Il consigliere comunale del PD Giovanni Scarola in una nota esprime alcune riflessioni sulla crisi che coinvolge l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco De Ruggieri. Di seguito la nota integrale.
Assistiamo, da un anno e più, al tira e molla tra il Sindaco e parte della sua maggioranza.
Credo sia apparso con chiarezza che, pur in una situazione di stallo, il centrosinistra abbia svolto il suo ruolo di critica e di stimolo, non facendo mancare all’Amministrazione comunale la sollecitazione a ritrovare unità almeno sul tema della Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Dobbiamo registrare, purtroppo, che l’Amministrazione comunale è ad un passo dall’ultimo fatale respiro. L”abitante culturale”, probabilmente sarà commissariato. Si compirà così un destino che era scritto nelle difficoltà che hanno accompagnato sia la vicenda politica ed elettorale sia la formazione di un Governo cittadino che ha denunciato, cammin facendo, contrasti all’interno della maggioranza con la spaccatura provocata dai “Dissidenti”. Commedia che si sarebbe potuta evitare, sempre che non sifosse scientificamente operato, perché si superasse la data di fine febbraio di quest’anno. E’ ciò ha evitato che i cittadini potessero riprendere la parola ed eleggere così, in tempi ravvicinati, una nuova Amministrazione.
Credo che quel che sta accadendo e quel che ancora potrebbe accadere, non ci porrà in una condizione felice, tutt’altro, verso l’Europa! Giacchè la prospettiva è subire che, per quattordici mesi, la città venga amministrata da un Commissario a cui la Legge delega tutti i poteri.
Dopo l’invito al dialogo che il Sindaco ha rivolto al centrosinistra al fine di conseguire possibili intese, si susseguono gli incontri ma ogni giorno si riparte da capo. E’ una situazione che non possiamo limitarci ad osservare, come se non ci riguardasse, nella convinzione che il cerino ce l’abbiano in mano solo gli altri.
Ne scrivo poiché non sono interessato ai giochi di prestigio sulla composizione della nuova Giunta poiché altri sono i maghi delegati a soddisfare gli appetiti delle correnti interne dei vari Gruppi distribuiti in Consiglio comunale, compresi i dissidenti (non sappiamo in che misura organizzati fra avversari o supplenti della disciolta maggioranza). E’ un costume che conosciamo bene poiché quando c’è in ballo la soluzione di una crisi politica non vi è alcuno che non dichiari “disinteresse” per le poltrone, salvo poi ritrovarlo seduto in prima fila.
Per quel che mi riguarda nutro un unico interesse: riportare al centro il ruolo “sostanziale” e non puramente decorativo del Consiglio comunale in questa coda di un’esperienza, quella di Matera 2019, che avrebbe dovuto essere guidata con la stessa forza propulsiva che la città mise all’epoca della venuta di De Gasperi a Matera. In una fase storica nella quale le menti e le energie della città cooperarono per l’unico fine che portò alla realizzazione della Città nuova. Come allora, oggi, in vista del 2019 abbiamo la possibilità, anzi il dovere, di riempire di contenuti e di sviluppo la Città nuova costruita sui Sassi, eccezionale calcarenite che è stata il ventre della Matera antica. E’ giunto perciò il momento che si apra in Consiglio comunale un coraggioso confronto che porti a scelte innovative e all’accelerazione del programma nel quadro di un’agenda costruita e definita alla luce del sole. Diversamente ognuno si assuma la responsabilità del commissariamento.
Dal mio canto, io di certo non mi farò commissariare né utilizzare da alcuno per guerre intestine di futuri posizionamenti.
Il Sindaco venga in Consiglio con una proposta di Governo che tenga conto delle condizioni che si sono determinate, discuta e proponga temi e obiettivi da realizzare nei mesi che rimangono.
Per questo segnalo alcuni fra i temi più rilevanti, meritano una particolare attenzione:
1. Questione Teatro: è chiaro che i tempi e le risorse non ci permettono di veder realizzata una nuova struttura. Si decida definitivamente se è possibile (questione che ritengo di straordinario interesse per la città) acquisire alla proprietà pubblica il Teatro Duni, iscritto nella storia dell’architettura italiana, a patto che non si assecondino pretese speculative e condizionamenti inaccettabili. Si valuti intanto se, nell’attesa, abbia una qualche utilità il Teatro Tenda da situare in un’area adeguata, non esclusa quella situata alle spalle del Teatro Quaroni a La Martella, nelle aree Servizi in gestione al Consorzio per l’Area industriale. Si tratta di operazioni da condurre con procedure rapide e trasparenti condotte da due amministrazioni pubbliche, Comune e Consorzio Asi.
2. Regolamento Urbanistico: si vada immediatamente alla sua adozione e si dia parola ai cittadini per le osservazioni previste per legge;
3. Si discuta immediatamente in Consiglio per individuare un’area , anche di recupero, da destinare all’Edilizia Sociale che contenga la sovvenzionata e l’agevolata. Dal 2010 ad oggi le due amministrazioni Adduce e De Ruggieri hanno delegato al privato l’attuazione dell’edilizia sociale. Oggi il privato, a cui va pur dato atto del coraggio manifestato, sconta le difficoltà dell’accesso al credito bancario. All’orizzonte non vedo disponibilità di alloggi sociali mentre la lista di attesa dell’ultimo bando oltrepassa i confini dell’agro comunale. Si ripropone quindi con urgenza la definizione di un Piano PEEP del quale il Comune abbia laregia e offra garanziasulle urbanizzazioni,che consenta alle giovani coppie la possibilità di acquistare casa a prezzi calmierati. Suggerisco inoltre a quanti hanno sottoscritto un appello al Sindaco affinché assegni aree edificabili all’Ater, di pretendere che il Consiglio comunale pianifichi e approvi prima, come per legge, l’utilizzo delle aree da destinare alla assegnazione.
4. Si trovi soluzione alla “vergogna” dell’area di via Annunziatella partendo dal presupposto che essa è di proprietà comunale e si consegnino le chiavi del Casino Padula ai cittadini che intendano associarsi così da fungere da sentinelle del sito: fino a che non si trovi un soluzione definitiva, fuori dai contrasti vivissimi finora registrati;
5. Si solleciti la Regione Basilicata a convocare l’Agenzia del Demanio,perché si rediga il verbale di consistenza di quelle aree di Piazza della Visitazione estranee al servizio ferroviario e le si trasferisca gratuitamente al patrimonio regionale come prevede il DPCM 16.11.2000, così da consentire la auspicata modernaprogettazione della Piazza della Visitazione come hub strategico al servizio della città;
6. Si sollevi il coperchio dalla Fondazione 2019. Qualcuno ha forse deciso che dopo la nomina ECOC 2019 Matera non doveva alzare la cresta? Il sospetto c’è. La prova? La Fondazione 2019, mantiene infatti un profilo basso, parla a bassa voce per non disturbare. Se Matera intende proporsi come traino per il Sud, si ritorni a fare veromarketing che consegua un ritorno e un accrescimento di presenze.Oggi registriamo,purtroppo e salvo eccezioni, passaggi occasionali nelle reti televisive nazionali e internazionali, che peraltro ciclicamente ci sono sempre state. Si investano perciò le risorse disponibili su serie politiche di coinvolgimento tali che diffondano tutti i messaggi di cui è capace una città che suscita la meraviglia del mondo.
Un esempio: Google AD, con pochi euro sbatte chiunque in ogni pagina internet mentre si naviga, quando meno te l’aspetti: ma il messaggio colpisce e colpirà perché Matera 2019 suscita meraviglia.
Da quale pulpito viene la predica….