Il progetto di affido è stato portato avanti dalla Cooperativa Iskra che gestisce la struttura Sprar Msna, Minore straniero non accompagnato,“Casa dei Colori” di Paterno.
E’ bello iniziare con gli sguardi, le emozioni, l’essere presenti con la loro testimonianza, della famiglia affidataria.Il padre Franco Langone, la madre Natina Marino e Chiara, la loro figlia, che fa l’operatrice presso la cooperativa Iskra. Natina, la madre, che nel corso della sua vita ha svolto il ruolo di educatrice, in qualità di maestra dell’infanzia, dice: “Stiamo vivendo una situazione meravigliosa con Abu. La nostra volontà è quella di donare amore, l’amore non si acquista e non si vende e in cambio stiamo ricevendo tanto affetto e riconoscenza e questo ci appaga. Sono cinque anni che Abu non vede la mamma che pure ci ringrazia sempre per quello che stiamo facendo per lui. Ogni abbraccio di Abu è per me una gioia immensa anche se, nel contempo, suscita quasi un senso di colpa per trovarmi al posto di qualcun’altro. Abu ha provato tanto dolore: ha lasciato la sua terra, i suoi affetti, i suoi colori, i suoi sapori, però con la sua pelle ‘color cioccolato’ ha trovato tante persone che non solo gli vogliono bene, ma lo hanno accettato con amore, quell’amore che dovrebbero, è una esortazione la mia, cercare tante altre famiglie anche se il passo da compiere non è facile, tutt’altro, eppure bisogna provarci. Con Abu è una scoperta continua, così come lo sono le lezioni di vita che sento di trasmettergli. Con Abu diamo e riceviamo”.
“E’ la storia di un ragazzo che compirà 17 anni a luglio – ha detto Sabatino Grasso consulente legale di Iskra – proveniente dalla Costa d’Avorio, in Italia dal 2015 che ha conosciuto tre fasi di accoglienza nel suo percorso. Un primo periodo di primissima accoglienza vissuto in Campania, per poi giungere, nel maggio del 2016, a Paterno dove ha iniziato a dipanarsi la rete dell’accoglienza sul territorio con i vari protagonisti del progetto di affidamento, in primis la tutrice Claudia Notarfrancesco, il mediatore culturale Pape Gora Tall del Senegal ed il grande contributo del Tribunale per i Minorenni di Potenza e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Giuliano e, dunque, la famiglia affidataria con l’arrivo a Picerno e l’inserimento in un processo educativo, formativo e sportivo, proprio perché è stata la squadra di calcio giovanile ad avere un ruolo importante nell’avvicinamento fisico e morale ad Abu. Un affido di tipo etero culturale, quindi, un affido territoriale full time che ha visto la profonda disponibilità della famiglia affidataria capace di elargire sensazioni forti e amorevoli a chi ha iniziato un nuovo cammino”.
“Oggi abbiamo toccato con mano – ha detto il Garante – la bontà di una iniziativa finalizzata all’inclusione vera attraverso un percorso vissuto sul campo. Ogni protagonista ha svolto la propria parte con cognizione di causa e profonda professionalità, al ragazzo l’immenso calore della famiglia affidataria di Picerno. Ancora una volta, abbiamo capito che è la comunità al centro dell’integrazione e che la ricchezza amministrativa diviene tale in virtù delle opportunità che si trovano, sono lì e vanno colte. Un grande grazie alla famiglia Langone e Marino, a tutti coloro i quali hanno operato per raggiungere l’obiettivo e un segno tangibile all’intuito ed alla lungimiranza dimostrata dal Tribunale per i Minorenni che ha lanciato un messaggio concreto di attenzione alle famiglie lucane. Per Freud – ha concluso Giuliano – tre erano le professioni pregnanti: lo psicoterapeuta, il genitore e l’educatore. Ebbene Abu ha trovato nella famiglia Langone e Marino le peculiarità di queste professioni, il che ci consente di portare avanti un discorso foriero di sviluppi positivi nel futuro prossimo e, sicuramente, anche più lontano”.
La presidente del Tribunale per i Minorenni, Valeria Montaruli, nel sottolineare l’impegno del Garante nel prospettare iniziative a favore dei minori stranieri non accompagnati, ha sottolineato “la condivisione di intenti e la sintonia di pensiero con Giuliano, il che ha favorito la conoscenza del territorio e delle sue emergenze, Importante – ha continuato – la creazione di figure di riferimento che sappiano rappresentare l’interesse ed i bisogni del minore. Prossima la firma di un importante Protocollo sui Tutori, ricordando il ruolo ineludibile dell’Avvocatura e della Prefettura per le richieste di asilo. Alla legge dell’agosto 2015 che individua una serie di competenze, seguirà la cosiddetta Legge Zampa che affronterà problemi più delicati che riguardano, tra l’altro, l’attestazione dell’età, oltre a quelli relativi alla diversità di etnia e provenienza da contesti estremamente diversi. La Lucania – ha concluso – si dimostra sempre più una realtà importante per l’accoglienza e dimostra grandi capacità di solidarietà e volontà di arricchimento reciproco”.
Il giudice Giuseppe Santomassimo ha posto in rilievo “l’apprezzamento per l’iniziativa, insieme con la necessità di allargare il discorso anche a persone non minorenni. Importante la figura di sostegno in situazioni differenti – ha detto – con soggetti che si specializzano in un settore delicato, accompagnando i ragazzi nella crescita durante il percorso intrapreso e tenendo presente che l’adottabilità resta l’estrema ratio, cercando di garantire il ritorno nella realtà di provenienza, senza nulla togliere all’azione preziosa di famiglie come quella che ha preso in affido Abu, dandogli prospettive di vita qualificanti”.
Il responsabile di Iskra, Umberto Sessa, ha parlato di “ una risorsa incommensurabile costituita dal patrimonio culturale della Lucania, una ricchezza immensa che nulla ha a che vedere con il petrolio. E’ questo il vero Pil della regione – ha sottolineato – che si esprime in un’azione plurale condotta da più soggetti. In Lucania non vediamo “La società del rancore” di Aldo Bonomi, in Lucania apprezziamo la società civile e delle professioni capaci di una grande solidarietà che fa perno sulla loro professionalità”.
Intervenuto, infine, il mediatore culturale Pape Gora Tall che ha rimarcato la possibilità di svolgere il proprio lavoro in una terra che fa dell’accoglienza uno dei suoi capisaldi. “ Il nostro compito – ha esplicitato Pape – non è solo quello di mediare, ma soprattutto quello di inculcare valori”.
Presenti all’incontro, anche, la psicologa di Iskra, Rosa Briamonte, e per i servizi sociali del Comune di Paterno, l’assistente sociale, Marialuisa Barba, e lo psicologo, Saverio De Nicola.
Migranti, Simonetti: “Dalla accoglienza all’inclusione”
“Le ultime iniziative relative ad affidi di minori non accompagnati, a progetti culturali, di lavoro utile e formativi per i richiedenti asilo segnalano alcuni risultati positivi nel percorso che traghetta dalla accoglienza alla inclusione per tanti migranti. E’ da tempo che in regione i flussi migratori in entrata si attestano su circa 1500 residenti all’anno di fronte alla denatalità ed ai flussi in uscita che si sono mantenuti costanti negli ultimi 10 anni soprattutto per la scelta di studiare in altre aree del paese ed anche all’estero.
La popolazione straniera residente in Basilicata è di circa 22 mila unità mentre nel 2016 hanno lavorato oltre 44 mila migranti in agroindustria, edilizia e lavoro di cura: circa l’8% della popolazione formalmente residente.
I richiedenti asilo sono circa 3000 (300 minori non accompagnati) lo 0,60% dei residenti ospitati in 67 comuni e 250 strutture a partire da appartamenti prima sfitti, come a Potenza ed in altri comuni.
Dalla accoglienza alla inclusione il passaggio è complesso, ma raggiungibile con i progetti in fase di attuazione e sviluppo.
L’affido può essere uno strumento, ma il punto nodale risiede nella qualificazione professionale, nella lingua, nel lavoro, che non viene sottratto agli italiani, come è dimostrato in Basilicata dove si crea anche occupazione per circa 700 giovani impegnati nel sistema operativo di accoglienza. Ecco alcuni esempi per combattere l’industria della paura e della esclusione”. Lo afferma Pietro Simonetti, coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata.