“Le rassicurazioni del ministro dell’Ambiente, Gina Luca Galletti, non sono sufficienti perché i controlli episodici non soddisfano l’esigenza di un monitoraggio sistematico sulle matrici a partire dall’acqua e perché le garanzie offerte al momento dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale di Basilicata non sono in grado, per comune ammissione, di attendere da sola ai compiti derivanti dal controllo del più grande centro petrolifero d’Europa”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (DI) che sulla vicenda Pertusillo ha presentato diverse interrogazioni parlamentari. “ Continuare a far finta di nulla non è utile. Il governo nazionale deve prendersi le responsabilità perché si verifichino le colpe per la mancata costruzione delle reti di monitoraggio, eppure l’Eni ha versato 19 miliardi di vecchie lire per questo obiettivo, ed assumere le responsabilità del controllo del più grande impianto petrolifero d’Europa. La stessa Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, in una recente indagine sulla Basilicata, ha approvato una relazione che stigmatizza la inadeguatezza del sistema di controllo a partire da Arpab per mancanza di adeguati competenze e di strumenti. Ho ribadito al Ministro – ha concluso Latronico – che ci sono tutte le condizioni perché le responsabilità del monitoraggio e del controllo ricadano su un’agenzia nazionale come l’Ispra per la portata dell’impatto che comporta l’insediamento petrolifero lucano”.
Mar 22