Il governatore Pittella e l’assessore Pietrantuono hanno incontrato i giornalisti per fare il punto sulle azioni messe in campo sulle questioni che riguardano l’invaso e l’episodio dello sversamento Cova.
“Su ambiente e tutela della salute non possono esistere distrazioni. Stiamo svolgendo tutte le analisi necessarie per fare chiarezza”. Lo ha detto il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che oggi a Potenza ha incontrato i giornalisti – insieme all’assessore regionale, Francesco Pietrantuono e al direttore dell’Arpab, Edmondo Iannicelli – per rendere noti gli approfondimenti eseguiti in materia normativa dal Dipartimento Ambiente e gli esiti dei campionamenti effettuati da Arpab.
In particolare, per quanto attiene il Pertusillo i tecnici di Arpab hanno spiegato che il fenomeno algale, già accertato in precedenza e che provocava la colorazione scura della diga, è in netta diminuzione e si sta depositando sul fondo. Inoltre, i campionamenti eseguiti sui sedimenti hanno rilevato una presenza di idrocarburi che non può essere attribuita ad una causa specifica, né può essere ricondotta a specifici riferimenti normativi.
Per quanto attiene i campionamenti effettuati nelle aree esterne al Centro Olio, l’Arpab, a seguito degli esiti ora disponibili del rilevamento effettuato su sette campioni, di cui 2 all’interno del perimetro del Cova e 5 al di fuori, ha rilevato una contaminazione delle acque sotterranee, essendo stati superati i parametri di riferimento previsti dalle norme vigenti.
“Vogliamo la verità. Prenderemo tutti i provvedimenti necessari nel minor tempo possibile e manterremo la stessa linea di severità e rigore del passato”, ha detto il Presidente Pittella.
Per quanto riguarda gli approfondimenti normativi, nelle prossime ore scadrà il termine di sette giorni concesso ad Eni per il riesame del piano di caratterizzazione dopo essere stato rigettato nella scorsa conferenza dei servizi dagli uffici regionali. “Si tratta di un passaggio fondamentale – ha aggiunto Pittella – per il piano di bonifica, utile a mettere in campo le eventuali ed ulteriori prescrizioni per la sicurezza dell’area: se la compagnia petrolifera non dovesse rispondere nei termini ci attiveremo nei suoi confronti senza esitazioni”.
“Gli uffici del Dipartimento si sono mossi con atti come le diffide ad intervenire sui tre serbatoi privi di doppio fondo. Il primo piano di caratterizzazione – ha ricordato l’assessore Pietrantuono – è stato da noi ritenuto totalmente insufficiente, soprattutto per quel che concerne le acque sotterranee. Abbiamo richiesto alla compagnia petrolifera che l’indagine per la messa in sicurezza non venga riferita solo al Cova, ma che sia allargata all’intera area dal torrente Casale e al fiume Agri. Riteniamo, inoltre – ha detto ancora – che sia necessario ampliare il set dei parametri da monitorare, includendo oltre agli idrocarburi anche altre componenti dei processi produttivi”.
Il direttore dell’Arpab, Edmondo Iannicelli, ha infine fornito ulteriori chiarimenti sulla questione Pertusillo. “Il livello di vigilanza sulla diga del Pertusillo – ha detto – è molto alto. Le nostre squadre di Metaponto e di Potenza verificano almeno ogni 15 giorni i dati del bacino. Allo stesso tempo Acquedotto Pugliese ed Asl di Taranto fanno campionamenti due volte alla settimana. Le notizie allarmistiche dei giorni scorsi sono prive di fondamento, anche perché sull’invaso c’è un’attenzione costante”.
A conclusione dell’incontro, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, il presidente Pittella ha ribadito che “la tutela della salute e la difesa dell’ambiente vengono prima di tutto il resto”.