“Lavoro una passione che non passa. Giovani, Territorio, Comunità”: sono le parole d’ordine della Prima Conferenza di Organizzazione della Uil Basilicata di Potenza e Matera che si terrà venerdì 24 e sabato 25 prossimi in due sessioni.
La prima, a Potenza, venerdì 24 (Sala Consiliare della Provincia di Potenza – Piazza Mario Pagano – ore 16) sarà dedicata alla presentazione del Rapporto Mercato del Lavoro 2016 predisposto dal Centro Ricerca e Studi del Sociale e del Lavoro di Basilicata, a cura di Gianpiero Tetta, Giancarlo Vainieri, Michelina Zampino. Sono previsti un intervento del direttore generale CENSIS Giorgio De Rita e dopo il dibattito moderato dal giornalista Massimo Brancati le conclusioni di Guglielmo Loy, segretario confederale UIL Nazionale.
La seconda sessione si terrà sabato 25 a Tito (Centro Congressi Cecilia,ore 9) con relazione di Antonio Deoregi, segretario organizzativo Uil Basilicata, interventi di Pierpaolo Bombardieri, segretario organizzativo UIL nazionale e Carmine Vaccaro, segretario generale UIL Basilicata; conclusioni di Carmelo Barbagallo, segretario generale UIL.
Per Giorgio De Rita (CENSIS)che presenta il Rapporto che racchiude dati ed interpretazioni sui principali indicatori del Mercato del lavoro e descrive tratti e situazioni dei principali fenomeni sociali in modificazione nella società locale:“la Basilicata è ancora il vero laboratorio dello sviluppo italiano. Precarietà, incertezza con¬trattuale, bonus decontributivi non strutturali, largo impiego dei voucher per lavori accessori sembrano sottolineare la relativa fragilità della struttura economica lucana ma i dati presen¬tati non vanno letti solo come denuncia di un mercato del lavoro sempre in sofferenza ma anche come spunto di riflessione per modellare le iniziative future. Non avrebbe infatti più molto senso appellarsi a una irrisolta questione meridionale in una regione che ospita stabili-menti “globali”, che si affaccia all’Europa con la qualifica di Matera città europea della cultura, che si misura in larga parte del territorio con processi e imprese innovative. La Basilicata ha tassi di capitale umano al livello della media nazionale e superiore alla media meridionale, ha sistemi locali del lavoro che hanno retto meglio di molte altre parti d’Italia alla crisi eco¬nomica degli ultimi dieci anni, ha strutture di ricerca e di formazione universitaria di minute dimensioni ma di buon pregio, ha risorse naturali da mettere a valore.Ci sono in Lucania poli territoriali che ruotano attorno a Melfi, a Viggiano, a Matera, alla co¬sta ionica che non solo resistono alla crisi ma che stanno anche investendo. Non possiamo tralasciare le difficoltà delle aree interne o il calo di occupazione in alcuni comuni importanti ma resta il dato generale di una sostanziale tenuta alla crisi. Non basta tuttavia il solo resistere, servono come opportunamente sottolinea il Rapporto sul lavoro, politiche attive per il lavoro tra loro integrate e coordinate, serve mag¬giore attenzione ai giovani, serve una politica per l’occupazione di alta qualità, per il rientro dei giovani laureati al Nord, sistemi di attenuazione dei disagi per mancanza o perdita del lavoro servono in definitiva visione e strategia generali”.
Il segretario organizzativo Antonio Deoregi declina le parole d’ordine:
I giovani anticipano i cambiamenti, li esprimono, li determinano. Sono tra i principali protagonisti delle trasformazioni sociali e culturali. Studiare, dunque, le nuove generazioni ci permette di leggere ed interpretare il nostro tempo.I giovani sono creativi e innovativi, capaci anche di affrontare l’imprevedibilità di un futuro sempre più incerto che li costringe a una condizione di disorientamento. Una condizione che sembra condannarli a vivere in un “eterno presente” in assenza di un “futuro”.
Il territorio non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il territorio è un dono, è un dono meraviglioso, per cui ne dobbiamo avere cura e utilizzare a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine.
La Comunità è tutto ciò che è “Bene comune”. Comunità vuol dire coltivare una visione lungimirante, vuol dire investire sul futuro, vuol dire preoccuparsi della comunità dei cittadini, vuol dire anteporre l’interesse a lungo termine di tutti all’immediato profitto dei pochi, vuol dire prestare prioritaria attenzione ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità, vuol dire creare le giuste condizioni di vita ai pensionati e alle nuove generazioni. Vuol dire anteporre l’ereditàche dobbiamo consegnare alle generazioni future all’istinto primordiale di divorare tutto e subito.