Il progetto “Le chiavi di casa” illustrato dalla coordinatrice, Roberta Maulà, questa mattina in quarta Commissione consiliare, alla presenza dei consiglieri Bradascio (presidente dell’organismo consiliare), Miranda Castelgrande, Polese, Perrino, Lacorazza, Pace, Romaniello, Napoli.
Roberta Maulà dell’Associazione italiana persone down ha relazionato sul progetto di residenzialità ed autonomia per persone disabili. Il progetto ha visto la partecipazione di 7 associazioni: capofila l’Aipd, l’Associazione crescere insieme, H Lettera muta, Peter Pan, Solarmenteonlus, Zia Lisa – Associazione di famiglie a vantaggio dei disabili, Fondazione Avisper.
“Il progetto – ha detto Maulà – è iniziato nel gennaio 2015 con la formazione degli operatori e la costruzione di una equipe che ha elaborato una serie di strumenti per l’osservazione ed il monitoraggio, sussidi per lo svolgimento delle attività quotidiane, icone per l’organizzazione degli spazi, bacheca per l’organizzazione e le comunicazioni comuni e fra i diversi gruppi appartamento. Anche i genitori – ha sottolineato Maulà – hanno avuto la forza di mettersi in gioco e di iniziare un cammino interiore per conoscere meglio se stessi e la relazione con i propri figli”.
“Grazie a questo progetto – ha affermato la coordinatrice –tanti passi sono stati fatti dai ragazzi e dalle loro famiglie, ma le esperienze di vita autonoma vissute non possono assolutamente concludersi. E’ necessario cercare soluzioni logistiche, organizzative e finanziarie che consentano di andare avanti perché, grazie alle osservazioni finora raccolte, crediamo veramente che, per alcune persone con disabilità intellettiva e psichiatrica, il “dopo di noi” possa essere costituito da una condizione di vita indipendente, con basso livello di assistenza e più alta qualità della vita. Scopo precipuo del programma è stato quello di sperimentare una valida alternativa all’istituzionalizzazione, attraverso la realizzazione di programmi individuali per favorire lo sviluppo massimo, attraverso esperienze e attività interne ed esterne alla comunità, dei livelli di autonomia e di socializzazione di gruppo e che, con gradualità, attenzione e senza traumi, faciliti il distacco della persona dal nucleo familiare di origine e ne continui, nel contempo, l’azione di sostegno esistenziale e le permetta di vivere in un ambiente sereno e confortevole, perfettamente integrato nella comunità locale. Il costo totale del progetto – ha specificato Roberta Maulà in conclusione – è stato pari a 66.950 euro”.
Tutti i componenti la Commissione si sono detti entusiasti e consapevoli di dover trovare una soluzione rapida e concreta per sostenere l’iniziativa, dando appuntamento ai ragazzi, alcuni dei quali hanno portato la loro testimonianza relativa all’esperienza vissuta (Orazio, Teresa, Marianna), a giovedì 16 marzo, in occasione della prossima seduta della Commissione.