Carmine Vaccaro, Segretario Regionale Uil e Giancarlo Vainieri, Presidente Centro Studi Sociali e del lavoro in una nota commenta i dati forniti dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Di seguito la nota integrale.
I dati più recenti forniti dall’Osservatorio sul precariato Inps valevoli per il mese di Gennaio 2017 denotano il persistere di una fragilità del mercato e delle tante sfaccettature del lavoro regionale. Toni ‘alti e bassi’che sfuggono ad una interpretazione univoca.
Nel mese di inizio d’anno si coglie una riduzione della dinamica occupazionale che sotto la lente dei dati Istat invece appare più favorevole.
Un ‘chiaroscuro’ segnalato,nel recente Rapporto ‘Basilicata verso il 2017’. E’ come se si fosse sedimentato un mercato del lavoro che, dietro al paravento dell’aumento generico dell’occupazione totale, si sta destrutturando, precarizzando.
Nel 2016 continua a crescere l’occupazione,ma a tassi inferiori a quelli del 2015, grazie soprat¬tutto all’apporto dei servizi e delle costruzioni (ed in misura minore grazie ad agricoltura e manifatturiero). Cresce l’ occupazione indipendente che nasconde, non di rado, forme improprie e precarie di ricorso a partite IVA.
Permane una disoccupazione giovanile ancora su livelli critici del 35%(28% dato italiano).
L’ occupazione femminile nonostante una evidente propensione autoimpren-ditoriale stenta ad intraprendere un percorso di decisi¬vo riassorbimento del gap di genere.La platea dei titolari di strumenti di sostegno economico o di ammortizzatori sociali è ormai un artificiale polmone di fenomeni disoccupazionali valutabili nell’ordine di 2000 unita.
Quello lucano non è un mercato del lavoro strutturato.Si animaper congiuntura di fattori favorevoli, esterni ed irripetibili nel breve periodo (nuovi investimenti FCA, annata agraria favorevole, reindirizzamento dei flussi turistici mediterranei dovuto alle tensioni geopolitiche).
Mentre è poco percepibile e di scarso effetto l’impatto delle politiche pubbliche,specie di quelle industriali, sullo sviluppo locale e sull’occupazione indotta. Come ha dimostrato lo studio Unioncamere 2014 curato dal compianto Franco Bitetto .
Veniamo ai dati del Gennaio 2017. Il totale delle assunzioni attivate (4638, di cui 3660 contratti a termine) nel primo mese di quest’anno in Basilicata si riduce del 2%rispetto al gennaio 2016.
Un rallentamento dei flussi assunzionali, mentre tutte le altre economie regionali registrano un aumento, eccetto il dato più negativo della Sicilia(-5,1).
E’ come se mancasse l’aggancio di unapercepibile ripresa su scala nazionale,sostanziata nel+ 7,3% dei nuovi rapporti di lavoro ad inizio d’anno (gennaio 2017/2016).
Entrando nei numeri si intravede, in controluce, una contrazione diffusa delle assunzioni a tempo indeterminato del -9%,dato Italia.
In Basilicata questa riduzione è minore (-2,5%) rispetto anche al dato meridionale (-9,2%). Fenomeno spiegabile sia per la cessazione dell’effetto incentivi e sia per la modesta movimentazione di contratti a tempo indeterminato nella regione: appena 844 nuovi contratti stipulati, pari allo 0,8% nazionale e il 3,6% del Sud.
D’altro canto, cresconoin Basilicata rapidamente le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine (314)+28,7% sul corrispondente mese di Gennaio 2016.
In un mercato del lavoro avaro di occupazione aggiuntiva la trasformazione di contratti a termine in quelli ‘a tutele crescenti’ è favorita dalla flessibilità introdotta dal JobsAct.Come pure da motivi di semplificazione gestionale (si cancellano gli adempimenti collegati al rinnovo dei contratti a termine scaduti).
Anche il fronte delle ‘cessazioni’ conferma in Basilicata le problematicità e le ‘increspature’del Gennaio 2017. Il totale delle cessazioni cresce molto più rapidamente rispetto al dato nazionale (+4,8%, a fronte del+ 2,7% italiano).Un inaridimento del mercato del lavoro regionale, e delle opportunità future di inserimento lavorativo nella regione.
Il saldo fra assunzioni e cessazioni nel mese di Gennaio 2017 continua ad essere favorevole (+1476 unità).Ma questo differenziale decresce nel tempo (saldo Gennaio 2015 +2004, saldo Gennaio 2016 +1716).
Il bilancio assunzioni/cessazioni permane positivo precipuamente per effetto di un saldo positivo registrato nei contratti a termine pari a 1696 unità, mentre quelli a tempo indeterminato accusano un saldo negativo.
Sul fronte lavoro accessorio è evidente la riduzione rapida nel Gennaio 2017 del numero di voucher (-10,5%) in consonanza alle misure di ridimensionamento di tale strumento. Questa forte riduzione, anomala rispetto alla tendenza nazionale, va letta, anch’essa, alla luce di un più complessivo ‘raffreddamento’ del mercato del lavoro regionale ad inizio 2017.
Dunque precarietà, incertezza con¬trattuale, bonus decontributivi non strutturali, i fenomeni assunzionali in un continuo andirivieni tra ‘picchi’ e contrazioni sembrano sottolineare la relativa fragilità della struttura economica lucana.
Una doppia chiave di lettura, negatività e spiragli di miglioramento del carattere funzionale e occupazionale (nel turismo come nella gran¬de e media industria manifatturiera).Che induce a riconoscere la determinante del cambiamento strutturale auspicato per il futuro: la ripresa delle connessioni interne al sistema sociale, letto nel suo complesso, della Basilicata.
Una commistione di vocazionalita’ e di beni comuni da valorizzare, insieme ad un intelligere le cose della modernità e dell’innovazione,da relazionare ai bisogni ed ai progetti di vita e di sviluppo dei soggetti locali .
Il crinale è quello del presidio,del governo ‘sociale’ e della accelerazione degli investimenti pubblici, ad intreccio con le istanze e le soggettività locali ‘in movimento’.Chi tiene e come la mappa e l’agenda degli interventi, dei lavori, pur ingenti connessi al patto per la Basilicata ed ai Programmi operativi? E come si possono meglio modellare e finalizzare alla occupazione,territorio per territorio.A partire dalle tracce e dalle buone pratiche dei Comuni.E come si possano sperimentare con rapidità e con originalità le politiche attive che ancora sono un quaderno da compitare, come traccia di lavoro comune tra istituzioni e mondi vitali in Basilicata.
Carmine Vaccaro, Segretario Regionale Uil e Giancarlo Vainieri, Presidente Centro Studi Sociali e del lavoro