Roberto Colucci, rappresentante della Rete degli Studenti Medi di Matera ha inviato alla nostra redazione un comunicato per contestare i tagli alla scuola pubblica imposti dalla Riforma Gelmini.
In passato la scuola pubblica italiana ha subìto notevoli cambiamenti, i quali si sono spesso rivelati fallimentari. E´ tuttavia negli ultimi anni, quelli caratterizzati dalla presenza del Ministro Mariastella Gelmini, che si è raggiunto l´apice della goliardia in materia di “riforme scolastiche”. A fronte di una crisi economica globale, infatti, a livello nazionale si è scelto di “tagliare” fondi destinati all´istruzione, all´università ed alla ricerca. I risultati, ovviamente, sono immaginabili: carenza di personale, edifici fatiscenti, aule straripanti di ragazzi, studenti costretti ad autofinanziarsi persino per effettuare poche fotocopie… Tutto questo è diventato parte integrante della scuola e dell´istruzione pubblica.
Ma i giovani di oggi, grazie ai passati anni di dure lotte che hanno portato gli stessi ad una visione più coscienziosa del proprio ruolo all´interno della società, non sono rimasti a guardare. Occupazioni, manifestazioni, cortei. Le poche “armi” a disposizione degli studenti sono state adoperate in gran numero, ove possibile.
E questo è ciò che ferisce nell´orgoglio gli studenti, i materani nello specifico. Ci tolgono tutto, sembra quasi che vogliano toglierci persino la scuola stessa. Talvolta sembra di tornare al passato più buio; alla tetra epoca del regime. E´ quanto accade per i ragazzi dell´I.I.S. “G.B. Pentasuglia” dove alcuni particolari articoli del regolamento d´Istituto mirano a punire i ragazzi che prendono parte a scioperi e/o manifestazioni. Ad esempio, ogni assenza di massa (ovvero assenze di più del 50% di ciascuna classe) deve essere giustificata in modo particolare. Ogni ragazzo assente, infatti, sarà accompagnato dal genitore entro 5 giorni dall´assenza, pena l´esclusione dalle lezioni. Ogni giorno di assenza di massa, inoltre, verrà detratto dai pernottamenti del viaggio d´istruzione (ove previsto). Checchè ne dicano ormai da tempo il Dirigente ed i vari collaboratori e vicari, si tratta di norme che puntano ad annullare ogni diritto di espressione; non degli studenti, ma di cittadini a tutti gli effetti, perché ognuno di noi è prima di tutto cittadino italiano.
A livello nazionale non esiste alcuna normativa simile, le “assenze di massa” non sono regolamentate affatto e il diritto di pensiero e manifestazione è sancito e difeso da qualsivoglia documento ufficiale.
“Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”. Questo è quanto si dice nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, Articolo 19.
La libertà di espressione è sancita anche dall’art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall’Italia con la legge del 4 agosto 1955, n. 848:
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
Inoltre l´Art. 21 della Costituzione Italiana, ci ricorda che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Infine, è addirittura l´Articolo 4, Comma 4 dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse delle scuole superiori, promulgato con il decreto del Presidente della Repubblica 249 del 24 giugno 1998 e modificato successivamente con il DPR del 21 Novembre 2007, n. 235 a ribadire che:
“In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità”.
Tante leggi in nostro favore, in favore dei diritti di noi studenti. Eppure tutte queste leggi sono rese carta straccia da un semplice regolamento interno ad un singolo istituto. Come se ognuno di noi decidesse di fare leggi anticostituzionali e contemporaneamente avesse il potere di farle rispettare oltre che quello di punire i trasgressori. Qualcuno dice dell´I.I.S. “che è un istituto dove vige un totalitarismo spaventoso”. Ma noi studenti dell´I.I.S. siamo stanchi di tutto ciò. Noi ragazzi viviamo a scuola 6 ore al giorno. Pensiamo che un po´ di democrazia ci debba essere concessa, poiché siamo noi a vivere e far vivere l´ambiente scolastico. Abbiamo bisogno di essere educati al dialogo, alla coerenza, alla libertà non lesiva di quella altrui. Alla democrazia, quella vera, quella che manca tanto al giorno d´oggi. Invece non abbiamo alcun bisogno di alcun autocrate che c´imponga tali princìpi dall´alto. Insegnateci a vivere e permetteteci di lottare per i nostri diritti con cognizione di causa. Lasciateci informare i nostri coetanei e ricordate signori. Ogni conquista che otterremo oggi, sarà la base del domani, un domani che sarà anche dei vostri figli e dei vostri nipoti.
Roberto Colucci, Rete degli Studenti Medi Matera
Hai fatto benissimo a denunciare questi abusi di potere.. Qualcosa del genere è accaduta anche nel liceo classico.. Anche noi abbiamo reagito invitando gentilmente i professori e il preside a leggere il regolamento d’istituto e/o gli articoli della costituzione.. Abbiamo ottenuto di poter scioperare senza alcuna ritorsione.. Il problema è che molti professori non essendo a rischio licenziamento, date le loro posizioni elevate in graduatoria, non condividono n’è appoggiano le manifestazioni e addirittura fanno leva sugli studenti più piccoli e meno informati, minacciandoli e non permettendo loro di aprire gli occhi riguardo quello che poi sarà il loro futuro. Ti sono vicina e ti ammiro per il coraggio che hai dimostrato denunciando tutto ció .
Grazie mille Federica.
Il giorno seguente la pubblicazione di questo articolo sono stato convocato in presidenza e minacciato di denuncia per diffamazione, oltre che offeso. Ma non lascerò vincere questa causa, spero che gli studenti di tutte le scuole di Matera s’indignino di fronte a simili episodi. Grazie ancora :).