Gianni Perrino, consigliere regionale Movimento 5 stelle “Misure in favore dei disabili? O basta qualche evento-banchetto? Di seguito la nota integrale.
Nell’attesa, ormai pluriennale, del reddito minimo pittelliano, zuccherino avvelenato in vista delle elezioni, c’è da registrare un altro stallo della giunta sulle misure a sostegno dell’occupazione dei diversamente abili.
Già lo scorso febbraio abbiamo chiesto delucidazioni sulle azioni che Pittella aveva programmato in questa direzione e il dirigente Giandomenico Marchese ha, in quell’occasione, illustrato tre differenti linee di intervento: un bando dedicato ai disabili visivi (tradottosi in un avviso pubblico per centralinisti), un bando per favorire l’occupazione dei disabili in ambito agricolo ed una misura a più ampio spettro con aiuti e sostegno all’occupabilità delle persone con disabilità.
Ad oggi, risulta essere chiuso solo il bando rivolto ai disabili visivi con 20 istanze protocollate, mentre le altre due misure sembrano essere restate al palo. L’unico impercettibile segno di vita è arrivato, proprio negli ultimi giorni, dal “tagliettino” praticato agli assegni dei vitaliziati ex consiglieri regionali. Una “micro” riduzione delle rendite vitalizie degli ex consiglieri dalla quale il mago della frittata e dei numeri, vuole finanziare anche l’organizzazione di eventi (si badi bene: la parola “eventi” può significare tante cose tra le quali banchetti, cene “istituzionali”e altri ludici momenti ricreativi e mondani) finalizzati a promuovere la ‘giornata mondiale per le persone con disabilità’.
Tutto ció accade mentre si assiste all’ennesima situazione critica a carico dei disabili e delle loro famiglie: si ripetono i ritardi nella concessione dei contributi economici relativi a tutti i mesi trascorsi del 2017, per l’assistenza domiciliare ai malati di SLA (Sclerosi laterale amiotrofica). La L.R. 14 febbraio 2007, n. 4, recante “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale”, prevede che nell’ambito dei livelli essenziali ed appropriati delle prestazioni sociali rientrino i “servizi di supporto alle persone con disabilità fisica, psichica, psichiatrica e sensoriale”. La stessa L.R. 4/2007 ha istituito il “Fondo Regionale per la Non Autosufficienza”, alimentato da finanziamenti a carattere regionale e nazionale, dal quale scaturisce il contributo di 500€ mensili riconosciuto ai nuclei familiari residenti in Basilicata che hanno al loro interno un componente in stato vegetativo o in stato di minima coscienza. Tale contributo economico riveste evidente importanza in quanto mira ad alleviare l’enorme peso che grava sugli stessi nuclei familiari. In tal modo, non solo si assicura una dignitosa e adeguata assistenza al domicilio della persona affetta da SLA, ma si evita il ricorso precoce o incongruo al ricovero in strutture residenziali, favorendo il mantenimento del paziente nel proprio ambiente di vita, familiare e di relazioni sociali. L’ultima determina di liquidazione e di pagamento dei rispettivi contributi risale al dicembre 2016 e risulterebbero scoperti i primi 5 mesi del 2017.
Sono questi i problemi che interessano davvero i cittadini lucani. E di certo si tratta di problemi così gravi che non possono certo essere risolti sprecando fondi pubblici in “eventi” spesso autoreferenziali. Per cercare di avere una risposta ai gravi problemi che affliggono i disabili lucani e le loro famiglie, sono state presentate due interrogazioni.