Un progetto economico per riposizionare il comparto primario nell’economia e nella società di Basilicata: è l’obiettivo delle iniziative che la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori di Basilicata ha promosso per il mese di marzo.
Si tratta di iniziative diffuse sul territorio con quattro eventi centrali: l’8 a Viggiano (giovani e donne protagonisti del cambiamento nell’agricoltura lucana); l’11 a Garaguso scalo (Le fattorie sociali per coltivare benessere); il 24 a Potenza (Assemblea regionale); il 26 a Matera (Agriturismo: integrità e sviluppo del territorio).
Le attività del mese di marzo – spiega il direttore regionale della Cia Donato Distefano – vogliono essere un percorso virtuoso e propedeutico per la definizione di un documento programmatico dell’agricoltura lucana da offrire nell’ambito delle attività e dell’elaborazione progettuale che la Cia discuterà e definirà in occasione della Conferenza economica nazionale in programma a Bologna dal 29 al 31 Marzo. Già con la “Carta di Matera” e con il contributo dato in occasione di Expo 2015 con il documento “Il Territorio come destino, un percorso di sviluppo Italiano” abbiamo inteso rimettere al centro i temi riferiti ad agricoltura, ambiente e territorio quali componenti fondanti di un nuovo processo di crescita e di sviluppo. E’ scontato – continua Distefano – che le nostre attività sono rivolte e intendono essere anche l’occasione per un utile e costruttivo confronto nella nostra Regione, con le Istituzioni locali a partire dai Comuni e con la Regione e il Dipartimento Agricoltura e Ambiente, e con le altre forze organizzate dell’economia e della società.L’obiettivo è quello di favorire una rivisitazione dei processi di sviluppo e di crescita nella nostra Regione guardando con logiche e cultura nuova al settore agricolo-rurale-alimentare-forestale e al contributo reale e concreto che può offrire e garantire.
Recentemente, in collaborazione con il Censis, la Cia ha elaborato un Rapporto che mette ancora più in evidenza questa nuova centralità dell’agricoltura: gli anni più recenti sono stati caratterizzati da un diffuso e inaspettato ritorno di attenzione e interesse verso il mondo agricolo; dapprima in chiave ‘personale’ e perlopiù valoriale, oggi sempre più sociale ed economica, con una riscoperta dell’agricoltura, dell’ambiente, del territorio e dei suoi protagonisti quali “asset chiave” del Paese per ritornare a crescere. L’agricoltura e i suoi prodotti, la cultura e le tradizioni alimentari sono, infatti, tra gli aspetti che più ci rappresentano in quanto nazione: per il 27,2 per cento dei nostri connazionali, infatti, e molto di più tra i giovani (41 per cento), il legame con la dieta mediterranea e i nostri prodotti agroalimentari di eccellenza è talmente viscerale da permeare fino in fondo la nostra identità nazionale e costituirne un fattore di orgoglio, superato soltanto dal patrimonio artistico e culturale (lo è per il 66,9 per cento dei giovani). Al mondo agricolo, dal canto suo -spiega il Rapporto Cia/Censis- va ascritto il merito di essersi saputo ripensare, pur sempre rimanendo strettamente fedele ai propri caratteri distintivi, che però ha riletto attraverso schemi e logiche più aderenti ai modelli odierni e senz’altro più attraenti.
Intendiamo – dice ancora Distefano – valorizzare tre fattori che riteniamo strategici per concorrere ad un diverso modello di crescita e di benessere in una Regione quale la Basilicata, esaltando e valorizzando naturali vocazione e storiche propensioni dei nostro territori e delle nostre risorse a partire da quelle naturali e ambientali, che devono sapersi integrare e contaminare con altri strategici segmenti a partire da quei sistemi della conoscenza e dell’innovazione e della ricerca in grado di leggere in chiave moderna e sostenibile i processi produttivi offrendo e garantendo qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. Al centro di tale ambizioso processo si deve collocare il settore agricolo che deve saper capitalizzare la qualità ambientale e la sua unicità, la salubrità dei nostri territori e dei sistemi produttivi locali. In sintesi Agricoltura, ambiente e territorio da risorsa a fattori di sviluppo per una rinnovata competitività della nostra Regione.
Questa è la sfida che apriamo e vogliamo rilanciare nella nostra Regione che siamo sicuri può diventare ed è ancora una Regione di eccellenza in un territorio di qualità.