Giovedì 13 aprile 2017 alle ore 19 a Matera nella sala Pascoli di Palazzo Lanfranchi, in occasione delle imminenti festività di Pasqua, è in programma l’inaugurazione della mostra “Unoriente” di Gian Paolo Tomasi. La mostra sarà inaugurata dalla Direttrice del Polo Marta Ragozzino.
Elaborazioni fotografiche che coniugano realtà e fantasia producendo nuove visioni metaforiche che ci accompagnano in un nuovo viaggio. Matera diventa grazie a queste opere, che sono sintesi di fotografia e arte figurativa [che ci rimanda alla tradizione orientalista presente anche nella pittura lucana dell’Ottocento], la porta d’Oriente che è stata in passato.
Un luogo aperto e permeabile nel quale trovano spazio e interazione culture diverse, oggi a prima vista drammaticamente lontane che, invece, sono vicine e sorelle e che Gian Paolo Tomasi fa incontrare. Unoriente, un oriente unico, in grado di dare a tutti un futuro.
Abbiamo inteso promuovere questo progetto perché ha dentro, fortissimo, il tema del rovesciamento del senso. Della rottura del paradigma.
La realtà e la finzione che si incontrano nell’immagine, creano una bellezza nuova che produce stupore, spiazzamento, nuova esperienza estetica.
Il progetto di Tomasi è un gioco che può insegnarci qualcosa e farci guardare in maniera più aperta e disponibile la cultura d’Oriente, alla quale ci avviciniamo, nei giorni della Pasqua, grazie a queste immagini, nella speranza di un rinnovato dialogo.
Gian Paolo Tomasi, affascinato dalla bellezza di Matera, delle piazze del centro storico, della facciata di Palazzo Lanfranchi con l’ausilio di un software da lui stesso progettato, ha realizzato fantastiche e fantasiose “manipolazioni” che ci restituiscono la Città dei Sassi Capitale Europea della Cultura 2019 come non l’abbiamo mai vista!
Sono esposte le seguenti 13 opere:
Guardando Craco, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Verso il Conservatorio, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Passando per via Fiorentini, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Li ho visti danzare, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Guardando verso la Cattedrale, accade, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela
San Giovanni Battista l’ho vista bendata, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Salendo dal Sasso Barisano, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Muezzin dal belvedere prima della calata, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela
Vestiti di bianco San Pietro Caveoso, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Il Museo l’ho visto nel deserto, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Ho incontrato l’artigiano del fuoco, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Ho incontrato il mercante d’Oriente, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Omaggio a Escher, Matera, 2017. Stampa a pigmenti puri su tela.
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico Tomasi si specializza in elaborazione fotografica: «Se penso a tutti gli anni passati a ritoccare fotografie sul tavolo luminosi, adesso dovrei essere cieco … e all’Inferno. Ho manipolato per decenni migliaia di immagini provenienti dai quattro angoli del pianeta. Il digitale non esisteva ancora ma la manipolazione si. Purtroppo la parola “manipolazione” negli anni ha assunto un significato negativo, losco, furbescamente. Invece ha un’origine nobile, deriva da quelle mani che sono fondamentali in qualsiasi lavoro si faccia, in qualsiasi settore artigianale e artistico. E’ vero, le mie mani non toccano pennelli o bulino, non sfiorano legni o velluti, non per questo il mio lavoro è un lavoro meno nobile, meno artigianale o, se vogliamo, meno artistico».
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 20.00 [Mercoledì, ore 11.00 – 20.00]. Ingresso libero.