Non sono bastate le note trasmesse già dallo scorso marzo 2016 all’Amministrazione comunale di Bernalda, quando intraprese il sistematico (e opinabile!) taglio di circa 250 alberi caratterizzanti il verde urbano comunale, destando uno sconcerto dibattuto sui media. “Oggi – evidenzia Enzo Cripezzi della a Lipu – sono stati vergognosamente abbattuti gli ultimi 2 grandi pini, scampati in quella occasione proprio in quanto “dormitori” della locale popolazione di 800 falchi grillai”.
I grillai sono piccoli rapaci contemplati da norme di tutela nazionali, Direttive comunitarie e Convenzioni internazionali. Ma non a Bernalda.
Anche quest’anno, con chirurgica puntualità a marzo (non in autunno o inverno!!!), quando i falchi appena arrivati, stremati da migliaia di km, iniziano la fase riproduttiva cercando di ricostituire le energie perse durante la migrazione, ecco rincorrersi le voci dell’imminente abbattimento degli ormai famosi pini di via Ferri.
Di nuovo le comunicazioni della Lipu al Comune e altri Enti e Autorità.
Di nuovo, come nel 2016, nessuna risposta.
Di nuovo le proteste di alcuni cittadini sensibili, come la signora Silvana Di Pace da sempre in prima linea.
Infine l’esecuzione sommaria di oggi.
Una storia triste che va ben oltre competenze e meandri normativi: il rispetto per un bene pubblico come i falchi grillai, di grande importanza per il mondo scientifico e oggetto di grandi sforzi da parte di Associazioni ed Enti, quindi una opportunità di valorizzazione territoriale… buttato invece nella spazzatura, in favore dell’interesse di pochi e in ossequio a una logica malata.
“E così – puntualizzano alla Lipu – mentre mercoledì scorso nella vicina Matera andava in scena la bella cerimonia pubblica per la premiazione di un bambino che aveva salvato un giovane falco grillaio, a Bernalda qualcuno riporta la lancetta del tempo al Medioevo sfrattando un dormitorio di oltre 800 falchi”.