Piernicola Pedicini (Eurodeputato Movimento 5 Stelle) su dichiarazione choc dell’Eni in cui dichiaa che “Dai serbatoi del Centro Oli di Viggiano potrebbero esserci state altre perdite e noi non ce ne siamo accorti”. Di seguito la nota integrale di Pedicini.
Ennesima riprova dell’irresponsabilità e delle colpe dell’Eni rispetto al disastro ambientale in Val d’Agri provocato dalle estrazioni petrolifere.
Ieri, durante l’audizione del Cane a sei zampe nella Commissione parlamentare ecomafie, i rappresentanti della multinazionale del petrolio hanno dichiarato che dai serbatoi del Cova di Viggiano potrebbero già esserci state altre fuoriuscite di petrolio senza che nessuno se ne sia accorto.
La denuncia choc è stata resa nota dalla senatrice del M5S Paola Nugnes, componente della commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Quindi, l’Eni ha saputo dell’immane perdita di idrocarburi derivata dal serbatoio C di Viggiano solo quando c’è stata la denuncia del proprietario del depuratore di Viggiano e a seguito della visita dei Noe. E solo a quel punto hanno dato avvio agli accertamenti. Insomma hanno detto che una perdita di 400 tonnellate di idrocarburi corrisponde a pochi millimetri nei serbatoi che sono da 12 mila tonnellate l’uno. Per cui, come dicevamo, un disastro ambientale può passare inosservato e potrebbe essere anche accaduto in passato.
E non basta certo sapere che ora l’Eni sta correndo ai ripari rafforzando col doppio fondo le cisterne e rispondendo alle tardive prescrizioni della Regione Basilicata che in un primo tempo aveva anche impugnato. È un’ammissione gravissima e intollerabile se si considera che i controlli sulle tubazioni che trasportano il greggio avvengono con cadenza decennale, e quindi in maniera assolutamente insufficiente.
Anche questa notizia mette in luce che sull’intera vicenda della gestione delle estrazioni petrolifere in Val d’Agri ci sono tantissimi punti oscuri sui quali occorre fare al più presto chiarezza.
Gianni Leggieri (consigliere regionale Movimento 5 Stelle): “Gravissimo quanto emerso nel corso dell’audizione di ENI davanti alla Commissione bicamerale Ecomafie”.
Quanto emerso nel corso della audizione presso la Commissione Ecomafie in merito alle vicende del COVA di Viggiano è molto grave. Quanto dichiarato dalla senatrice del Movimento 5 Stelle – Paola Nugnes – membro della commissione bicamerale è l’ennesima prova della irresponsabilità di ENI e della pericolosità delle attività presso il Centro Oli di Viggiano.
Nel corso dell’audizione infatti è emerso che ENI si sarebbe avveduta della perdita di idrocarburi derivata dal serbatoio C di Viggiano solo a seguito della denuncia del proprietario del proprietario del depuratore di Viggiano e a seguito della visita dei Noe. Solamente a questo punto sarebbero partiti gli accertamenti da parte della società del “cane a sei zampe”.
In pratica ENI ha ammesso senza battere ciglio che una perdita di 400 tonnellate di idrocarburi si è verificata senza che la società si sia accorta di nulla.
Non solo. Tra le altre ammissioni che sono state fatte, quella che desta ancor più preoccupazione riguarda la possibilità che altri incidenti si siano verificati presso il Cova senza che nessuno se ne sia mai avveduto.
A questo punto occorre chiedersi come è possibile che venga fatta una ammissione di questo genere con tanta leggerezza ? Come è possibile che si verifichino incidenti di questo tipo senza che ENI si renda conto di nulla ? Come funziona, se funziona, il sistema dei controlli ?
Quanto dichiarato in commissione è la riprova del modus operandi di ENI assolutamente irrispettoso dell’ambiente e dei cittadini. Per questo torniamo a chiedere la chiusura definitiva del COVA di Viggiano e la cessazione delle estrazioni petrolifere.