Il Sindaco di Craco Pino Lacicerchia ha inviato una nota che contiene alcune precisazioni dopo un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno.
Di seguito la nota integrale
Ho letto l’articolo di Massimo Brancati sulla Gazzetta del Mezzogiorno e sono rimasto praticamente allibito.
Probabilmente il giornalista avrebbe fatto bene ad informarsi magari contattandoci, approfondendo e ragionando prima di dipingerci come assatanati di quattrini magari al pari di comuni che incassano da autovelox o da parcheggi proibitivi nei loro centri storici.
Anzitutto voglio premettere che sin dal 2009 abbiamo avviato il nostro Parco Museale Scenografico regolamentando gli accessi per la visitabilità, anche a tutela della pubblica incolumità date le condizioni del centro storico, e naturalmente solo dopo aver investito risorse comunali rilevanti, per un piccolo comune come noi, per mettere in sicurezza , dare servizi di qualità ecc. ecc. tanto che dai 300 visitatori del 2009 abbiamo chiuso il 2016 con ben 15000 visitatori paganti per un Parco Museale assimilabile a musei e aree archeologiche per le quali , spesso di dimensione assolutamente minore, si pagano ingressi e biglietti , spesso camuffati da donazioni. Per mantenere il Parco comunale, gestirlo, pulirlo, dare i servizi di guida e accompagnamento , servizi di parcheggio, wifI, servizi igienici ed altro ancora il comune non riceve né da regione né dallo stato alcun finanziamento. Ad eccezione per le opere realizzate di restauro per le quali il nostro comune ha beneficiato di fondi europei, spesso vinti partecipando a bandi o in accordi con altri comuni, soprattutto della costa ionica, che hanno capito il valore aggiunto per l’offerta turistica del territorio rappresentato dal nostro Parco Museale Scenografico. Ad oggi ci sono 5 lavoratori e 1 tirocinante impegnati a tempo pieno e siamo orgogliosi di poter dire che con la nostra iniziativa, con pochissimi fondi ricevuti, abbiamo creato un percorso di sviluppo , un esempio nazionale di buone pratiche nell’uso dei fondi europei e anche in questi primi mesi del 2017 registriamo un trend di crescita di circa il 20%. Un primo bilancio sull’andamento 2017 lo potremo fare a fine aprile, dopo pasquetta che rappresenta una vera e propria festa del paesaggi0.
Grazie a tale circuito economico di sviluppo il Comune di Craco non va a questuare dai politici regionali i fondi per eventi , attività culturali per la comunità e per i turisti che sono totalmente autofinanziati in una logica di sostenibilità anche finanziaria e non di subalternità. Ricordo a Massimo Brancati che a Craco non hanno udienza progetti e attività finanziate lautamente anche dalle compagnie petrolifere o da lobby dei rifiuti come avviene in mezza Basilicata con la complicità della politica regionale totalmente subalterna a queste lobby-
Forse è abituato a valutare altre realtà della nostra regione, pur se devo riconoscere proprio a molti giornalisti, anche della stessa Gazzetta del Mezzogiorno, un grande contributo sia informativo che di sostegno ai nostri sforzi. Deve sapere Massimo Brancati che a Craco abbiamo una tradizione di orgoglio e non ci siamo piegati neanche di fronte alla tragedia della frana – Anzi proprio dalle macerie della frana stiamo costruendo un nuovo rinascimento che fa rivivere a Craco momenti alti della sua storia come già fu in epoca medioevale e rinascimentale.
Quanto al pagamento di reportage e produzioni televisive, cinematografiche e quant’altro abbiamo ormai da 4 anni depositato un marchio di tutela dei diritti sull’immagine del nostro territorio e anche questo è, riteniamo, un nostro innovativo approccio.
Infatti contestando ciò che si dice nell’articolo ci teniamo a precisare che tutte le attività di tipo giornalistico, di servizio pubblico, di giornali e tv pubbliche e private vengono da tutto il mondo a fare servizi a Craco gratuitamente avendo anzi a nostra cura i costi logistici, guide, supporti documentali e interazioni molto positive della nostra amministrazione. Facciamo pagare in modo differenziato per la realizzazione di produzioni che hanno come scopo la realizzazione di tv &media content con sole finalità culturali , che se pagano tutti gli altri che lavorano nelle produzioni non si vede per quale motivo non debbano pagare anche a Craco per i nostri servizi e , da precisare, solo limitatamente alle produzioni con finalità commerciali facciamo pagare i diritti di immagine. Negli ultimi anni abbiamo ospitato molte produzioni cinematografiche, pubblicitarie, televisive a fini commerciali (come ad esempio lo spot della Pepsi Cola di una televisione giapponese, o spot dell’Audi, della ferrari, mercedes ecc. ecc.).Su questo registriamo anche un servizio polemico di Telenorba dimenticando di dire che non si tratta di servizio giornalistico ma di una loro produzione televisiva. Ci sentiamo spesso dire che molti comuni pagano le tv per realizzare tali produzioni bene sono fiero di dire che noi non paghiamo e naturalmente queste tv non sono obbligate a venire a Craco per fare tali trasmissioni.
Se anche il Comune di Matera si sta ponendo il problema forse bisognerebbe fare encomi a chi come noi applica, in modo anche ridotto, regole che in tutto il mondo già si applicano.
Quanto infine al chiedere oltre ai pagamenti copie libere dei diritti delle produzioni , limitatamente a quelle ad uso culturale ( limitando a back stage e poche immagini quelle libere da diritti che chiediamo alle produzioni commerciali) proprio grazie a queste nostre richieste stiamo costruendo un archivio storico multimediale molto importante , visitabile anche al MEC, presso il nostro Monastero.
Con tali entrate finanziamo la realizzazione di intensi programmi educativi formativi e culturali per la nostra comunità , per le nostre scuole, corsi di inglese, di fotografia e informatica, musicali e artistici. Craco è ormai una meta turistico culturale internazionale e siamo orgogliosi di dire che lo abbiamo fatto noi con le nostre mani e con l’amore per Craco di decine di migliaia di turisti e produttori , artisti e intellettuali e anzitutto dei cittadini di Craco, che ci danno fiducia e come noi amano il loro patrimonio storico e non si fanno mettere i piedi in testa da compagnie petrolifere , lobby dei rifiuti e politici senza scrupoli che pensano solo alle loro carriere. Questo è il nostro petrolio e non consentiremo né allo stato né alla regione di farne rapina come avviene purtroppo in altre parti della Basilicata e dell’Italia. Confermo infine tutta la nostra disponibilità a confrontarsi anche pubblicamente su tale tematica.
Il Sindaco di Craco Pino Lacicerchia