Don Egidio Casarola in un nota traccia un ricordo dell’ex Arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina Monsignor Antonio Ciliberti, scomparso il 1° aprile scorso nel policnico Gemelli di Roma. Di seguito la nota integrale
La notizia del decesso di mons. Antonio Ciliberti nel policlinico “Gemelli” di Roma mi riporta all’ultimo nostro incontro a Ferrandina, chiesa di san Domenico, di sabato 1 ottobre 2016 in occasione dell’edizione del libro di Marco Grieco sulla vita di mons. Giovanni Grieco, arciprete emerito della cittadina lucana. Dopo la presentazione, abbiamo trascorso il resto della serata nell’autogrill di Pisticci Scalo.
La chiesa diocesana di Matera-Irsina è stata guidata per dieci anni da mons. Ciliberti che iniziò il episcopato a Matera l’1 luglio 1993 accolto dall’entusiasmo della città nel fervore della festa patronale in onore della Madonna della Bruna e per le notizie pervenute dalla Calabria circa l’operato del prelato nella diocesi di Locri-Gerace, terra segnata dalla presenza della malavita, per la promozione di un rinnovamento incentrato sulla concordia e sul perdono. Nel suo discorso programmatico affermò il desiderio di far crescere la chiesa diocesana immersa nella dimensione del territorio e delle tradizione del popolo per dare una adeguata incidenza sui tanti problemi di vita. Ciò fece attraverso i convegni ecclesiali a iniziare da quello di settembre 1993 a Picciano sul tema “La famiglia oggetto e soggetto della nuova evangelizzazione” seguito ogni anno da altri convegni su “La carità come via privilegiata dell’evangelizzazione” (1994), “La parrocchia come luogo privilegiato dell’evangelizzazione” (1995), “L’impegno del cristiano nel sociale e nel politico” (1996), “Il Cristo effonde il suo spirito ed anima la Chiesa” (1997), “Con Cristo al Padre, per opera dello Spirito Santo” (1998), “Dalla memoria alla profezia: quale Chiesa per il duemila” (1999), “Una parrocchia missionaria per il nuovo millennio” (2000), “Comunità parrocchiale e vita liturgica” (2001), “Amatevi come io vi ho amati” (2002). Oltre i convegni si tenevano a cadenza biennale le settimane bibliche su temi specifici quali “ Lectio divina sugli Evangeli”, “Gli Atti degli Apostoli”, “I cinque discorsi ecclesiali di s. Matteo”, “Sinossi dei quattro evangeli”, “Il Salterio” e “L’epistolario paolino”. Ricordo anche le tante iniziative per l’aggiornamento e la formazione permanente del clero che con poco successo.
Grande importanza fu data alla Visita Pastorale preceduta da un questionario dettagliato sulla situazione di ogni parrocchia e dalla missione tenuta dai padri Passionisti in ogni parrocchia. La visita pastorale ebbe grande seguito nei paesi meno nelle parrocchie di Matera, tranne qualche lodevole eccezione. Della visita pastorale, da me seguita passo passo per due anni, ricordo in particolare gli incontri con i Consigli comunali di ogni realtà in cui il vescovo si fece voce soprattutto dei poveri non con una semplice assistenza ma con la ricerca di crescita di “dare a ciascuno il suo” seguendo l’insegnamento di Cristo. Altro aspetto fu l’attenzione al mondo della cultura organizzati da vari soggetti nella casa di spiritualità s’Anna in Matera prima della ristrutturazione.
In ogni occasione mons. Ciliberti espresse con chiarezza l’insegnamento della chiesa in ogni campo teologico, morale e sociale attraverso le lettere pastorali date all’inizio della quaresima per sostenere il cammino di rinnovamento ecclesiale e per un articolato progetto pastorale potenziando in particolare l’ufficio Caritas con una fitta rete di interventi operativi come l’assistenza dei poveri a domicilio, degli anziani soli attraverso il volontariato vincenziano e delle varie associazioni ecclesiali tra cui il Serra Club per la pastorale vocazionale.
Mons. Ciliberti dette impulso alle parole del papa s. Giovanni Paolo II nella visita pastorale a Matera del 27 aprile 1991 con la frase “Matera, la città della Visitazione e del Magnificat” incrementando la devozione alla Madonna della Bruna soprattutto con il rinnovamento della spiritualità per proseguire il cammino verso la santità favorendo la promozione dei santuari di Picciano e della Madonna del Casale di Pisticci e infine attraverso il Congresso Eucaristico Diocesano indetto e celebrato ad aprile 2003 quando ormai era nella sua nuova chiesa di Catanzaro-Squillace.
Infine un pensiero va alle tante iniziative volute e realizzate da Ciliberti nel suo decennio pastorale a Matera e in particolare la costruzione delle chiese parrocchiali di Maria Madre della Chiesa, s. Agnese e s. Famiglia in Matera, al completamento delle chiese parrocchiali dell’Immacolata in Matera, di s. Giovanni Battista in Ferrandina, di s. Giovanni Bosco in Marconia di Pisticci, si s. Rocco in Montalbano Jonico insieme alla ristrutturazione della “Casa spirituale di s. Anna in Matera, della chiesa parrocchiale di Maria SS. Annunziata in Piccianello di Matera, delle case canoniche delle parrocchie di Maria SS. Addolorata in Matera, dei santi Luca e Giuliano in Grottole, dei santi Pietro e Paolo, di s. Antonio e di Cristo Re in Pisticci, di SS. Salvatore all’Immacolata di Irsina; il chiostro delle Cererie in Matera e con la colonia Stella Maris di Ginosa Marina.
Mons. Ciliberti è stato vescovo di Matera-Irsina in anni di trasformazioni e di difficoltà e personalmente lo ricordo con affetto unendomi alla preghiera della chiesa esprimendo la mia personale amicizia e stima alla sorella e ai nipoti Vincenzo e Antonella Perri.
Il Signore lo accolga nella sua gloria.
Don Egidio Casarola
Nella foto Monsignor Ciliberti con Monsignor Ravasi e Monsignor Appignanesi