Antonio Materdomini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle in una nota contesta la richiesta presentata dall’onorevole Vincenzo Viti al Sindaco di Matera Raffaello de Ruggieri per intitolare il belvedere sul Sasso Barisano, nei pressi dello slargo di Sant’Agostino, a Emilio Colombo.
Di seguito la nota integrale.
Materdomini (M5s): “Matera capitale europea della cultura senza Emilio Colombo”.
Apprendiamo che Vincenzo Viti avrebbe chiesto al Sindaco de Ruggieri di intitolare il belvedere sul Sasso Barisano, nei pressi dello slargo di Sant’Agostino, a Emilio Colombo, esponente di spicco della Democrazia Cristiana lucana, nato a Potenza e morto a Roma.
Ebbene riteniamo questa proposta assolutamente indegna. E non ci meravigliamo che la proposta arrivi da uno dei numerosi politici coinvolti nell’inchiesta rimborsopoli dai cui documenti sarebbe emerso che riusciva a spendere 25 mila euro in un anno per pranzi e cene.
Emilio Colombo ha ricoperto cariche politiche di alto livello nel periodo in cui la politica assistenzialistica e clientelare, che non ha portato alcun beneficio in termini di crescita sociale ed economica della Basilicata, ha radicato quel sistema politico regionale antimeritocratico, fatto di favoritismi e nepotismi; sistema che da anni il Movimento 5 Stelle denuncia e cerca con difficoltà di sradicare.
Ogni componente di questa maggioranza allargata, dentro e fuori dal consiglio, ha le sue pretese ed i propri tornaconti, quella dell’ex parlamentare può apparentemente sembrare la più futile ma in realtà ha la sua gravità; non possiamo permettere che venga compromessa e svenduta l’identità storica della nostra città espressa anche dalla toponomastica, con personaggi che con lo sviluppo effettivo di Matera non hanno avuto nulla a che fare e che incarnano l’emblema di tutto ciò contro cui combattiamo ogni giorno.
Matera, Capitale Europea della Cultura, non può assolutamente macchiare la sua immagine intitolando una piazza, e nemmeno un belvedere, ad un personaggio che seppur abbia ricoperto cariche istituzionali di alto livello non ha saputo far altro che pensare al proprio consenso elettorale e a quello di chi lo ha spalleggiato.
Se davvero si vuole intitolare una via o una piazza materana, si pensi ad uno dei tanti illustri materani, anche meno noti, che hanno dato tanto alla città e soprattutto si coinvolga anche la cittadinanza in questa scelta.
Il materano Franco Lasala, che si definice un democristiano vita natural durante, ha inviato una nota per contestare le dichiarazioni di Materdomini rispetto alla proposta di Viti di intitolare una piazzetta dei Sassi all’onorevole Emilio Colombo. Di seguito la nota integrale.
Caro Materdomini,
Sono sbalzato dalla sedia leggendo le sue dichiarazioni su Emilio Colombo. Non ci conosciamo personalmente (una volta o due ci siamo sentiti telefonicamente per questioni condominiali). “Lei parla di macchia indelebile? Legga i commenti e si documenta (dal grande Indro Montanelli agli articoli della stampa estera. Lei non lo considera “Statista” è perché non si è mai documentato. Lei parla che non ha portato nessun beneficio alla Regione Basilicata? Ah Materdomini… dalla venuta d’Alcide De Gasperi negli anni 50 e poi le leggi straordinarie del risanamento del “Sassi” e parlando dei Sassi fino all’ultima Legge 771/86, voluta dall’On.le Viti e da Colombo! I famosi 100 miliardi delle vecchie lire (sono stati una manna x la Città), e grazie ai 100 miliardi i “Sassi” hanno cambiato volto e dopo qualche anno l’Unesco ha riconosciuto il gran valore storico e architettonico. Se non ci fosse stata quella “manna del 1986”, oggi sarebbero stati di un degrado assoluto, né l’Unesco e né la Comunità Europea se ne sarebbero “accorti”. Diamo a Cesare quel che è di Cesare (la legge 771/86 fu stilata dall’On.le Viti e fortemente sostenuta) e non sostituiamoci ai “Giudici”. Le sentenze le emettono solo e soltanto i Tribunali.
Entro nel merito delle sue dichiarazioni: che Colombo con lo sviluppo effettivo non ha… In realtà a Colombo si deve lo sviluppo industriale della Val Basento con Anic, Pozzi, Penelope, dell’area industrial Jesce, la Ferrosud. L’Anic fu chiusa negli anni 90 (livello d’assenteismo alto: dichiarazioni del già direttore generale Sen.Cardinale), la Ferrosud (già gruppo Breda), fiore all’occhiello dell’industria meccanica (ricordo negli anni 80 l’invenzione del carrello bi-modale), che dava “fastidio” all’industria automobilistica (i camion a chi l’avrebbero venduti la Fiat?). Colombo ha voluto la strada Statale 407 Basentana, la Riforma Agraria negli anni ’50.
Ai primi anni 90 l’avv. Giovanni Agnelli “cedette alle pressioni del suo amico Sen. Colombo” affinché la Fiat realizzasse lo stabilimento a Melfi, oggi 7.000 dipendenti + l’indotto! Se è poca roba….
A memoria altra grande opera: Il Siderurgico di Taranto, voluto da Colombo (già ministro dell’industria).
Materdomini, ma per favore…
Nella foto lo slargo di Sant’Agostino che Vincenzo Viti vuole dedicare a Emilio Colombo
Condivido anche le virgole della lettera di contestazione di Materdomini.
Nel medioevo c’erano i ” servi della gleba”, oggi i “servi di Pittella”
Materdomini ha perfettamente ragione, e non dimentichiamo la vicenda cocaina per cui altri hanno subito ben altre sorti
Lasala ma pppiacer………
Lasala non voglio entrare nel merito di intitolare la Piazzetta a Colombo ma soltanto per correggere la dichiarazione fatta da Lei in merito alla chiusura dell’Anic per assenteismo. I motivi sono stati ben altri e precisamente perché l’ENI non voleva più produrre in Italia le fibre sintetiche. Tra l’altro era molto meglio se non fosse mai venuta in quanto centinaia di dipendenti sono morti per tumori ai polmoni causato dall’amianto.
Pasquale Fontana
L’onorevole Vincenzo Viti spalleggiato dall’onorevole Colombo è lo stesso che ha “svenduto” la zona industriale di Ferrandina e tutta la chimica Lucana non muovendo un dito per evitare la chiusura della ex Pozzi -Liquichimica e di tutto l’indotto chimico Lucano. La Liquichica Ferrandina fu chiusa con bilancio attivo di svariati milioni di lire altro che elevato assenteismo. Concludendo lasciamo riposare in pace l’onorevole Colombo nella sua amata Potenza e all’onorevole Viti si ricordi quante bugie veniva a raccontare a noi operai della Liquicimica durante le lotte a difesa del lavoro.