“La testimonianza del vescovo di Melfi, monsignor Todisco, dovrebbe animare una riflessione pubblica ed estesa in Basilicata. Al di là del caso specifico, pure grave e da verificare, segnala una tensione che si coglie nelle relazioni sociali e nel giudizio dei giovani che cercano un lavoro e che spesso non lo trovano nella nostra regione.
Questa condizione determina una condizione di frustrazione e di dipendenza che non fa onore alla qualità della struttura sociale che dovrebbe tendere a garantire livelli di autonomia e di tutela dei diritti delle persone”. E’ quanto dichiara l’on. Cosimo Latronico (DI), in merito alle dichiarazioni del vescovo di Melfi che ha riferito di aver saputo che qualcuno avrebbe pagato una “tangente” per ottenere un posto in un’azienda dell’indotto dello stabilimento di Melfi della Fca. “Una via è sicuramente quella dello sviluppo per accrescere le opportunità di lavoro ampliando l’offerta e gli spazi di intrapresa economica; l’altra riguarda un codice etico a cui si dovrebbero attenere i soggetti pubblici ed il sistema delle imprese perché si affermino modalità di reclutamento trasparenti ed obiettive nella selezione del personale presso le aziende pubbliche e le imprese della nostra regione. Siamo tutti chiamati a far crescere comportamenti che aiutino un clima di rispetto reciproco di fronte a bisogni primari come quelli del lavoro per impedire che possano incunearsi comportamenti di speculazione odiosa, da contrastare senza esitazione. E’ quanto mai necessario – conclude il parlamentare – costruire occasioni di lavoro con progetti di sviluppo che purtroppo latitano, ed impedire che un primario diritto costituzionale, come il lavoro, possa essere terreno di scambio e di strumentalizzazione”.
Mag 17