Per sbloccare la crisi che continua a condizionare le scelte dell’attuale Amministrazione Comunale il Consigliere Vizziello (Matera Capitale) in una nota lancia un nuovo appello al sindaco De Ruggieri affinchè possa sbloccare una volta per tutte la situazione di stallo che si è venuta a creare affinchè “ricerchi un patto unitario serio fra tutte le forze consiliari”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
A distanza di circa 21 mesi dalla nostra vittoria elettorale del giugno 2015 nella città Capitale Europea della Cultura per il 2019 ho dovuto assistere, in qualità di consigliere comunale, nel consiglio comunale di giovedì scorso ad un intervento del Sindaco Raffaello De Ruggieri che ha utilizzato toni e linguaggio, sorprendentemente aggressivi e offensivi, che sicuramente non aiutano a superare il momento delicato della nostra città, ma anzi tendono a esasperare un clima già teso.
Discorso pronunciato in occasione di un momento non felice per la nostra amministrazione, che sicuramente non aiuta la convergenza invocata né tanto meno favorisce un riavvicinamento dei cittadini all’amministrazione che i materani hanno democraticamente eletto per guidare l’importante percorso verso la Capitale Europea della Cultura.
Da consigliere “critico e dissidente”, insieme ad altri della maggioranza eletta, verso la gestione di questi mesi, che non hanno dato i risultati che ci eravamo prefissi di raggiungere, mi sarei aspettato che il sindaco comprendesse e valutasse con serietà le motivazioni che ci hanno portato a dissociarci da scelte e metodi che hanno caratterizzato la sua gestione.
La nostra preoccupazione era così grande e allarmata da renderla pubblica 5 mesi fa con un gesto eclatante e sofferto, come le dimissioni del nostro assessore ai servizi sociali Marilena Antonicelli (giudicata da tutti la più operativa degli assessori), quindi rinunciando a postazioni non chiedendone altre, proprio per richiamare con forza tutti – sindaco e maggioranza -ad un momento di riflessione serio e ad una svolta radicale.
Nel comunicato di allora della nostra lista Matera Capitale si elencavano le criticità che secondo noi erano causa dell’insuccesso dell’azione amministrativa della compagine che aveva vinto le elezioni materane.
Richiedemmo un cambiamento visibile di rotta dell’amministrazione attraverso una giunta autorevole con meno assessori, la riduzione delle spese dello staff, la ridefinizione e ricomposizione del rapporto con la Fondazione 2019, la ripresa di un rapporto positivo con il governo regionale che assicurasse una piena partecipazione dell’intera Basilicata all’inedita sfida del 2019, l’apertura di un’interlocuzione con l’opposizione, la composizione di un tavolo con tutti i parlamentari e rappresentanti lucani nel governo per garantire un forte e corale sostegno alle ragioni della nostra città; il tutto a conferma del nostro poco attaccamento alle poltrone ma del nostro impegno nell’esclusivo interesse della nostra città.
L’impegno, assunto nell’imminenza del voto sull’assestamento, fu chiaro: promessa di azzeramento della giunta e nuovo esecutivo di rappresentanza consiliare! L’azzeramento non è mai avvenuto con l’assurda decisione del tirare a campare per altri 5 mesi fino ad oggi, quando inevitabilmente il sindaco si ritrova a fare i conti con l’ennesimo voto del bilancio che, come sappiamo, se negativo, può determinare lo scioglimento del consiglio comunale ed aprire le porte al commissariamento e successive nuove elezioni.
E qua, per la seconda volta, dimenticando volutamente promesse e impegni, il sindaco si rivolge alla città piangendo lacrime di coccodrillo e accusando pesantemente chi non la pensa come lui. Lamenta estenuanti (e, fa intendere, poco nobili), trattative, ma finora è lui che ha voluto mantenere la Giunta a nove, per accontentare tutti, si è rifiutato di ridurre le spese di staff, non ha fatto nulla per recuperare un’armonia interistituzionale, anzi è andato in senso contrario, ha continuato ad alimentare un dannoso antagonismo con la Fondazione (che ancora lunedì scorso non ha potuto deliberare su alcuni punti per l’assenza del Comune).
Avrei preferito che su questi temi facesse una riflessione autocritica e correggese le posizioni finora assunte e su questo chiedesse nuovo sostegno, anziché lanciare appelli generici.
Avrei preferito che le parole pesanti le avesse usate non nei confronti di chi, come noi, pone da tempo le questioni richiamate, ma verso chi ancora oggi inneggia a “chi non salta potentino è,” squalificandoci agli occhi di tutto il mondo, come lui ha detto in consiglio, in una città che si appresta a diventare Capitale Europea.
Avrei voluto vedere il mio sindaco usare la sua tenacia come per il Musma, Scaletta e Scuola di Restauro anche per i problemi delle periferie, del traffico, della Piazza della Visitazione (senza le soluzioni improvvisate, non condivise, da noi criticate per tempo, e poi costretto a ritirare per l’unanime dissenso), per i problemi dei parcheggi, dei contenitori culturali, del verde, dei rifiuti, dei Sassi, del Turismo e girare tra la gente e capire i veri problemi che affliggono i materani, magari senza parlargli dei reali inglesi, del G5 e delle future visite di ministri e Presidenti del Consiglio, che ad oggi hanno portato ben poco alla città Capitale Europea della Cultura.
E il termometro dell’amore dei cittadini materani per il sindaco di pochi si è visto domenica scorsa al cinema comunale alla presentazione del bilancio e piano annuale e triennale alla presenza di un pugno di curiosi.
Ha fatto bene ad aprire all’opposizione (che, come facilmente prevedibile, gli ha contestato il fallimento della sua amministrazione non per il dissenso dei suoi consiglieri ma per l’assenza di risultati) ma senza indicare un chiaro terreno di convergenza, rendendo così debole questo tentativo, magari per ripiegare su un’affannosa conta, cercando qualche improvvisato consenso o qualche tattica assenza (forse per questo è stato “liberato” il posto all’Ente Parco della Murgia, con la volgare ritorsione della revoca al “critico e dissidente” Lapolla, cui va la mia solidarietà), per far passare il bilancio e poi tirare a campare.
Il sindaco dia prove migliori di queste ultime infelici cadute di stile e di lucidità.
Ricerchi un patto unitario serio fra tutte le forze consiliari, che, come abbiamo auspicato, serva a ricreare un clima di fiducia e di partecipazione della città; eviti sotterfugi e rapporti opachi e clandestini (questi si) con pezzi della minoranza; ritrovi le ragioni vere del successo del 2015; chiami ad una rinnovata intesa e cooperazione le istituzioni regionali, il governo e le rappresentanze parlamentari; eviti di alimentare astio, sospetti, contrapposizioni; sia più generoso verso il lavoro e le intelligenze degli altri, non avendo bisogno di esercitarsi in autostima; pensi davvero al bene della città.
Se non ci riuscirà, se fallirà, Il Sindaco non potrà che rimproverare se stesso. Mi auguro, nell’interesse della città, che non sia costretto a farlo.
Saverio Vizziello, capogruppo della lista Matera Capitale al Comune di Matera
Fatemi capire mo Vizziello, uscito dalla porta, vuole rientrare dalla finestra?