmi. A Matera maggio mi allenavo da maggio con il preparatore atletico del Matera Giovanni Paolicelli. Se oggi sono ritornato in forma è tutto merito suo e del massaggiatore Pasquale Smaldone, che merita una statua per quello che sta facendo per me. Sin da ragazzino sognavo di giocare nella squadra della mia città e quest’anno sono cercando di ripagare la società che ha creduto in me e i tifosi, quelli della gradinata, che sono sempre dalla nostra parte.
C’è un giocatore che ha scelto come modello da imitare?
Mi piace molto Roberto Baggio, un grande che ha dato tanto al calcio italiano. Ho apprezzato non solo la sua classe immensa ma anche la sua umiltà.
Qual è il sogno nel cassetto del calciatore Alberto Marsico?
Dopo l’esperienza gratificante vissuta con la nazionale under 20 di serie C spero di giocare in categorie superiori e di allenarmi con qualche campione di serie A. Ma dopo quello che ho sofferto a Lamezia spero soprattutto di stare bene fisicamente e poi chissà, magari vinciamo questo campionato e resto a Matera anche l’anno prossimo.
Hai già deciso cosa farai da grande?
Il calcio moderno è sporco e non credo che farò l’allenatore. Non penso di lavorare nemmeno come cuoco perché mi manca l’esperienza: a scuola ti danno le basi ma avrei dovuto fare pratica in questi anni. Probabilmente aprirò un’attività commerciale, chissà.
I calciatori sono associati spesso a belle donne e belle macchine? Tu come sei messo?
Per il momento sono single e va bene così. Per quanto riguarda l’auto ora guido una Polo ma il mio sogno è l’Audi Q7: forse un giorno riuscirò a comprarla ma la macchina resta uno sfizio che ti fai passare ma che non ti cambia più di tanto la vita.
Intervista di Michele Capolupo
AUGURI ALBERTO!