Gli “invasori” – un gruppo di moderni e pacifici visitatori calabresi – ha messo piede nel centro storico di Brienza, catturandone con lo sguardo e con gli obiettivi di fotocamere e dispositivi mobili gli angoli più affascinanti, le bellezze nascoste, i segni di un passato che dialoga sottovoce con la contemporaneità.In compagnia della padrona di casa Rocchina Adobbato, founder della dimora storica La Voce del Fiume, e di guide del luogo, sono stati in giro alla scoperta del borgo antico fino ad arrivare all’imponente Castello Caracciolo. Tra le mete dell’Invasione anche la parte diroccata del borgo, compresa la casa del giurista Mario Pagano, e una tappa extra-urbana fino alla Chiesa della Madonna degli Angeli. Alla fine del tour, presso la dimora storica La Voce del Fiume, tutti i partecipanti hanno degustato una selezione di prodotti tipici lucani grazie al supporto del Salumificio Genuino Burgentino di Domenico Lopardo e la Cantina De Biase, un’azienda vinicola di Roccanova nota per il Grottino. “Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi» secondo l’idea di Proust. E’ questo lo spirito delle Invasioni Digitali per aprire gli occhi e stupirsi davanti alle meraviglie che circondano proprio come se si vedessero per la prima volta. La “filosofia” di Startup Calabria è racchiusa in un “manifesto” che si sintetizza nella convinzione che il coinvolgimento delle persone non si misura solo con il digitale: crediamo che una strategia efficace risieda nell’integrazione tra online e offline. Solo così è possibile ottenere la migliore esperienza possibile, sia per chi visita che per chi gestisce, cura, sostiene, finanzia un progetto o un oggetto culturale.che l’applicazione al settore dei beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e della multimedialità, sia da considerare una occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore, in grado di consentire una comunicazione attiva con il proprio pubblico, e una fruizione del patrimonio culturale priva di confini geografici e proiettata verso un futuro nel quale la condivisione e il modello dell’open access saranno sempre maggiori.Crediamo – è il messaggio inviato da Brienza – in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti ed innovative.Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura attraverso la condivisione di dati e immagini.Crediamo che il riuso dei dati e delle immagini dell’arte attraverso le piattaforme che mettono in connessione fra loro visitatori, esperti, studiosi, appassionati, possa attivare la produzione di contenuti personali UGC (User Generated Content), a beneficio di processi co-creativi di valore culturale ed economico per tutti. Un evento reso possibile grazie all’impegno di chi come Rocchina Adobbato ci mette tutta la passione per promuovere la “sacra” ospitalità e un modello di turismo emozionale.Rocchina è follemente innamorata della sua terra d’origine e crede nell’importanza di valorizzare i borghi poco noti attraverso delle iniziative come Invasioni Digitali, eventi in grado di coinvolgere a 360 gradi l’intera comunità.
Apr 30