Disegno di legge sui ritardi di pagamento alle imprese
e interventi per la stabilità del sistema creditizio
E’ noto come la crisi dell’economia si sia aggravata a causa del sopravvenire di una crisi di liquidità delle imprese e sia stata acutizzata dalla restrizione del credito bancario.
L’API, tuttavia, denuncia che all’atteggiamento di contrazione del credito, messo in atto dalle banche, si aggiungono ulteriori comportamenti di scarsa trasparenza nei casi di concessione del credito bancario.
Infatti, se in via generale le banche non sostengono più le imprese, i pochi istituti che concedono credito lo fanno a costi dissuasivi, chiedendo spread troppo alti. Anche se l‘Euribor è calato, sono aumentati gli spread e quindi il costo del denaro per le imprese è rimasto elevato. Le banche, inoltre, non sono più presenti sul mercato dei finanziamenti a medio-lungo termine e continuano ad orientare le imprese sui prestiti a breve termine.
Non si comprende, inoltre, perché le banche neghino il credito anche alle imprese sane, sottraendosi a ricoprire il ruolo che compete loro nel rapporto banche-imprese: le imprese hanno bisogno di finanziare i propri investimenti e le banche hanno bisogno di prestare denaro. Anche le società di assicurazione dei crediti esteri non assicurano più le aziende. Sembra che ognuno abbia dimenticato qual è il suo ruolo, il suo compito e il suo mestiere in questo mercato globalizzato così complesso.
In questo contesto l’API apprezza alcuni interventi che giungono da diversi parlamentari di opposizione, deputati e senatori, lucani e no.
In primo luogo le proposte sui decreti per la stabilità del sistema creditizio, per evitare che le misure governative di salvaguardia del sistema bancario perdano di vista l’economia reale e soprattutto le piccole e medie imprese, attraverso l’estensione ad esse dei meccanismi di garanzia del credito e con l’impegno a mantenere inalterati i flussi di credito erogati. In proposito sono stati presentati emendamenti al ddl A.C. 1762 in discussione alla Camera.
Anche il senatore Filippo Bubbico ed altri suoi colleghi componenti della commissione Industria del Senato, segnalando al presidente dell’Antitrust la mancata attuazione della liberalizzazione del mercato dell’energia, hanno evidenziato la scarsa tutela delle piccole e medie imprese e la mancata trasparenza nella composizione del prezzo dell’energia e del carburante.
E’ importante sottolineare che Bubbico ha presentato un emendamento al decreto legge n. 162 sull’adeguamento dei prezzi dei materiali da costruzione, chiedendo che in sede di conversione in legge il meccanismo compensativo sia esteso anche all’energia e al carburante, che incidono notevolmente nelle voci di spesa.
Infine, l’API segnala la presentazione, a firma dell’onorevole piemontese Maria Leddi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, di un disegno di legge a favore delle piccole e medie imprese sui ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione.
In proposito, l’Associazione ha invitato i Parlamentari lucani a sostenere l’iniziativa nelle sedi istituzionali competenti, ottenendo subito il consenso dell’on. Salvatore Margiotta, vice presidente della VIII Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.
L’API sottolinea che la proposta, pur se limitata ai crediti per forniture di beni e servizi, riguarda un fenomeno molto diffuso in Basilicata per le aziende che operano nel mercato degli appalti pubblici.
Inoltre, il disegno di legge riveste un’estrema importanza per il sistema locale delle PMI anche perché il meccanismo in esso previsto viene esteso al credito d’imposta per gli investimenti, la cui fruizione è stata posticipata anche al 2014.