L’andamento stagionale è ancora anomalo, il bel tempo stenta a decollare con sole stabile e temperature adeguate, tutto questo si sta riflettendo sul mercato della frutta e della verdura, dove il comportamento del consumatore è ancora orientato al consumo dei prodotti della stagione invernale, con le primizie estive che ancora non sono entrate con prepotenza nelle priorità di acquisto, nonostante in molti casi si possa registrare un anticipo di maturazione. E’ quanto segnala Coldiretti Basilicata secondo cui questa situazione rischia di diventare particolarmente penalizzante per i produttori italiani, visto che, a fronte di una domanda di prodotto estivo che deve ancora crescere, risulta una presenza eccessiva di prodotto di importazione, troppo spesso spacciato per prodotto nazionale. Per questo Coldiretti chiede che vengano aumentati nei punti vendita i controlli sull’origine dei prodotti ortofrutticoli freschi commercializzati, perché la possibilità che ci possano essere minori quantità di prodotto nazionale, conseguenza delle calamità climatiche dell’ultimo periodo (gelate e grandinate), aumenta il rischio di frodi in commercio e di rinazionalizzazione di prodotti di importazione, comunitari e non. “Anche in Basilicata sono giunte segnalazioni di fragole, albicocche e meloni di importazione – segnala il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto – spacciati per italiani e dell’assenza delle etichette, per il prodotto confezionato, e dei cartelli, per il prodotto sfuso, riportanti l’origine, obbligatoria per legge, in troppi mercati rionali e punti vendita. Si ricorda che la normativa prevede sanzioni di migliaia di euro per l’assenza o la non veritiera esposizione di queste informazioni”. Allo stesso tempo è assolutamente necessario per Coldiretti Basilicata che l’Italia si doti di un sistema trasparente di etichettatura dei prodotti ortofrutticoli trasformati, perché è assurdo che i consumatori non possano sapere da dove proviene la frutta che viene utilizzata per produrre succhi di frutta, nettari, macedonie e frullati. “E’ ora che la trasparenza che si è ottenuta nel settore lattiero-caseario, e che si spera possa essere raggiunta in tempi brevi anche per pasta e riso – ha concluso Quarto – non sia più un miraggio neppure per la frutta trasformata”. Ma qual è la situazione attuale nel Metapontino. “A partire da questa settimana ha avuto inizio negli areali precoci la raccolta dei primi quantitativi di albicocche della varietà Ninfain coltura protetta e di Mogadorin pieno campo – evidenzia il direttore di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari – e dalle prime informazioni assunte la produzione in termini quantitativi dovrebbe attestarsi su livelli superiori a quelli registrati nella precedente campagna. In termini qualitativi i primi stacchi hanno presentato un profilo abbastanza soddisfacente con prevalenza di calibri medi. Le disponibilità avviate sul mercato sono state oggetto di una discreta richiesta. I prezzi di esordio si sono attestati su valori inferiori a quelli registrati nella scorsa campagna in cui la produzione si posizionò su livelli inferiore alle attese. Quanto alle pesche – ha continuato Manzari – sempre in settimana hanno avuto inizio le operazioni di raccolta dei primi quantitativi di varietà precoci in coltura protetta. I primi stacchi hanno presentato come di consueto un calibro mediamente piccolo ed avviati sul mercato interno sono stati scambiati sulla base di quotazioni di esordio superiori a quelli registrati lo scorso anno”.
Mag 20