Vincenzo Viti commenta i risultati in Basilicata delle primarie del PD, che hanno sancito il successo di Matteo Renzi sugli avversari Andrea Orlando e Michele Emiliano. Di seguito la nota integrale.
Il voto che ha premiato Renzi anche in Basilicata si carica di molti concorrenti significati.
Il primo: è un voto critico ,di sfida e di speranza (esse minuscola). Gli si chiede più generosità verso il Mezzogiorno: nella prospettiva di assumerlo dentro un orizzonte coerente nel quale Sud e Italia si incontrino sul terreno di un processo di unificazione civile e di equità sociale e territoriale. Naturalmente a patto che il Sud faccia il suo inderogabile dovere :non chieda solo ma si rinnovi e si proponga non come ceto ma come classe dirigente capace di interpretare un ruolo nazionale e di costruire una nuova statualita’ . Più Sud nell’Italia e non piu’ residui di microstatualita’ conflittuali.
Il senso del voto ad Emiliano,piu’ forte dei consensi attribuiti a Orlando,riflette più caratteri concorrenti. Innanzitutto rappresenta la traduzione in linguaggio corrente dei posizionamenti tattici della sinistra interna ed esterna al Pd. Così come il voto a Renzi si carica della conglomerazione interna al mondo governante della Regione. Per queste ragioni l’intero telaio del consenso andrebbe letto in filigrana poiché raccoglie molte dichiarazioni di intenti a fini domestici.
Tutto ciò nulla toglie al carattere veritativo del voto che si è rivolto ad Emiliano : nel segno di un sudismo barricadiero e rivendicativo,di un ecologismo e territorialismo portati al conflitto e mirati alla domanda di identificazione, insomma un preciso messaggio di protagonismo più affidato alla immaginazione che al costrutto. Si tratta ora di interpretarlo e assumerlo,fra gli altri, dentro un progetto che porti il Pd a superare le sue drammatiche impotenze : con un’area renziana frantumata che si raccoglie intorno ad un nucleo forte che si raccoglie intorno a Pittella e un sistema carsico organizzato intorno a varie e cospiranti ragioni sociali che devono trovare nel brevissimo termine un linguaggio e prospettive sostenibili.
La “domanda di partito” si fa sempre più forte livello regionale così come nelle due provincie. Con particolare urgenza a Matera e Potenza, luoghi di evidenti sofferenze.
Aggiungo che il ruolo degli ‘orlandiani’ non potrebbe a questo punto essere letto in una dimensione localistica, poiché la riflessione di Orlando,pur,se attestata su corde tradizionali e sentimentali,va oltre i recinti delle leadeship personali ed ha l’ambizione di rappresentare non un gruppo ma una opinione per l’intero partito. Va quindi considerata per la sua anbizione più che per il dato numerico che la sostiene.
Mi auguro chr il dibattito sappia sottrarsi alle furbizie scolastiche e uscire dalle repliche, schermate e prudenti che abbiamo finora registrato. Vedremo.
Nella foto www.SassiLive.it Vincenzo Viti