Egidio Tamburrino, presidente associazione culturale scientifica “Loco Ardito” torna ad occuparsi dello spettacolo teatrale “Fa’afafine” inviando una lettera al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri per commentare la posizione assunta sul tema dai consiglieri comunali. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Garante per l’Infanzia: un casus belli?
Di recente abbiamo raccolto le preoccupazioni di un giovane parroco relativamente al particolare contenuto di uno spettacolo teatrale che si sarebbe tenutoin Città destinata agli alunni della scuola primaria. Mi raccontava trattarsi di una finzione scenica, nella quale un animale preistorico affermava di scorazzare nelle varie sessualità di genere. Aggiungeva, il giovane parroco, di essere stato raggiunto anche da una telefonata con la quale una signora, esprimevail suo disappunto per l’atteggiamento critico assunto nei confronti della rappresentazione teatrale.
Lo guardai in volto e lo esortai, pur nel rispetto delle opinioni altrui, ad essere coerente con le motivazioni che lo avevano portato ad indossare l’abito talare.
Dopo qualche settimana è successo dell’altro. Ne è seguito un pubblico dibattito partecipato ed animato in un hotel della Città che ha visto anche la partecipazione del Garante dei diritti dell’Infanzia e della Adolescenza del Comune di Matera.Il Garante, in coerenza con il suo ruolo e fatto salvo il contenuto artistico della rappresentazione, la libertà di espressione ed opinione, ha espresso la preoccupazione circa la congruità della rappresentazione rispetto al particolare pubblico al quale era destinata ed invocava anche l’intervento dei genitori esercenti la potestà genitoriale. Da quanto è stato possibile apprendere e leggere si è trattato di un intervento da “Garante” coerente con la finalità istituzionale per la quale tale figura è stata istituita nell’anno 2011.
Non sembra invece che tale personale valutazione sia stata condivisa. Si ha notizia infatti che tredici consiglieri comunali della Città avrebbero chiesto le dimissioni del Garante, che qualche ordine professionaleabbia fatto altrettanto e che alcune Associazioni avrebbero in corso una raccolta firma da sottoporre alla Sua attenzionealcune a sostegno delle dimissioni altre che solidarizzano, invece, con le posizioni assunte dal Garante.
Chi le scrive, a titolo personale ed a nome della Associazione che rappresenta, non intende schierarsi per alcuna delle due fazioni che si sono formate. Intende fermamente invece reclamare la funzione del Garante e l’autonomia che contraddistingue la sua azione esplicata in un ruolo di terzietà persino nei confronti della Istituzione pubblica che l‘ha istituita.
Il Garante come quello della Energia, delle Telecomunicazioni,della Privacy ecc, chiamate anche sinteticamente “Autority”senza volere recare offesa alla Sua professionalità, sono Organi istituiti per tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore di propria competenza. Per quanto riguarda il Garante per l’infanzia la sua istituzione è stata interpretata anche come un atto di deferenza alla nostra Carta Costituzionale la quale, stabilisce in un suo articolato, che la Repubblica “protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.
Tutte le “Autority”esercitano, “ope legis” le funzioni e i compiti loro assegnati, con poteri autonomi di organizzazione, con indipendenza amministrativa e senza vincoli di subordinazione gerarchica.
Spiace prendere atto che queste nozioni di civismo non siano state osservate, specie se a non osservarle siano stati alcuni Consiglieri comunali e/o qualche Organismo associativo che al pluralismo, alla democrazia, al dialogo interculturale ed interreligioso improntano il loro impegno sociale.
Spiace altrettanto prendere atto che qualche Ordine professionale abbia assunto simile atteggiamento nella misura in cui, pare, abbia voluto insinuarsi nella indipendenza amministrativa della “Autority” per l’Infanzia del Comune di Matera tentando di condizionare le sue prerogative.
Spiace constatare come almeno in questo caso, la nostra Città abbia perso una occasione per dare vita ad un sereno confronto senza lancio di strali a distanza nel rispetto dei ruoli e delle opinioni che deve caratterizzare una Comunità che ambisce e a divenire Capitale della Cultura europea.
Siamo costretti a pensare che l’evento teatrale possa avere costituito un “casus belli” per rivendicare altri malcelati interessi.
Noi siamo certi però che Ella come sempre, saprà essere in grado di tenere la barra a dritta nell’interesse della Città di cui ha l’onore e l’onere di esserne il primo Cittadino.
La saluto con la stima di sempre.
Egidio Tamburrino, presidente associazione culturale scientifica “Loco Ardito”