In Italia, ogni anno, sono circa 37 mila le donne che si ammalano di tumore al seno, in Basilicata sono circa mille le donne interessate dalla patologia e ogni anno si registrano quasi cento nuovi casi. Raggiungendo questi numeri, il carcinoma della mammella si guadagna di diritto il primato fra le malattie più aggressive e pericolose per il genere femminile. Sono questi dati che in occasione della Giornata nazionale della salute della donna rafforzano l’impegno di Sanità Futura nell’attività di prevenzione.
E in qualche modo le donne sono quelle che utilizzano di più i servizi sanitari. Secondo i dati Istat infatti il 16,8% contro il 12,7% ha effettuato visite specialistiche (tranne quelle odontoiatriche per le quali si registra un pareggio con l’85,7% in entrambi i sessi), il 7,3% contro 5% di uomini ha eseguito accertamenti specialistici il 10,9% contro il 9,2% ha eseguito analisi del sangue e, pareggio per i ricovero ospedalieri dove entrambi riguardano il 2,9 per cento. La differenza semmai sta nella modalità di ricovero: il 3,3% delle donne ha pagato interamente o con rimborso il ricovero, mentre lo ha fatto solo il 3% degli uomini
Ma le donne curano anche gli aspetti della prevenzione. Secondo il Rapporto Osservasalute 2016 infatti, la quota di donne di 25 anni e oltre che si è sottoposta a mammografia, passa dal 43,7% al 54,5% mentre il 73,6% ha effettuato un pap test, con un netto aumento rispetto al 2005 (+9 punti percentuali). Gli incrementi maggiori si registrano tra le donne ultrasessantacinquenni e interessano anche i segmenti di popolazione meno istruita e le residenti nel Mezzogiorno. La prevenzione femminile aumenta anche tra le straniere, che tuttavia non recuperano il gap rispetto alle donne italiane.
La mammografia digitale in 3D – sottolinea Giuseppe Demarzio, Centro Radiologico Madonna della Bruna, una delle strutture accreditate dal SSN di eccellenza radiologica nel centro-sud – rileva un numero maggiore di tumori al seno invasivi e riduce il numero dei richiami per ulteriori approfondimenti diagnostici spesso inutili. La conferma autorevole viene da un recente studio dell’ University in Pennsylvania (Usa) secondo cui lo screening delle donne con la digital breast tomosynthesis (DBT), in aggiunta alla mammografia digitale (DM), è destinato a superare a breve le precedenti tecnologie diagnostiche. Nel nostro centro – aggiunge – sono esami in continuo incremento ed erogati a donne provenienti un po’ da tutte le regioni ed anche straniere perché non ci limitiamo ad una sola Giornata da dedicare alla salute delle donne. Lo facciamo tutti i giorni.
Il Centro materano – entrato nelle rete degli ambulatori dei GVM Point – è un punto di riferimento in ambito diagnostico per i pazienti di Puglia e Basilicata. Dotato di sofisticate tecnologie diagnostiche in grado di approfondire tutte le patologie che possono interessare le diverse strutture anatomiche del corpo umano, comprese quelle del cuore, si caratterizza per alto livello di precisione, sicurezza ed efficienza organizzativa con la “mission” di porre il paziente al centro dell’attenzione, garantendogli qualità, sicurezza del servizio e rispetto dei suoi diritti oltre che ricercare e progettare interventi finalizzati ad incrementare l’affidabilità e l’efficacia delle prestazioni erogate.
La mammografia tridimensionale, nota anche come tomosintesi digitale del seno, è l’evoluzione dell’attuale mammografia digitale. Il mammografo digitale 2D, grazie a un sistema di pendolazione del tubo tradizionale che emette le radiazioni, consente di acquisire mammografie in 3D.
In pratica, a differenza di una normale mammografia, dove la macchina è fissa, nella tomosintesi si muove intorno al seno, creando con i raggi X un’immagine tridimensionale dei tessuti mammari sovrapposti.
Il centro radiologico inoltre sempre a tutela della salute della donna eroga servizi che includono esami di TAC multistrato, Radiologia digitale, Ecografia multidisciplinare digitale 3D e 4D (Eco Cardio e Color Doppler), Densitometria Ossea Computerizzata QCT e Risonanza Magnetica Aperta (RMN). Quest’ultima dotazione in particolare è soprattutto valida per lo studio di disturbi al cervello e al sistema nervoso, dei tumori e delle patologie muscoloscheletriche.
A differenza di quella tradizionale, la Risonanza magnetica aperta offre maggiori comfort per i pazienti in particolare per quelli claustrofobici o obesi, consentendo di ottenere in tempi ridotti immagini di qualità.