Erano i primi mesi del 2013 quando cinque consiglieri regionali presentarono una mozione il cui oggetto era l’istituzione di un casinò in Basilicata. Un’idea singolare, che prevedeva per la casa da gioco una sede invernale e una estiva, la prima a Matera e la seconda a Maratea. Il governo regionale era ben deciso ad attivare la richiesta delle necessarie autorizzazioni governative e a sostenere l’iniziativa, che riteneva indispensabile per generare l’occupazione di cui la regione ha tanto bisogno, auspicando l’aumento dei flussi turistici con un’offerta composita di bellezze naturali, cultura e possibilità di svago.
La scelta di Matera e Maratea, entrambe dotate di notevoli attrattive, era ben ponderata. Matera, l’antichissima “città di pietra”, ospita scenari unici al mondo, primi tra tutti i Sassi – abitazioni scavate nella roccia tufacea accanto a un vallone, a cominciare dal Paleolitico, che annoverano anche splendide chiese rupestri –, dichiarati nel 1993 dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Maratea, “perla del Tirreno”, nel 2016 Bandiera Blu per il mare pulito, ha una trentina di chilometri di costa con alcune spiagge raggiungibili solo via mare, la montagna, i fiumi e secoli di storia.
Insomma, un doppio scenario perfetto per l’istituzione di una casa da gioco che completerebbe l’offerta turistica della zona in modo assai accattivante. Eppure sinora nulla è stato fatto per modificare quelle leggi sul gioco che prevedono la presenza di casinò solo in quattro città italiane: Sanremo, Campione d’Italia, Venezia e Saint Vincent, che di certo non smaniano al pensiero di eventuali concorrenti. Gli utenti del casinò lucano non sarebbero certamente tutti turisti: la Basilicata, infatti, pur essendo la settima regione più piccola d’Italia, conta una spesa annuale per il gioco che sfiora i 470 milioni di euro, di cui circa 300 per le slot machine, per scommesse sportive, lotterie, gratta e vinci, lotto. Tanto che il divertimento sconfina non di rado nella patologia, cosa che nel 2014 ha reso necessaria l’approvazione, da parte del Consiglio Regionale, di una legge sulle misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico.
Il progetto casinò in Basilicata pare in stallo, un destino che la regione condivide con diverse consorelle italiane pure desiderose di avere sale da gioco sul proprio territorio. Nell’attesa, un’alternativa è comunque possibile, poiché ci sono luoghi che è possibile raggiungere dal computer di casa (ma anche in fila alla posta, dal proprio smartphone) senza obbligo di dress code e con una garanzia di intrattenimento che più realistico non si può: siti come casino.com Italia – sicuro poiché titolare di licenza AAMS –, che riunisce tutte le caratteristiche più attraenti per un utente desideroso di esperienze di gioco avanzate, ad esempio con un croupier in carne e ossa a propria disposizione live da un luogo fisico. Oppure con l’ultima nata, la roulette 3d, a 37 numeri e zero singolo, un gioiello di grafica che porta diritti nel clima eccitante di un casinò reale, curatissima nei particolari e con effetti sonori di grande realismo. Il casinò di terra può aspettare!