Chiusa la prima fase della class-action promossa da CNA Fita a livello nazionale cui ha aderito anche la Basilicata contro la lobby dei costruttori di camion.
Sono oltre 120 i camion in Basilicata inseriti nell’azione collettiva risarcitoria, per un valore complessivo di quasi 8 milioni di euro.
Questo è il bilancio della prima fase dell’attività di raccolta dati per l’azione risarcitoria collettiva nei confronti del cartello delle case costruttrici di autocarri promossa da CNA Fita Basilicata; da qualche giorno è possibile aderire alla seconda fase.
In tutta Italia a chiusura della prima fase sono quasi 3000 le imprese che hanno aderito in relazione all’acquisto di quasi 14.000 autocarri per un valore che supera il milirado di euro.
Ricordiamo che le principali case produttrici di autocarri hanno fatto “cartello”, concordando ingiustamente un aumento dei prezzi ai danni dei loro clienti finali sono:DAF, Mercedes, Iveco, MAN, Volvo, Renault Truck e Scania.
CNA Fita si è attivata tempestivamente per promuovere un’azione legale collettiva al fine di far risarcire tutti gli associati coinvolti, con la campagna “Insieme per una giusta causa”. Sono interessati tutti coloro che hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine un camion di medie o grandi dimensioni (oltre le 6 tonnellate), immatricolato tra il 1997 e il 2011.
Il risarcimento si aggira intorno al 20% del prezzo del camion. I vantaggi di una azione collettiva sono che essa permette di ridurre i costi e di proteggere i singoli da eventuali comportamenti ritorsivi da parte delle potenti imprese responsabili dell’illecito. Il meccanismo è quello della class action. Inoltre, non occorre anticipare spese legali.
Le imprese interessate possono rivolgersi alle sedi territoriali CNA di Matera e Potenza.