Un centinaio di “invasori” arrivati in gran parte dalla Calabria ma anche da Puglia, Campania, Lazio, Toscana ha messo piede nel centro storico di Brienza, catturandone con lo sguardo e con gli obiettivi di fotocamere e dispositivi mobili gli angoli più affascinanti, le bellezze nascoste, i segni di un passato che dialoga sottovoce con la contemporaneità. In compagnia della padrona di casa Rocchina Adobbato, founder della dimora storica La Voce del Fiume, e di guide del luogo, sono stati in giro alla scoperta del borgo antico fino ad arrivare all’imponente Castello Caracciolo. Tra le mete dell’Invasione anche la parte diroccata del borgo, compresa la casa del giurista Mario Pagano, e una tappa extra-urbana fino alla Chiesa della Madonna degli Angeli. Alla fine del tour, presso la dimora storica La Voce del Fiume, tutti i partecipanti hanno degustato una selezione di prodotti tipici lucani grazie al supporto del Salumificio Genuino Burgentino di Domenico Lopardo e la Cantina De Biase, un’azienda vinicola di Roccanova nota per il Grottino. La “filosofia” di Startup Calabria è racchiusa in un “manifesto” che si sintetizza nella convinzione che il coinvolgimento delle persone non si misura solo con il digitale: crediamo che una strategia efficace risieda nell’integrazione tra online e offline. Solo così è possibile ottenere la migliore esperienza possibile, sia per chi visita che per chi gestisce, cura, sostiene, finanzia un progetto o un oggetto culturale. che l’applicazione al settore dei beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e della multimedialità, sia da considerare una occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore, in grado di consentire una comunicazione attiva con il proprio pubblico, e una fruizione del patrimonio culturale priva di confini geografici e proiettata verso un futuro nel quale la condivisione e il modello dell’open access saranno sempre maggiori. Crediamo – è il messaggio inviato da Brienza – in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti ed innovative. Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura attraverso la condivisione di dati e immagini. Un evento reso possibile grazie all’impegno di chi come Rocchina Adobbato ci mette tutta la passione per promuovere la “sacra” ospitalità e un modello di turismo emozionale. Rocchina – sottolinea il Centro Studi Turistici Thalia che le ha conferito la prima nomination del Premio Thalia 2017 – si è elevata a “eroina moderna” dell’offerta turistica Lucana. Con #invadibrienzainizia una pagina nuova per il turismo in Basilicata. Gli operatori turistici e i soggetti pubblici hanno un interlocutore privilegiato di sicuro successo. Noi italiani – è la filosofia del gruppo di invasori (portavoce Libero Liberato) – più che borghesi siamo borghigiani e quest’evento lo ha ulteriormente confermato. All’ombra dei campanili italiani si producono le cose migliori che piacciono al mondo intero e noi non sappiamo rinunciarci. Quest’evento ha soddisfatto tutti noi facendo suonare tutte le corde sensoriali. Un evento che dimostra che la Basilicata è la nuova meta turistica con 100 attrazioni che si aggiungono a Matera 2019. Invasioni digitali ha confermato l’appeal del borgo di Brienza e il Ponte alla Luna (ad appena 5 minuti) letteralmente preso d’assalto. E a testimoniare il successo il gruppo ha programmato di ritornare a Brienza con un soggiorno durante il weekend lungo del 2 giugno optando per una dei tanti pacchetti proposti da La Voce del Fiume.La capacità della founder della Dimora Storica La Voce del Fiume di creare rete e fare sistema – sottolineano gli “invasori” – è la leva su cui i soggetti pubblici e privati possono auspicare di costruire l’offerta turistica integrata, capace di creare attrattività e occupazione.