Domenica 30 aprile 2017 alle ore 18 presso il Museo Archeologico Domenico Ridola in via Ridola a Matera la Cooperativa per Servizi Culturali e Turistici “Maecenatis – Arch. Beniamino Contini”, in collaborazione con la Libreria dell’Arco, presentano il romanzo di Francesca Barra, “L’estate più bella della nostra vita”. Conduce la presentazione la giornalista Anna Giammetta. Alla serata sarà presente la scrittrice.
Francesca Barra è giornalista professionista, nata a Policoro, in Basilicata. È sceneggiatrice e autrice. Ha condotto, su Rai Radio1, il programma La bellezza contro le mafie, dal 2009. Nel 2012 ha pubblicato Giovanni Falcone un eroe solo, mentre nel 2011 Il Quarto Comandamento, editi da Rizzoli. Ha scritto il racconto Gli spietati nel libro Non è un paese per donne, edito da Mondadori. Ha collaborato con L’unità e con il settimanale Sette, occupandosi di criminalità organizzata e donne vittime della ‘Ndrangheta. Ha condotto l’edizione 2014 del Concerto del 1° maggio, in diretta su RAI 3, con Edoardo Leo e Dario Vergassola. Ha curato i collegamenti da Matera in occasione del Concerto di Capodanno 2017.
Dopo la presentazione del primo romanzo “Verrà il vento e ti parlerà di me” realizzata anche questa a cura della Coop. Maecenatis il 30 maggio 2015 e il concerto di Capodanno 2017, Francesca Barra ritorna a Matera.
Ecco come la scrittrice racconta quest’ultimo romanzo: “So che non è più una notizia dove io sia nata e cresciuta. Perché chi mi segue o mi legge sa che per me la Basilicata è la pelle che ricopre le mie svariate declinazioni. Ed è anche un mantra, una promessa rivolta al cielo che lasciai da ragazza: io non ti dimentico. Quando ero bambina arrivavo sempre in ritardo a casa. Sentivo la voce di mia madre mescolarsi a quella delle vicine, urlare il mio nome: Franceeeeeee. Era l’ora di “ritirarsi a casa”. Ci richiamavano all’appello per cena mentre noi ci perdevamo nelle trattative al mercatino organizzato da noi bimbi, rigorosamente anni ’80. A seguirci con lo sguardo c’erano sempre le signore sedute sulle seggiolone di vimini, intente a sferruzzare, lavorare con l’uncinetto o a guardare l’orizzonte annuendo alle chiacchiere delle amiche. In realtà erano delle utilissime sentinelle. Dopo tanti anni quelle signore sono ancora lì. Invecchiate, avvolte nello scialle anche in estate. Sono la memoria storica del mio paese, delle nostre tradizioni. E quando mio figlio, questa estate, correndo per non arrivare tardi a cena della nonna, mi ha chiesto: “ma cos’avranno da dirsi, sempre sedute lì, nello stesso punto?”, ho capito che avrei dovuto raccontarvelo. E così è nato il mio romanzo L’estate più bella della nostra vita”.
L’evento sarà l’occasione per raccontarci tutti “L’estate più bella della nostra vita” e riassaporare ricordi.
Apr 20