Vincenzo Folino, deputato Articolo Uno – Movimento Democratici e Progressisti: Tutelare gli interessi ambientali ed economici della Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
Negli ultimi anni sul tema delle estrazioni petrolifere abbiamo assistito ad una politica del governo e del PD molto favorevole agli interessi delle compagnie petrolifere, si pensi da ultimo alle previsioni del decreto ministeriale del 7 dicembre 2016, pubblicato sulla G.U del 3 aprile scorso, che contempla la possibilità di autorizzare variazioni all’originario programma dei lavori delle concessioni esistenti entro le 12 miglia marine e nelle aree marine e costiere protette che per questa via, senza intese con le Regioni potrebbe portare all’apertura di nuovi pozzi. In un recente question-time proposto dal gruppo Articolo 1 – MDP (Speranza – Folino) il Ministro per lo sviluppo economico ha cercato, senza riuscirci, di fugare i dubbi e gli interrogativi da noi sollevati, per questa ragione abbiamo sottoscritto insieme ad altri gruppi parlamentari una apposita mozione per fare chiarezza con una pronuncia del Parlamento.
Si consideri inoltre che il decreto legge recante “Misure urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi in favore delle zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 11 aprile e di imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, conterrebbe una norma di interpretazione autentica finalizzata alla detassazione, con effetto retroattivo, degli effetti ICI, IMU e TASI delle piattaforme di estrazione di idrocarburi ubicate nel mare territoriale; con una lettera firmata da tutti i deputati del Gruppo MDP in data odierna abbiamo chiesto al Presidente Gentiloni di cassare questa norma prima della pubblicazione sulla G.U. per non fare un ulteriore regalo alle compagnie e produrre un danno finanziario agli Enti Locali.
Sono solo gli ultimi atti di una strategia in favore delle fonti fossili e contro le Regioni e le comunità locali sostanziata con atti legislativi come lo Sblocca Italia, ma anche con le prese di posizioni politiche e mediatiche di Renzi sui “comitatini”, l’invito a non votare al Referendum del 17 aprile 2016 (richiesto da molte Regioni), il “ciaone” offensivo rivolto a oltre 15 milioni di elettori con l’85% di NO, le ripetute e non veritiere dichiarazioni contro la Magistratura lucana per le inchieste sulle estrazioni petrolifere e sul COVA.
In questi anni il Governo Regionale della Basilicata e il suo Presidente hanno assunto posizioni e comportamenti contraddittori e altalenanti, a cominciare dalle metafore calcistiche (il famoso 4 a 0), alla mancata impugnativa del 4 dicembre 2014 con 10 mila lucani davanti alla Regione, a cui poi è seguita da parte di tutto il Consiglio Regionale la promozione con ruolo di capofila del Referendum “anti trivelle”, per finire alle dichiarazioni contro i sindaci dell’area.
Altrettanto contraddittori sono stati i comportamenti dell’ ENI fino alle ultime dichiarazioni un po’ confuse del suo A. D. De Scalzi su possibili investimenti in Val D’Agri, coadiuvato in ciò da esponenti locali di Confindustria, che ancor di più accentuano la inaccettabile divaricazione tra lavoro, salute e sicurezza.
Lo stesso Governo nazionale ha spesso sottovalutato i segnali di pericolo e di non sufficiente sicurezza, in particolare del COVA (fiammate, perdite) e cosa grave non si è nemmeno degnato di rispondere ad innumerevoli interrogazioni sulle estrazioni in Basilicata da me presentate, oltre che da altri deputati lucani.
Con la misura ormai colma e gli idrocarburi in viaggio verso l’invaso del Pertusillo, l’ENI decide di sospendere le attività del COVA senza contrapporsi alla posizione assunta dalla Giunta Regionale della Basilicata in collaborazione con la Provincia di Potenza e i Comuni di Viggiano e Grumento Nova. La posizione ferma e determinata della Regione, condivisa dalle sopracitate Istituzioni è certamente positiva ed importante, sia perché è ancorata a fatti specifici e motivazioni tecniche, sia perché richiama in causa il governo nazionale e in particolare il Ministro dell’Ambiente.
Il Gruppo parlamentare MDP vigilerà sulla evoluzione della questione e dopo la riunione del tavolo tecnico annunciata al Ministero dell’ambiente, inviterà il Ministro Galletti a riferire in Commissione e in Aula sugli esiti e sulle soluzioni per salvaguardare l’ambiente e la salute e per garantire la sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni.
Ci auguriamo che la collaborazione tra le istituzioni prosegua, che le posizioni non vengano influenzate da mere ragioni di contingenza politica e siano approfondite attraverso un confronto pubblico serio e rigoroso per ridefinire una visione organica della vicenda petrolifera, atta a tutelare gli interessi ambientali ed economici della Basilicata.
Vincenzo Folino, deputato Articolo Uno – Movimento Democratici e Progressisti