“Promuovere il ruolo attivo dell’educazione civica e morale nel rafforzamento della cultura della legalità. Un compito importante che non possiamo delegare solo alla scuola o alla famiglia. Educare alla legalità vuol dire educarci alla responsabilità e per raggiungere tale fondamentale obiettivo è necessario il contributo di tutti, una sorta di patto di corresponsabiltà tra docenti, genitori, istituzioni e addetti ai lavori, come quello messo in piedi per sabato 29 aprile a Tito”.
E’ quanto affermato dal consigliere regionale del gruppo misto, Aurelio Pace, durante la conferenza stampa di presentazione de “La giornata della legalità, cultura per il futuro”, che si terrà alle ore 9.30, presso la sala Don Domenico Scavone. Una manifestazione organizzata dalla segreteria regionale del S.A.P.Pe. (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), in collaborazione con l’associazione “Volontari scuola Tito”, il Parlamento della legalità internazionale e la città di Tito e che vedrà la partecipazione di Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della legalità internazionale, Federica Chiavaroli, sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia, Giuseppe Masciari, ex imprenditore, testimone di giustizia e socio fondatore dell’associazione “Legalità organizzata”, del consigliere Aurelio Pace e del segretario regionale del S.A.P.Pe., Saverio Brienza.
I lavori saranno aperti dal sindaco di Tito, Graziano Scavone e dalla presidente del consiglio di Istituto comprensivo di Tito, Loredana Bruno.
“L’evento di sabato prossimo – ha dichiarato Pace – può sicuramente essere presentato come un positivo momento di incontro e confronto su una tematica di grande attualità. Una iniziativa voluta per trasmettere ai tanti giovani presenti che la legalità è un valore, è scelta di un comportamento civico. La legalità, come sempre affermavano Falcone e Borsellino, è conoscenza delle regole, è distinzione tra il bene e il male. La Giornata della legalità – ha ancora detto Pace – si connota di particolare valenza in quanto espressione di uno sforzo comune, scuola, istituzioni e associazioni, tutti insieme per trasmettere un messaggio univoco: è necessario praticare la parola legalità per creare una comunità più sana. Un compito impegnativo ma da portare avanti con passione civile perché, come diceva Rosario Livatino, “Non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili”.
La presidente del Consiglio di Istituto comprensivo di Tito, Loredana Bruno, e la presidente dell’associazione “Volontari scuola Tito”, Silvia Briscese, dopo aver espresso parole di ringraziamento alle Istituzioni per aver voluto l’evento e per la preziosa sinergia messa in atto, hanno parlato delle attività realizzate e tra queste la lettura di libri sul tema
della legalità, l’apertura di uno sportello per i problemi legati al bullismo, con la presenza di una psicologa e un corso di graffiti destinato ai ragazzi più grandi intitolato “Ai graffi preferisco i graffiti” per contrastare il bullismo e per fornire loro un momento di socializzazione.
L’assessore all’istruzione e alla cultura del Comune di Tito, Fabio Laurino, ha preso la parola per sottolineare che per un tema così delicato e importante è necessario il contributo di tutti. “L’educazione alla legalità deve iniziare in famiglia per poi rafforzarsi a scuola. Ai futuri cittadini del domani occorre trasmettere il sano valore della legalità.
A loro occorre fornire gli strumenti critici per leggere la realtà e individuare modelli e comportamenti non sani.
Laurino ha fatto riferimento alla dispersione scolastica e alla necessità di contrastarla per fronteggiare quei fenomeni di microcriminalità che si registrano sul territorio”.
“La legalità passa attraverso la cultura – ha affermato il segretario regionale del S.A.P.Pe,, Saverio Brienza – un esercizio continuo e quotidiano che deve vedere protagonisti scuola, famiglie, istituzioni e mondo dell’associazionismo. Modellare un futuro più sereno per i nostri giovani è un dovere di noi adulti e l’evento di sabato prossimo va in questa direzione. Abbiamo invitato personalità che hanno fatto della legalità uno stile di vita. Con loro trasmetteremo ai giovani un messaggio di grande coraggio, come quello che vive Giuseppe Masciari, ex imprenditore e testimone di giustizia che non si è piegato di fronte alla criminalità organizzata e per questo ha dovuto rinunciare alla propria vita e alla propria libertà”.