Rosalba Demetrio, capo delegazione FAI di Matera traccia un bilancio delle iniziative promose a Irsina, “Giornate FAI di Primavera 2017 – Il Racconto degli Studenti – Protagonista la Scuola” e “Andare avanti guardando indietro -Viaggio nel mondo degli archivi per ricordare Michele Janora a 150 dalla sua nascita”.
A 10 giorni dal grande evento che per la prima volta ha visto insieme 10 Istituzioni Scolastiche che a Matera hanno scelto il format FAI “Apprendisti Ciceroni”, prevalentemente in Alternanza Scuola Lavoro, ecco il Convegno promosso a Irsina il 13 maggio dal Comune con la Delegazione FAI di Matera, che ha visto in campo gli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico “C. Levi” impegnati nel percorso di ASL, coordinati da insegnanti e volontari esperti operanti nel territorio di Irsina, con il coordinamento della Delegata FAI prof.ssa Angela Riccardi, tutor interno con Angela Robertazzo e referente del nucleo FAI di Irsina, e del tutor esterno Eufemia Dicandia.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Nicola Massimo Morea, di. Anna Maria Amenta e del Dirigente Scolastico Pietro Carmine Izzi, e dopo un breve videomessaggio del Capo Delegazione FAI di Matera Rosalba Demetrio, impegnata con Francesco de Sanctis a Milano per raccontare Matera e l’impegno del FAI nel prestigioso contesto della Università Bocconi, sono intervenuti i relatori Michele Durante, già Direttore dell’Archivio di Stato di Taranto e Annunziata Bozza, Archivista dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina.
I nostri Ciceroni sono stati come sempre esemplari confrontandosi con i relatori, presentando un PowerPoint che raccontava la figura di Janora, dando vita a un momento molto suggestivo e, come ha sottolineato Bozza, a tratti toccante…
Noi del FAI amiamo ripetere che si tutela ciò che si ama, ma si ama ciò che si conosce. Dunque ancora una volta è emerso un aspetto importante, ovvero che educare i giovani alla conoscenza del nostro territorio e del patrimonio culturale che esprime, materiale e immateriale, è il primo passo per rafforzare il sentimento identitario che ci rende consapevoli della nostra storia e crea legami con i luoghi delle nostre radici.
Conoscere è il primo passo per promuovere luoghi e contesti e noi tentiamo ogni volta di farlo dialogando con le istituzioni che ci consentono di operare concretamente nei nostri centri. La Scuola non può non avere un ruolo centrale lungo questo percorso e ci sembra importante essere stati oserei dire apripista in questa azione di comunicazione e valorizzazione del territorio attraverso la lente del FAI e le competenze di quanti, come noi, fanno da ponte con le nuove generazioni.
Non è cosa facile, ma neppure impossibile e soprattutto è replicabile e con ‘effetto domino’ amplificabile, per cui guardiamo con interesse ai tanti progetti e percorsi che si moltiplicano negli ultimi tempi traendo ispirazione dal modello storicizzato in 25 anni dal FAI. È il segno di una sensibilità che cresce all’interno della società tutta, non soltanto tra gli addetti ai lavori. E se questo non è un successo, che dire? Ha senso il successo senza una crescita reale delle comunità?
Rosalba Demetrio, capo delegazione FAI di Matera