Un cantautore raffinato e innamorato di Matera. In serata Fabio Concato si esibirà per la seconda volta a distanza di nove anni all’auditorium Gervasio di Matera per la rassegna Arteventi 2017 dell’associazione MaterArte. Concato salirà sul palco con il Vetere Quartet e la Fondazione Orchestra Lucana, che presenterà le elaborazioni e la direzione d’orchestra di Vincenzo Perrone.
Fabio Concato salirà sul palco con i suoi amici Musici – Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Gabriele Palazzi Rossi (batteria), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre) per ripercorrere un viaggio carico di ricordi ed emozioni tra i suoi successi, attraverso nuove atmosfere musicali, tutte da scoprire: dalle prime canzoni fino ai brani dell’ultimo album “Tutto qua”.
In mattinata Fabio Concato ha raggiunto piazza Vittorio Veneto per incontrare i giornalisti in compagnia degli organizzatori della rassegna musicale, Maurizio Schiuma e Piero Dattoli.
Fabio Concato per la terza volta a Matera. La prima negli anni 80, la seconda nel 2008, la terza questa sera all’Auditorium Gervasio. Che bilancio può tracciare del suo percorso artistico? “Sono rimasto me stesso, nel bene e nel male. Sono rimasto coerente e con i piedi per terra, quando succedeva poco ma sopratutto quando succedeva cose importanti, anche se si paga un po’ pegno per essere coerenti. Ma come vedete sono ancora qua, faccio le mie cose, canto, suono, mi presto con Vertere, Fondazione Orchestra Lucana. Ci sono state altre esperienze con l’orchestra dei ragazzi di Avezzano, esperienze con big band, il trio con Fabrizio Bosso, quell’altro con Paolo Di Sabatino. Cerco di fare il musicista a 360 gradi, tutto non posso fare perchè non ho gli strumenti ma mi piace molto l’idea di mettermi alla prova e sentire qualche brividino, se no rischia di diventare alienante il nostro lavoro, che tutto dovrebbe essere tranne che alienante”.
Oggi c’è troppa musica in televisione, sopratutto troppi talent con ragazzi che molto spesso poi si perdono per strada: “Questo in effetti è il rischio che corrono questi ragazzi che cercano di immolarsi, nel senso che so di molti che hanno partecipato, si sono visti 2-3 volte la settimana per 3 mesi e poi scomparsi, con evidentissimi segni di frustrazione, di nevrosi. E sono davvero scomparsi, non è che li ritrovi per caso in bar o in un teatrino a fare quello che saprebbero fare, non li vedi più e questo è molto triste. Da un lato, dall’altro penso che non c’è niente di alternativo. Perchè continuare a sparare contro la De Filippi mi sembra fuori luogo, in realtà lei è diventata una talent scout di quelle molto importanti e cerca di lanciare dei giovani, l’alternativa non c’è. Non c’è più il discografico che gira per locali, il famoso direttore artistico tanto amato da Battiato che gira e dice beh questo è un talento, lo allevo e sopratutto investo sulla lunghezza. Non puoi prendere un autore e sperare che ti venda un milione di copie al primo disco, bisogna lavorarlo. Ma siccome non ci sono più loro ci sono i talent, inutile criminalizzarli più di tanto”.
Ci sarà un ritorno anche a Sanremo per Fabio Concato e cosa ne pensa di questa grande kermesse che per una settimana tiene tutti incollati sul piccolo schermo? “Non credo che ritornerò. Ne ho fatti due, ho dei buoni ricordi. E’ così dopo sette giorni tutti si dimenticano quello che è stato per cinque giorni. C’è qualcosa di magico nel Festival, perchè poi tutto questo clamore non corrisponde a vendite dei partecipanti, forse perchè oggi le classifiche si fanno sui file scaricati e sulle visualizzazioni. Uno non può essere d’accordo ma è così. La rete ha parecchio modificato non solo i gusti ma anche il modo di fruire la musica. Il fatto stesso che non esista più il lettore cd nelle automobili la dice lunga, ci mettiamo una bella chiavetta e via”.
Ci può svelare qualcosa del repertorio di questa sera? “Ripercorro quarantanni di carriera dal 1977 ai giorni nostri. Non sono tutti famosissimi quelli che ascolteranno stasera come è giusto che sia perchè non c’è solo Domenica bestiale o Rosalina, ne ho scritte 150 di canzoni, ci sono cose molto conosciute vicino a canzoni meno conosciute, che amo allo stesso modo se non di più”.
Quale ama di più? “C’è una canzone che ho dedicato a mio padre che si chiama Gigi, scritta nel 1989 e pubblicata nel 1990 nel disco che si chiama Giannutri ed è quella in assoluto la canzone che amo di più”.
C’è qualcosa che vorrebbe ancora fare Fabio Concato dopo quarant’anni di carriera, magari un duetto con un grande artista? “Sì, ci sono ancore molte cose che mi piacerebbe fare. Ahime gi artisti che ho amato tantissimo purtroppo non ci sono più. Sono riuscito a far cantare 051 a Lucio Dalla, la canzone che avevo dedicato al telefono azzurro e Canzone di Laura, dove Pino Daniele mi ha scritto il testo in napoletano e io ho fatto la musica ma avrei gradito continuare e fare cose più sostanziose sia con Pino che con Lucio”.
Nelle sue canzoni ha affrontato non solo il tema dell’amore ma anche del lavoro perso a 50 anni, un tema purtroppo ancora attuale, cosa ne pensa? “E’ così, è attuale, a proposito di Sanremo, io penso che non si deve andare a Sanremo con la canzone per Sanremo, è una cosa terribile anche da pensare. Mi dicono ce l’hai un pezzo per Sanremo, ma cosa vuol dire. Io faccio l’autore, in quel momento ho scritto una canzone “Oltre il giardino” e sarà il pezzo che porterò a Sanremo perchè ci credo molto, tra l’altro ora ci credo ancora di più, devo approfittare di una platea così vasto per far sentire la mia roba. Non è che devo portare la caccavella perchè siamo a Sanremo, per carità ci sta bene pure quello ma la famosa coerenza di cui si parlava prima. Quindi una volta ho portato Oltre il giardino, un’altra volta Ciao Ninì, che una canzone proprio leggerissima non era sopratutto musicalmente, però l’ho fatto a mio modo. Non mi va di prendere la forma come i liquidi, la forma del contenitore. Io faccio quello che onestamente posso fare, poi se arrivo ottantesimo o secondo non mi è mai importato molto delle classifiche”.
Rispetto al 2008 come ha trovato oggi Matera, designata capitale europea della cultura per il 2019? “E’ sempre un grande piacere essere qui, c’è poco da essere abbagliati anche di notte da questi Sassi…poi chiamali sassi… Io già nel 2008 l’avevo trovato già molto diversa da venti anni prima quando l’avevo vista per la prima volta, ma parecchio. Adesso io trovo che negli ultimi dieci anni sia letteralmente rinata e abbia l’importanza che ha sempre meritato questa città. Adesso al di là del fatto che sia capitale della cultura, ma qua di musica, di letteratura, di teatro, è rinata. Adesso non so di chi sia il merito, ma credo un po’ di tutti, non solo dei politici evidentemente, perchè ci sono delle persone che sanno fare il loro mestiere, come quelli che organizzano gli eventi e non è una cosa facile. E’ importante secondo me fare abituare la gente ad andare a teatro. Le persone vanno abituate. Non è che non vanno a teatro perchè sono stupidi, ignoranti, Non vengono a teatro perchè non c’è quell’abitudine. Se li abitui, li fai vedere delle cose belle, loro scoprono tutto un mondo e che si può alimentare anche l’anima e non solo il corpo con i cavatelli”.
Una voce femminile che stima? “La Vanoni sopratutto”. E una emergente? “Io direi la Alessandra Amoroso anche se non è proprio una emergente”. E la Michielin? “Anche lei, ma la Amororoso mi sembra che abbia molta personalità. Il problema è che mancano gli autori, di voci ne abbiamo tantissime e i cantanti di oggi sono infinitamente più bravi e preparati di noi, di me sopratutto. Io direi che mancano i Mogol e i Battisti”.
In serata il concerto di Fabio Concato con con il Vetere Quartet e la Fondazione Orchestra Lucana diretta dal maestro Vincenzo Perrone. In scaletta i quarantanni di carriera del cantautore milanese, racchiusi nei brani Canto, Ti ricordo ancora, Stazione nord, Tienimi dentro te, Domenica bestiale, Canzone di Laura, E’ festa, Il caffettino caldo, A Dean Martin, M’innamoro davvero, Gigi, Troppo vento, Guido piano, Tornando a casa, Buonanotte a te, O bella bionda, Fiore di maggio, Sexy tango.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro con Fabio Concato nei pressi del belvedere Guerricchio in piazza Vittorio Veneto (foto www.SassiLive.it)
La fotogallery del concerto di Fabio Concato all’auditorium Gervasio (foto www.SassiLive.it)