Il relax della campagna, unito ai prezzi contenuti e alle tradizioni enogastronomiche del territorio, premiano le strutture ricettive verdi per le feste di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo. Soprattutto se il meteo segnerà sole, la crescita per le aziende agrituristiche potrebbe superare anche il 10% e a trascinare l’incremento sarà soprattutto il ramo ristorazione. Così Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Agricoltori Italiani, annunciando che tra domenica 16 e lunedì 17 aprile saranno tantissimi i pugliesi, laziali, campani che si recheranno a pranzo negli agriturismi lucani o che approfitteranno delle aree attrezzate per pic-nic comprando in azienda vari prodotti tipici, tra conserve, formaggi, salumi e vino. Tante le strutture che registrano il tutto esaurito perchè anche senza sole non si rinuncia al menù della tradizione contadina. La Pasqua in Basilicata come in tutto il Sud contadino rappresenta il saluto alla primavera e ai doni che porterà. La ricorrenza diventa trionfo di verdure novelle e prodotti della pastorizia declinati secondo i mille sapori della terra. Al primo posto le uova, con il giallo del tuorlo metafora del trionfo della vita e il pane, emblema dell’ultima cena ma celebrativo anche del grano, prodigalità dalla terra. Si prospetta una Pasqua e soprattutto una Pasquetta all’insegna del tutto esaurito negli agriturismi, nonostante l’incertezza delle condizioni meteo.
Festività adatte – sottolinea Turismo Verde – a riscoprire e rilanciare le antiche ricette dei territori rurali con prodotti di stagione appena raccolti e subito cucinati, valorizzare il protagonismo delle donne dell’agricoltura depositarie dei saperi contadini, creare un rapporto diretto fra produttore e consumatore anche a tavola, offrire nuove occasioni di reddito alle aziende agricole “rosa” e contribuire alla difesa dell’ambiente accorciando la filiera.
“Per poter innovare – sottolinea Paolo Carbone della Cia – occorre partire dai prodotti della tradizione e dalla consapevolezza che le ormai note qualità, tipicità e valori che li contraddistinguono vanno salvaguardate, conservate e organizzate con adeguate forme di tutela, per combattere le sempre più frequenti contraffazioni del “made in italy” agroalimentare, e farne, dunque, strumento di innovazione e di sviluppo economico per imprese e comunità locali. L’agricoltura è certamente il settore sul quale puntare per garantire occasioni di sviluppo e coesione anche nelle regioni meridionali. In quest’ottica è importante potenziare il legame fra territorio, consuetudini alimentari e tradizioni enogastronomiche: tutto ciò offre identità e sviluppo alle comunità locali. Sono necessarie, quindi, iniziative che promuovono la vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola, le “strade enogastronomiche” collegate ai prodotti tipici ed ai vini di qualità, la valorizzazione turistica attraverso le tipicità agroalimentari, i Musei del cibo e della tradizione contadina, una ristorazione che richiami le ricette e i prodotti locali, anche nelle mense pubbliche, l’ospitalità turistica alberghiera per la valorizzazione delle tradizioni alimentari locali”.