Chiamare teatro un contenitore più simile a un salone parrocchiale e dedicarlo al grande architetto Ludovico Quaroni ci sembra davvero un’esagerazione ma nell’era in cui i soldi pubblici, in particolare quelli europei, vengono spesi senza dare un senso all’investimento anche questo “teatro” aperto ufficialmente oggi al borgo La Martella si inserisce tra le opere fatte male e che probabilmente saranno poco utilizzate anche in futuro. Intanto nel pomeriggio l’Amministrazione Comunale ha scelto questo luogo per ospitare il 12° Rapporto Annuale di Federculture,.
Dopo l’apertura dei lavori affidata ad Angelo Tortorelli, Presidente del Consiglio Comunale di Matera è arrivata la presentazione dei principali contenuti del Rapporto da parte di Claudio Bocci, Direttore Federculture.Spazio quindi alla tavola rotonda che ha coinvolto: Gianpiero Lotito, Amministratore Delegato – FacilityLive; Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi Culturali e Turistici Cooperazione Internazionale della Regione Basilicata; Vincenzo Santoro, Responsabile Cultura ANCI e Giuseppe Romaniello, Manager Amministrativo dell Fondazione Matera-Basilicata 2019. Le conclusioni sono state affidate al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri.
Nell’occasione l’artista materano Franco Di Pede ha consegnato ai presenti una ristampa del “quaderno” dedicato al borgo La Martella che ripercorre le tappe dello storico borgo materano dalla posa della prima pietra ai giorni nostri. La pubblicazione è arricchita da foto d’epoca e dai testi a cura di Pasquale Doria, Domenico Riccardi, don Egidio Casarola e Franco Di Pede.
Il “quaderno” dedicato al borgo materano sarà presentato il 26 aprile 2017 alle ore 9,30 nella chiesa di San Vincenzo de’ Paoli al borgo La Martella.
Michele Capolupo
Presentato al Teatro “Ludovico Quaroni” di La Martella, il 12° Rapporto Annuale di Federculture “Impresa e Cultura – Creatività, partecipazione, competitività”.
All’incontro erano presenti il sindaco Raffaello de Ruggieri, il Presidente del consiglio comunale ASngelo Tortorelli, Il direttore di Federculture Claudio Bocci, l’Amministratore delegato di Facilitylive Giampiero Lotito, la Dirigente dell’Ufficio Sistemi culturali e Turistici e della Cooperazione internazione della Regione Basilicata Patrizia Minardi, il Responsabile Cultura dell’Anci Vincenzo Santoro e il Manager amministrativo della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Giuseppe Romaniello.
Nel suo intervento il sindaco Raffaello de Ruggieri si è soffermato su alcuni aspetti: “Come si coniuga il lavoro del Comune con le indicazioni e i suggerimenti del Rapporto di Federculture? I punti nodali si muovono attraverso concetti basilari, a cominciare dal fatto che la cultura non è solo memoria, non solo patrimonio culturale. E’ energia e risorsa, propellente sociale. C’è poi un altro elemento: la storia di un territorio e di un luogo, come a Matera, non è solo memoria da conservare e custodire ma deve diventare valore territoriale da esaltare. La cultura non è consumo, ma produzione e scambio. Il 2019, perciò, non rappresenta un traguardo ma una opportunità che ha dato a questa città un brand, un appeal che prima non aveva. L’obiettivo è stabilizzare produzioni, ruoli culturali ed economia.
Matera – ha aggiunto – è una città da corto circuiti creativi e per questo è necessario creare qualità urbana e sociale, oltre a quella economica capace di sorreggere questo livello. La cultura, in tutto ciò, è il fattore centrale; qui la questione culturale è diventata questione politica, la consapevolezza di vivere in un territorio di qualità storicamente straordinaria, ha fatto sì che i cittadini si riconoscessero nella responsabilizzazione di costruzione del futuro della città e per questo dobbiamo realizzare investimenti che al di là del palcoscenico del 2019, stabilizzino la situazione, produrre cultura comunitaria, territoriale.
Quella di oggi non è una inaugurazione – ha poi aggiunto parlando del teatro Quaroni, aperto provvisoriamente per ospitare la presentazione dei Federculture – Stasera abbiamo messo sotto gli occhi della comunità materana il teatro Quaroni, che stiamo riqualificando. E’ una sfida, una provocazione e questo sarà il luogo delle produzioni culturali euro mediterranee. Qui speriamo di creare le Officine della Cultura. Luoghi come il teatro Quaroni, devono diventare luoghi di insegnamento: teatro , musica, immagini e danza. Non è più pensabile, infatti, che non si possa offrire all’Europa qualcosa di nostro, un messaggio della cultura meridionale. Non possiamo più essere imitatori, decalcomanie, dobbiamo trovare forza nella nostra storia”.
In apertura dell’incontro, Angelo Tortorelli aveva sottolineato alcuni aspetti: “Si tratta di una occasione di grande interesse per Matera: comprendere le dinamiche di settore, costituisce un presupposto per progettare bene il futuro. Seguire gli orientamenti può contribuire al percorso di sviluppo della città, pur senza vendere la propria identità e rinunciare alle proprie peculiarità. Il tema del consumo culturale diventa, così, momento di sviluppo del territorio. Le parole d’ordine diventano quindi, valorizzare, integrare, promuovere”.
Illustrando gli elementi principali del Rapporto, il direttore Claudio Bocci che si era soffermato, tra l’altro sui dati relativi alla fruizione culturale in Basilicata che ha registrato un balzo in avanti: la percentuale dei lucani che hanno frequentato una volta all’anno un presidio culturale è infatti aumentata secondo le singole voci: teatro (+1,8%), musei e mostre (+7,9%), siti archeologici e monumenti (+16,4%), cinema (+21%), concerti pop (+34,2%) e lettori di libri (+5,1%).
Un gap significativo, invece, va registrato in tema di astensione culturale al sud, che Bocci ha descritto come vera e propria battaglia da vincere. Sul totale nazionale pari al 18,6%, la sola Basilicata registra il 27,2% di cittadini che non fruiscono di alcun intrattenimento culturale.
Sugli investimenti delle Fondazioni bancarie, nel 2015 si sono registrate al sud risorse pari a 18,7 milioni. In quanto allo strumento dell’Art bonus, la Basilicata insieme al Molise e alla Valle d’Aosta non ha ricevuto alcuna donazione, mentre al nord va l’83% delle risorse. “La partecipazione dei cittadini e delle comunità alla vita culturale – ha spiegato Bocci – è la chiave per accrescere in Europa la consapevolezza del valore del patrimonio culturale e il suo contributo al benessere e alla qualità della vita”. Significativi, inoltre, i dati relativi al turismo culturale che registra un +7% di arrivi e + 5% di presenze con dati che a Matera (dati relativi a novembre 2016 con confronto rispetto allo stesso periodo del 2015) registrano 119mila arrivi (+143%) e 631 mila presenze (+80%) con una spesa aumentata del 33%. Non si può trascurare inoltre il fatto che il turismo culturale sia il segmento turistico più ricco con una spesa giornaliera media per turista di 131 euro (rispetto al turista balneare che, invece, spende 89 euro al giorno). In chiusura del suo intervento, il direttore Bocci ha infine annunciato la Conferenza Nazionale dell’impresa culturale, in programma a L’Aquila nei prossimi mesi.
Nel suo intervento Gianpiero Lotito, amministratore delegato della piattaforma digitale Facilitylive aveva sottolineato: “Il futuro che ci attende, porterà molti cambiamenti. In Italia, però, è importante che gli amministratori pubblici comincino ad avere domestichezza con la tecnologia. Lo sviluppo non si fa più come si faceva prima; quando c’era una bellezza da valorizzare 100 anni fa, bastava farci arrivare persone, creare insomma infrastrutture fisiche come aeroporti, ponti, strade, autostrade. Oggi il destino di un territorio passa attraverso altri elementi, le piattaforme digitali, ma le più potenti però non sono in Europa. La nostra, è considerata una di quelle abilitate per il futuro e noto che molti progetti – ha aggiunto – riguardano turismo e cultura, ovvero settori nevralgici che in questo momento offrono opportunità economiche. ”.
Patrizia Minardi, Dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici e della Cooperazione internazionale della Regione aveva descritto le linee principali dell’attività che riguardano proprio imprese e cultura, attraverso tre parole chiave: investimenti, valore e occupazione innanzitutto attraverso gli strumenti legislativi: la legge 37/2014 sulla valorizzazione e promozione dello spettacolo, la legge 27/2015 sul patrimonio materiale e immateriale della Regione Basilicata e il Piano turistico regionale, su cui si sta lavorando. Tra gli aspetti evidenziati, Patrizia Minardi ha ricordato innanzitutto i presìdi culturali come biblioteche, musei e archivi su cui bisogna puntare attraverso azioni di rivitalizzazione, rigenerazione, riuso degli spazi vuoti attraverso arte, cultura e creatività.
In questo senso si è soffrmata sulla creazione della Piattaforma del patrimonio materiale e immateriale della Basilicata, sul Piano cultura 2016 e Fsc, sul bando per la digitalizzazione di 11 sale cinematografiche comunali da adibire a spazi per lo spettacolo, infine alla legge 220/2016 sulle sale storiche e multisala naturali in collaborazione con Fice, Anec e Agis. In quanto alle filiere culturali e creative, ha fornito alcuni dati: il bando per gli aiuti al cinema ha finanziato 10 cortometraggi, 6 lungometraggi, e 4 documentari, ci sono 554 lavoratori locali (330 professionisti tra artisti, tecnici, maestranze e 214 comparse), 300 giorni di rprese sul territorio. A fronte di un contributo regionale di 653 mila euro c’è una spesa sul territorio di 1.848 mila euro. L’impatto sul’economia del territorio è pari a 4,5 milioni di euro. Evidenti le ricadute sotot il profilo occupazionale che nel 2015 ha prodotto 1267 occupati, saliti a 4168 nel 2016 con la creazione di un circuito musicale regionale con 21 occupati. In quanto al sostegno al circuito teatrale lucano e di 5 reti teatrali, ha creato 129 occupati. In quanto, alle filiera culturale si è registrata la formazione di 25 operatori museali multimediali, con il progetto “Sassi d’oro” si è creata competenza tecnico specialistica sul doppiaggio cinematografico. Il progetto Residenza artistica con Mogol ha formato 120 persone come compositori, interpreti e arrangiatori mentre il progetto “Cinemadare” ha costruito competenze e scambi con circa 300 filmaker internazionali.
I beni culturali e il patrimonio possono contare sull’apporto delle nuove tecnologie con progetti come quello della mappa multimediale e di una app per i visitatori, sul patrimonio culturale immateriale diffuso. Ci sono, inoltre, i progetti “Matera immersiva”, “Cineturismo” e “Matera-mare”. La sfida, come ha aggiunto Patrizia Minardi passa attraverso progetti triennali che caratterizzano l’impresa creativa e garantiscono scambi, e relazioni interistituzionali.
E’ seguito l’intervento di Vincenzo Santoro, Responsabile Anci per la Cultura: “Il buio dei Sassi si è trasformato in luce – ha commentato in apertura del suo intervento, aggiungendo – Dai dati presentati, emerge che le produzioni culturali stanno riprendendo così come il turismo culturale, pur con forti differenze fra nord e sud. Il tema che riguarda il ruolo della pubblica amministrazione, vanno sottolineati i lacci burocratici, a cominciare dal blocco del turnover: ogni 5 persone che vanno in pensione, infatti, si può fare un concorso. Va tenuto in considerazione poi, il blocco della contrattazione insieme all’aumento dell’età pensionabile. Tutte le strategie di modernizzazione e di inserimento di altro personale, sono state bloccate per un periodo medio lungo, mentre dall’altra parte si vuole l’amministrazione smart. Bisogna, perciò, mettersi d’accordo e comprendere che se non si lascia un po’ di libertà, introducendo nuove energie, non si andrà da nessuna parte”.
In conclusione è interventuo Giuseppe Romaniello, Manager amministrativo della Fondazione Matera-Basilicata 2019 che aveva aggiunto: “La criticità sta nella difficoltà del settore pubblico nel mettere in modo procedure che siano veloci, legittime ed efficaci in modo da condurre un impatto positivo in termini di investimenti. Dobbiamo riflettere su come la cultura può cambiare le sorti di un territorio. Il tema della sostenibilità è quello che più mi ha appassionato: l’idea che l’investimento in cultura contribuisca in modo essenziale alla visione sostenibile dell’Europa, dell’Italia e dei territori. Leggendo il Rapporto ho ricordato una definizione di cultura: è capace non solo di creare economia e coesione sociale, ma anche di offrire senso di benessere e felicità che i governi cominciano a porre tra gli obiettivi da raggiungere”.
Di seguito una sintesi del 12° Rapporto Annuale Federculture 2016 – Focus Basilicata / Puglia e la fotogallery dell’incontro e un intervento del sindaco sul teatro Ludovico Quaroni aperto per la prima volta al borgo La Martella.
“La struttura – spiega il sindaco Raffaello de Ruggieri – aveva un ruolo centrale nel progetto urbanistico e sociale del borgo. La stessa posizione geografica, nella piazza centrale, funzionalmente e architettonicamente interconnessa con il centro civico, rimarca l’importanza che il teatro avrebbe avuto come luogo di aggregazione, di scambio, di crescita sociale e culturale. Si voleva proporre la piazza come elemento di celebrazione dei rapporti interpersonali, rispettosa dello spirito di Ludovico Quaroni di attualizzare i valori solidali espressi dall’articolazione urbanistica dei Sassi.
Il borgo La Martella, inaugurato il 17 maggio 1953 – ricorda ancora il sindaco – diveniva infatti il simbolo di un nuovo percorso della comunità contadina di Matera; in questo senso divenne il punto di riferimento dell’intervento solidale che gli Stati Uniti, attraverso il Piano Marshall, vollero offrire all’Italia meridionale. La Martella divenne, quindi, un luogo di nuova sperimentazione sociale e di nuova proposizione di un percorso aggregativo. Purtroppo questa visione di futuro non venne recepita e il borgo si trasformò lentamente in un’area marginale della città. Questo crollo di missione travolse anche le strutture che furono corrotte da funzioni improprie ed incoerenti.
Oggi il Comune di Matera, al termine del primo stralcio dei lavori di restauro, apre simbolicamente alla città uno dei cantieri di Matera 2019, con la presentazione del rapporto annuale di Federculture, ormai un punto di riferimento consolidato sullo stato e sulle prospettive della cultura in Italia.
Ospitare la presentazione del Rapporto nel Teatro Quaroni vuol essere un ulteriore, tangibile segnale della metamorfosi che questa città sta vivendo, verso migliori strutture e migliori servizi per i cittadini, per le associazioni e per le imprese. Sono certo – conclude il sindaco – che la comunità materana partecipando numerosa alla manifestazione, vorrà esprimere il valore dell’incontro, riconquistando uno spazio straordinario della città, abbandonato e ignorato da oltre 50 anni”.
Parteciperanno all’incontro oltre al presidente del Consiglio comunale, Angelo Tortorelli e al sindaco Raffaello de Ruggieri, Claudio Bocci direttore di Federculture, Giampiero Lotito amministratore delegato di Facility live, Patrizia Minardi dirigente Ufficio Sistemi culturali della Regione Basilicata, Francesco Palumbo, direttore generale Turismo Mibact, Vincenzo Santoro Responsabile Cultura Anci e Giuseppe Romaniello, manager amminsitrativo della Fondazione Matera-Basilicata 2019.
12° Rapporto Annuale Federculture 2016 – Focus Basilicata / Puglia
Il Rapporto Annuale Federculture arrivato a tagliare il traguardo della dodicesima edizione e si conferma come la pubblicazione che fornisce una fotografia dettagliata della cultura nel nostro paese e rappresenta per questo la più importante fonte di analisi e aggiornamento sul settore dei beni e delle attività culturali.
Il volume, che quest’anno reca il titolo “Impresa Cultura. Creatività, partecipazione, competitività”, ospita i contributi di autorevoli esponenti del settore, ricerche inedite eun’ampia appendice statistica con dati aggiornati e confronti internazionalisui principali andamenti dei settori della cultura e del turismo.
Il volume, edito da Gangemi, ospita una prefazione del Ministro Dario Franceschini e si apre con gli interventi introduttivi dei presidenti di Federculture e Agis, Andrea Cancellato e Carlo Fontana. L’opera prosegue con saggi autorevoli e attuali e un aggiornato apparato statistico attraverso i quali descrive un settore interessato da politiche di respiro strategico che coniugano valorizzazione della cultura, come uno dei maggiori fattori competitivi dell’Italia, e promozione della conoscenza, in particolare tra i giovani, per favorire la partecipazione dei cittadini alla tutela e fruizione del patrimonio.
Consumi culturali e partecipazione
LA SPESA INCULTURA E RICREAZIONE.
67,8 miliardi di euro, a tanto ammonta la spesa delle famiglie italiane per ricreazione e cultura nel 2015, quasi il 4% in più di quanto speso nel 2014. La crescita registrata a tutto il 2015, se sommata a quella dell’anno precedente, corrisponde ad un incremento del 6%, rispetto al 2013, +4 miliardi di euro in due anni spesi nel settore dagli italiani.
Spesa delle famiglie italiane – Valori a prezzi correnti (milioni di euro)
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Var. 2015/2014 Var. 2015/2005
SPESA IN CULTURA E RICREAZIONE 61.664 64.625 67.357 67.023 67.025 70.589 72.127 68.448 63.968 65.326 67.806 3,8% 5,9%
TOTALE SPESA FAMIGLIE 892.463 929.395 960.750 978.916 957.939 983.044 1.012.781 1.001.015 989.236 995.024 1.010.505 1,6% 11,5%
INCIDENZA DELLA SPESA IN CULTURA E RICREAZIONE SULLA SPESA TOTALE 6,9% 7,0% 7,0% 6,8% 7,0% 7,2% 7,1% 6,8% 6,5% 6,6% 6,7%
Fonte: elaborazioni Federculture su dati ISTAT
Analizzando nel dettaglio le varie voci della spesa in cultura, emerge che nel 2015 quella che aumenta maggiormente è la spesa per servizi culturali e ricreativi (+5,5%), in due anni – dopo il calo del 2013 – segna un +7,3%. Nota dolente per l’acquisto di libri, sostanzialmente stabile nel 2015 (+0,6%), e addirittura in calo rispetto al 2013 (-2%).
Andamento della fruizione in ricreazione e cultura per dettaglio di spesa – Var. 2015/2014
Fonte: elaborazioni Federculture su dati ISTAT
I dati disponibili permettono di analizzare le differenze regionali in termini di spesa media mensile delle famiglie. Quella dedicata a cultura, spettacoli e ricreazione è, a livello nazionale, pari a 126,41 euro al mese ma nelle diverse regioni varia dai 203 euro del Trentino Alto Adige ai 59 della Calabria.
Spesa media mensile – Anno 2015
Spesa media mensile in ricreazione, spettacoli e cultura (euro)
Trentino-Alto Adige 203,14
Emilia-Romagna 164,22
Lombardia 160,84
Toscana 151,29
Veneto 150,45
Piemonte 144,40
Valle d’Aosta 143,91
Friuli-Venezia Giulia 136,40
Liguria 124,59
Lazio 120,25
Marche 114,33
Umbria 105,37
Campania 98,45
Sardegna 94,96
Abruzzo 89,54
Puglia 80,19
Molise 78,74
Sicilia 72,52
Basilicata 59,99
Calabria 59,08
Italia 126,41
Spesa media mensile delle famiglie in ricreazione,
spettacoli e cultura per macroarea. Anno
Fonte: ISTAT
In questo contesto la Basilicataè in fondo alla classifica delle regioni italiane insieme alla Calabria con una spesa media mensile in cultura delle famiglie pari a 60 euro, dato inferiore a quelli medi delle macroregioni del Sud (84 euro) e delle Isole (78 euro), e al disotto della media nazionale (126,4 euro).
Diversa la posizione della Puglia dove la spesa media (80,1 euro) è pur sempre inferiore a quella nazionale, ma tra le più alte delle regioni meridionali e più vicina alla media della macroregione Sud.
Per quanto riguarda lo spettacolo e in particolare cinema, teatro e concerti i dati relativi alla spesa del pubblico aggiornati al 1° semestre 2016 evidenziano una crescita in tutti gli ambiti. A livello nazionalela spesa cresce del 14,8% nel cinema, del 16,6% nel teatro e del 4,6% nei concerti(classici e di musica leggera).
I dati sono positivi anche per la Basilicata dove in particolare si registra un balzo della spesa per il cinema, +59% e una crescita del 5,3% per i concertisuperiore a quanto avviene a livello nazionale.
Per la Puglia è clamoroso l’incremento della spesa per il teatro, +61%, mentre si deve segnalare un crollo per quella relativa ai concerti che, in netta controtendenza con quanto avviene nel resto del paese, diminuisce del 36,5%.
Spesa del pubblico – andamento 1° semestre 2016
* Teatro, lirica, balletto, rivista, arte varia, circo
**Concerti classici, di musica leggera e jazz
Fonte: elaborazioni Federculture su dati SIAE
LA FRUIZIONE CULTURALE.
Sul fronte della partecipazione dei cittadini alle attività di tipo culturale, i dati aggiornati al 2016 mostrano un trend positivo che conferma la crescita già avvenuta nel 2015. Aumentano gli italiani che dichiarano di fruire almeno una volta nell’arco dell’anno di intrattenimenti culturali, musei, mostre, teatro, cinema.
I dati, disponibili a livello regionale, evidenziano come sia in Basilicata che in Puglia, come nel resto del Sud del Paese, i residenti partecipino alle attività culturali in misura minore di quanto accada a livello nazionale, ma con significative differenze tra le due regioni: in Basilicata, infatti, mediamente sono di più i cittadini che nell’arco dell’anno frequentano il teatro, i musei, i concerti o che leggono un libro e i valori si avvicinano maggiormente a quelli nazionali in alcuni casi anche superandoli. In particolare si nota come la Basilicata superi nettamente la Puglia nella fruizione di musei e mostre, nei concerti classici e pop, nel teatro, nella lettura.
Persone di 6 anni e più che hanno fruito di intrattenimenti culturali almeno una volta negli ultimi 12 mesi
Anno 2016, per 100 persone della stessa classe di età, sesso e zona
musei, mostre siti archeologici e monumenti concerti di musica classica, opera altri concerti di musica teatro cinema lettura di libri
Italia 31,1 24,9 8,3 20,8 20,0 52,2 40,5
Basilicata 25,8 21,4 11,6 28,3 18,0 50,9 30,4
Puglia 19,4 17,2 6,1 18,6 14,3 52,9 27,2
Fonte: ISTAT
Non sorprende, dunque, che la Basilicata, a differenza della Puglia e delle altre regioni del Sud, non sia sempre in fondo alle classifiche della partecipazione culturale.Anzi, come accade nel caso dei concerti, si rileva anche che sia tra le prime tre regioni più virtuose del Paese.
Persone di 6 anni e più che hanno fruito di intrattenimenti culturali almeno una volta negli ultimi 12 mesi
Anno 2016, per 100 persone della stessa classe di età, sesso e zona
musei, mostre siti archeologici e monumenti concerti di musica classica, opera
Trentino-Adige 45,2 Friuli-Venezia Giulia 32,2 Trentino-Alto Adige 13,7
Friuli-Venezia Giulia 41,0 Valle d’Aosta 32,1 Friuli-Venezia Giulia 11,6
Lombardia 40,0 Sardegna 30,8 Basilicata 11,6
Piemonte 37,9 Trentino-Alto Adige 30,7 Marche 10,2
Veneto 36,2 Lazio 29,7 Lombardia 9,7
Emilia-Romagna 35,2 Lombardia 29,5 Lazio 9,7
Valle d’Aosta 34,3 Veneto 27,9 Toscana 9,5
Toscana 33,9 Piemonte 27,2 Veneto 9,2
Lazio 32,9 Umbria 26,9 Piemonte 9,1
Liguria 32,0 Toscana 26,4 Valle d’Aosta 9,0
Marche 31,8 Emilia-Romagna 26,1 Emilia-Romagna 8,6
Umbria 30,7 Marche 25,0 Molise 8,4
Sardegna 28,8 Liguria 23,5 Liguria 8,0
Basilicata 25,8 Basilicata 21,4 Umbria 7,7
Molise 24,1 Molise 20,6 Sardegna 7,3
Abruzzo 23,0 Campania 20,2 Abruzzo 6,5
Campania 21,9 Abruzzo 19,2 Puglia 6,1
Sicilia 19,7 Puglia 17,2 Campania 5,9
Puglia 19,4 Sicilia 16,8 Sicilia 5,9
Calabria 15,2 Calabria 13,0 Calabria 4,4
altri concerti di musica teatro lettura di libri
Trentino-Alto Adige 30,8 Trentino-Alto Adige 31,4 Friuli-Venezia Giulia 54,3
Basilicata 28,3 Lazio 26,3 Trentino-Alto Adige 53,4
Friuli-Venezia Giulia 24,5 Friuli-Venezia Giulia 24,8 Valle d’Aosta 51,1
Lazio 23,5 Lombardia 23,0 Lombardia 48,9
Emilia-Romagna 23,0 Marche 21,7 Veneto 48,7
Toscana 22,1 Toscana 20,9 Piemonte 48,1
Abruzzo 21,9 Liguria 20,7 Liguria 46,8
Veneto 21,8 Emilia-Romagna 20,6 Emilia-Romagna 46,1
Molise 21,8 Piemonte 19,5 Sardegna 45,7
Lombardia 21,6 Umbria 19,5 Toscana 44,2
Marche 21,0 Sicilia 19,2 Lazio 42,9
Sardegna 21,0 Veneto 18,7 Marche 40,0
Piemonte 20,7 Basilicata 18,0 Umbria 39,8
Valle d’Aosta 20,7 Valle d’Aosta 16,5 Abruzzo 34,5
Umbria 19,9 Abruzzo 16,3 Molise 31,9
Calabria 19,5 Campania 16,2 Basilicata 30,4
Puglia 18,6 Molise 14,9 Puglia 27,2
Liguria 17,6 Sardegna 14,6 Campania 26,3
Sicilia 16,9 Puglia 14,3 Sicilia 25,8
Campania 16,2 Calabria 11,9 Calabria 25,1
Fonte: elaborazioni Federculture su dati ISTAT
Per quanto riguarda l’andamento della fruizione culturale in linea generale in entrambe le regioni si riscontrano gli stressi trend registrati a livello nazionale. Puglia e Basilicata sembrano ben agganciate alla ripresa dei consumi culturali e, anzi, in alcuni ambiti si evidenzia una crescita maggiore dei dati medi nazionali, in particolare per concerti e cinema in Basilicata.
Fruizione di intrattenimenti culturali e ricreativi – Variazione 2016/2015
Fonte: elaborazioni Federculture su dati ISTAT
Importante il dato dei cittadini che si dedicano alla lettura,che in Basilicata è in crescita del 5%, al contrario di quanto avviene in Puglia, -1,3% e nel resto del Paese, -3,7%.
Sono abbastanza vicini idati sull’astensione culturale, vale a dire la percentuale di cittadini che nell’arco dell’anno non fruisce di alcun intrattenimento culturale, che in Puglia è 26,9% e in Basilicata27,2%.Valori in entrambi i casi più elevati di quello nazionale cheè del 18,6%, ma soprattutto in calo rispetto all’anno precedente quando erano rispettivamente 28,2% e 31,4%.
Il sistema museale
I dati più recenti mostrano chiaramente come negli ultimi tre anni ci sia stato un notevole incremento del pubblico dei musei statali. Dopo un brusco calo tra 2011 e 2012, infatti, il numero dei visitatori dei siti culturali che fanno capo al MiBACT nel 2014 è tornato a salire oltre la soglia dei 40 milioni e nel 2016 gli ingressi hanno raggiunto i 44,5 milioni.L’incremento registrato nel 2016 sull’anno precedente è del 4%.
Ma permangono forti differenze regionali anche sul fronte dei visitatori che per l’86% si concentrano in 5 regioni – Lazio, Campania, Toscana, Piemonte, Lombardia – con i siti del Lazio che ne accolgono quasi 20 milioni, quelli della Campania e Toscana circa 7 milioni, ma in molte altre regioni se ne registrano poche centinaia di migliaia.
Per quanto riguarda la Puglia e Basilicata, probabilmente in funzione della diversa attrattività turistica delle due regioni, si rovescia il rapporto fin qui evidenziato: in Puglia i visitatori dei musei statali sono aumentati del 6,8% mentre in Basilicata diminuiscono dell’8%.
Visitatori dei siti culturali statali – 2016
Visitatori totali Var. 2016/2015
LAZIO 19.653.167 -1,4%
CAMPANIA 8.075.331 14,2%
TOSCANA 6.394.728 -5,2%
PIEMONTE 2.464.023 27,7%
LOMBARDIA 1.791.931 9,2%
FRIULI-VENEZIA GIULIA 1.198.771 -1,3%
VENETO 1.020.464 4,5%
EMILIA ROMAGNA 975.501 -2,3%
PUGLIA 625.492 5,8%
MARCHE 521.786 2,2%
SARDEGNA 478.030 2,8%
CALABRIA 409.957 14,8%
UMBRIA 250.526 3,7%
BASILICATA 235.672 -8,0%
LIGURIA 137.777 10,2%
ABRUZZO 137.164 -14,8%
MOLISE 75.208 -1,1%
Fonte: MiBACT
Turismo e turismo culturale
Gli ultimi dati annuali disponibili (2015) mostrano come il turismo italiano sia in crescita. Nel 2015 aumentano sia gli arrivi, +6%, che le presenze, +4%. Complessivamente l’Italia nell’anno ha accolto oltre 113 milioni di turisti che hanno generato 392 milioni di presenze, in entrambi i casi quasi il 50% rappresentato dagli stranieri.
Cresce anche la spesa turistica in particolare quella degli stranieri che nel 2015 è stata di 35,5 miliardi di euro, il 3,8% in più del 2014. Ma si confermano forti squilibri tra le regioni del Paese: il 64,5% della spesa turistica degli stranieri si concentra in cinque regioni (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana, Campania).
Proprio la Campania è, nel Mezzogiorno, la regione che introita la maggior spesa turistica, 1,8 miliardi, ma è comunque distante dalle altre regioni che guidano la classifica per spesa dei turisti stranieri, come Lazio, Lombardia e Veneto, e incamerano circa tre volte quanto viene speso in Campania.
La spesa dei turisti stranieri nelle regioni italiane – Anno 2015 (milioni di euro)
Fonte: elaborazioni Federculture su dati UIC Banca d’Italia
I dati riguardanti i viaggiatori stranieri e riferiti al periodo gennaio-novembre 2016 confermano a livello nazionale la crescita dell’anno precedente: a livello nazionale aumentano sia gli arrivi, di stranieri, +3%, sia le presenze, +2%.
Ma sia in Puglia che in Basilicata la crescita del turismo è molto più importante di quanto avvenuto a livello nazionale: in Basilicatagli arrivi degli stranieri sono raddoppiati, +94%, e a Matera in particolare sono cresciuti del 143%. Ma anche inPugliai dati sono molto positivi: gli arrivi segnano un +70%, con Lecce che spicca tra tutte le province per un +126% di arrivi di stranieri.
Il turismo culturale, inoltre, si conferma come il segmento nel quale i turisti spendo di più: ogni turista culturale spende in media 131 euro al giorno contro gli 89 del turista balneare. Si avvicina, invece, come livello di spesa il turismo enogastronomico, fascia nella quale la spesa giornaliera media è di 124,7 euro.Complessivamente nel 2015 i turisti culturali hanno speso 12,9 miliardi di euro – il 57,7% della spesa turistica complessiva – in crescita del 2,6% sul 2014.
La spesa dei turisti – Anno 2015
Destinazioni /
segmenti turistici Inc. % sul totale della spesa turistica Spesa media per presenza (euro)
Culturale 57,7 131
Balneare 19,6 89
Montano 6,2 111,7
Lacuale 8,6 84
Enogastronomico 0,7 124,7
Verde/sport/altro 7,1 107,6
Fonte: Banca d’Italia, Ciset
Le risorse
Dopo gli anni dei tagli, la cultura ha riconquistato un posto di primo piano nelle politiche di investimento del Governo. Crescono le risorse per il MiBACT, oltre 2 miliardi nel 2016, con nuovi fondi per la tutela del patrimonio e per i grandi progetti culturali.
Il bilancio del MiBACT (milioni di euro)
Fonte: elaborazioni Federculture su dati MiBACT, Legge di Stabilità 2016
Opposto, invece, il trend della spesa in cultura delle amministrazioni provinciali e comunali (ma i dati più aggiornati sono al 2014). In entrambi i casi si registra un calo nel 2014 rispetto al 2013, rispettivamente del 9,9% per le Province e dell’2,9% per i Comuni. Per quanto riguarda le amministrazioni comunali solo nel Nord-Ovest le risorse destinate alla cultura crescono del 2%, mentre al Centro si registra il calo maggiore (-11%). In ambito provinciale sono il Nord-Est e il Centro a registrare la contrazione più alta (-17%).
Guardando al lungo periodo, la situazione è decisamente più drammatica: in circa un decennio le Province hanno ridotto la spesa per la funzione cultura del 57% (passando dai 275 milioni di euro del 2006 ai 118 del 2014), mentre i Comuni del 26% (dai 2.605 milioni di euro del 2006 ai 1.933 del 2014).
Per quanto riguarda, invece, i soggetti privati– imprese e cittadini – che destinano risorse alla cultura la più grande novità è certamente rappresentata dall’Art bonus, l’agevolazione fiscale che ha reso detraibili al 65% le erogazioni liberali destinate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Dalla sua introduzione nel 2014 sono stati versati 158 milioni da 4.707 mecenati.
C’è però un importante sperequazione nella distribuzione delle donazioni sul territorio. Ben l’83% delle risorse derivanti dall’Art bonus si concentra nel Nord Italia, il 15% è destinato alle regioni del Centro e appena l’1,6% viene indirizzato nel Sud.
La Basilicata in particolare è, insieme a Molise e Valle D’Aosta, tra le regioni che non ha ricevuto alcuna erogazione grazie allo strumento dell’Art Bonus.
Altra importante fonte di risorse per il sistema dei beni e delle attività culturali è quella costituita dalle erogazioni delle fondazioni bancarieche nel 2015(ultimo dato disponibile) sono state pari a 280 milioni di euro, +2,7% sul 2014, in lento ma costante recupero rispetto al crollo iniziato nel 2009. Se si considera, infatti, l’andamento degli ultimi dieci anni il calo delle risorse è stato del 43%.
Le erogazioni liberali delle Fondazioni bancarie (milioni di euro)
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
ARTE, ATTIVITA’ E BENI CULTURALI 487,8 524,2 513,1 408 413 335,4 305,3 269,2 272,8 280,1
Fonte: elaborazioni Federculture su dati ACRI
Un teatro con le sedie rimovibili??? Ma chi lo ha progettato? Dalle foto direi che è orribile! Mah!