Il Presidente Pittella e altri tre testi deporranno dalle ore 9 il 31 maggio al tribunale di Matera nel processo contro Gianni Fabbris e altri 13 fra componenti di Altragricoltura, del Comitato TerreJoniche e cittadini per aver cercato soluzioni contro la crisi e le vendite all’asta, dramma che sta sconvolgendo il nostro tessuto produttivo in crisi.
Mercoledì 31 maggio 2017 è previsto il processo a Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura, e ad altri 13 entra nella fase per cui iniziano ad essere ascoltati i testi citati dalla difesa.
Dieci i testi citati dalla difesa (gli avvocati Leonardo Pinto e Antonio Melidoro) che ha concordato con il Presidente della Corte di ascoltarne 4 per evitare tempi troppo lunghi nell’accertamento dei fatti.
I 4 che sono stati convocati dalla difesa e di cui si attende la deposizione sono Marcello Pittella (Presidente della Regione Basilicata), Alberico Gentile (della Prefettura di Matera), don Antonio Mauri (parroco di Policoro) e Cosimo Pozzessere (del Commissariato di Polizia di Policoro).
“La deposizione dei testi citati dalla difesa è per noi una fase importante per accertare la vicenda per cui, ricordiamo, la Dott.ssa Celestina Gravina (già Procuratrice della Repubblica a Matera prima di essere trasferita dopo un provvedimento disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura) ha chiesto l’arresto di Gianni Fabbris (Coordinatore nazionale di Altragricoltura) e l’incriminazione per reati gravissimi fra cui la rapina aggravata e l’estorsione aggravata” ha commentato Tano Malannino presidente Nazionale di Altragricoltura al termine dell’incontro dell’esecutivo nazionale di Altragricoltura tenuto a Roma venerdi scorso, aggiungendo: “mentre aumentano gli effetti della crisi nelle campagne che porta alla chiusura delle aziende ed al dramma di innumerevoli famiglie che si vedo strappate all’asta i beni acquistati in decenni di duro lavoro, è tutta la società che deve prendere atto di quanto grande sia il rischio per tutto il Paese di perdere un tessuto produttivo tanto importante per il mantenimento della democrazia e della coesione sociale per le nostre aree rurali. Trasformare la legittima resistenza e l’azione sindacale in difesa di chi sta pagando la crisi e degli interessi generali in una azione delinquenziale (come si è cercato di fare nel caso di Fabbris e degli altri 13 cittadini solidali) è irresponsabile e chiama tutte e tutti alla riflessione ed alla responsabilità”.
L’esecutivo nazionale di Altragricoltura si è tenuto mentre è in corso, fra l’altro, un duro sciopero della fame in Sicilia dove (a Vittoria in Provincia di Ragusa) Rosetta Piazza, moglie di un agricoltore che ha i beni all’asta, è al tredicesimo giorno di sciopero della fame e dove Altragricoltura e il Movimento Riscatto chiedono con forza che si apra un percorso di confronto istituzionale per trovare soluzioni ad un dramma che si sta sempre più espandendo in funzione della crisi in cui stanno precipitando le nostre imprese agricole produttive in tutta Italia ma in particolare nel Mezzogiorno.
Nella giornata di domani (dopo le deposizioni della mattinata in tribunale a Matera) verrà diffuso un documento dell’esecutivo nazionale di Altragricoltura e del Coordinamento del Movimento Riscatto con le richieste alle istituzioni e alla politica per permettere ai nostri agricoltori di “Uscire dalla schiavitù del debito e per rilanciare la funzione produttiva delle nostre aziende”.
Occorre un luogo e un percorso di confronto vero per agire con misure straordinarie di fronte ad una crisi che, certamente, in aree come il Metapontino (anche per il crollo dei prezzi al campo di queste settimane) morderà profondamente sulla possibilità di continuare a lavorare la terra. Percorsi come quello che Altragricoltura e il Movimento Riscatto chiedono da tempo e che, anche nel caso della vicenda Conte hanno chiesto, per ottenere, al contrario, la risposta dell’incriminazione con accuse infamanti.
In attesa di divulgare nel pomeriggio di domani il documento dell’Esecutivo Nazionale di Altragricoltura sulla crisi e l’indebitamento, si gira, di seguito, copia del comunicato stampa divulgato il 27 luglio 2014 mentre era in corso lo sciopero della fame di Leonardo Conte e mentre il Presidente della Regione Basilicata rispondeva alla richiesta di aprire un tavolo di soluzione dei problemii