POLO SALOTTO: ROMANIELLO (SEL), MANCA UN PROGETTO DI LARGO RESPIRO
“Con la mia interrogazione discussa oggi in Consiglio Regionale, per la Question time, ho voluto porre all’attenzione della Giunta Regionale innanzitutto la necessità che si definisca un progetto di più ampio respiro per il presente e il futuro del Polo del Salotto Murgiano sollecitando le imprese a definirlo e a non limitarsi a richiedere solo la firma dell’Accordo di Programma”. E’ il commento del capogruppo SEL in Consiglio Regionale Giannino Romaniello sottolineando che “è utile fare riferimento alle esperienze positive emerse, già dallo scorso anno, in alcuni distretti tradizionali del made in Italy del comparto del salotto, come quelli Brianzolo, del Trentino e del Forlinese dove sono stati messi a punto progetti con specifiche ed efficaci azioni di marketing che rilanciano le produzioni di qualità dell’intero settore dell’arredo e quindi non solo del salotto, indirizzate ad una clientela medio-alta. L’Accordo di Programma che speriamo si firmi presto al Ministero per lo Sviluppo Economico – aggiunge l’esponente SEL – da solo non risolve tutti i problemi tenuto conto che la crisi globale ha in questi ultimi due anni ulteriormente contribuito a rallentare le esportazioni, riducendole ad un livello pari a circa un terzo rispetto a quello del periodo 2000-2003”.Romaniello evidenzia che “dopo la chiusura della Nicoletti, si è assistito al ridimensionamento delle attività della Calia (tutti ricorderanno la vicenda del trasferimento dei lavoratori da Matera a Ferrandina Scalo) e al continuo processo di riorganizzazione della Natuzzi, che da qualche anno si sostanzia solo nella dichiarazione di esuberi nell’area murgiana ed in particolare in quella lucana, mentre la crisi finanziaria, unitamente alla strategia delle aziende primarie di scaricare parte dei costi sui sub fornitori, sta determinando ulteriori difficoltà ai laboratori artigianali ancora operanti”.“Nella risposta dell’assessore Restaino per la quale mi sono dichiarato parzialmente soddisfatto – conclude Romaniello – è stata fatta chiarezza sul comportamento della Giunta pugliese Vendola che in precedenza, inopinatamente, Restaino aveva definito di “resistenza”, ammettendo invece che sta lavorando per la firma dell’Accordo di Programma. Restano da definire quali iniziative si intendono assumere, nel rapporto con il sistema creditizio lucano, per sostenere le imprese sub fornitrici che stanno chiedendo al sistema bancario la rinegoziazione dei loro debiti”.